AUTOTUTELA

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Abusi demaniali: alternatività dell'autotutela alla tutela giudiziale

In tema di beni demaniali o patrimoniali di un ente pubblico, il principio di alternatività della tutela ex art. 823, comma 2, c.c. non preclude all'ente che abbia agito in autotutela amministrativa con attività provvedimentale di esperire una diversa e successiva forma di reazione dinanzi al giudice ordinario, laddove il provvedimento adottato in autotutela abbia esaurito i propri effetti a causa del venir meno dello scopo pubblicistico al quale era preordinato.

Il rapporto tra l'occupazione abusiva del suolo demaniale e il procedimento di delimitazione ex art. 32 Cod. nav.

Per dar luogo ad una occupazione senza titolo di una area demaniale non è necessaria la previa definizione del procedimento amministrativo di delimitazione del suolo demaniale, atteso il carattere meramente ricognitivo e non costitutivo della demanialità di tale procedimento.

Competenza all'adozione dei provvedimenti di autotutela negli abusi sui beni demaniali

In tutti quei casi in cui il Comune sia competente a rilasciare o a rinnovare le concessioni, ad esso spetta anche la funzione sanzionatoria, costituendo la stessa il logico completamento, in termini di attuazione e di rispetto della regola concessoria, della funzione abilitativa ad esso concessa.

Il potere di autotutela possessoria del demanio stradale

Il potere di autotutela possessoria del demanio stradale previsto dall’art. 20 R.D. 1740/1933 non si pone in alternativa al generale potere di repressione degli abusi edilizi e non ne esclude l’esercizio da parte del Comune.

L'esercizio di autotutela possessoria nella rimozione di sbarramenti apposti su strade di uso pubblico

Una volta che un privato unilateralmente impedisce il transito su una strada comunale, l’Amministrazione ha il dovere di ripristinare la situazione preesistente.

Condizioni e limiti del ricorso all'autotutela

Il legittimo ricorso all’annullamento in autotutela presuppone: a) la sussistenza dell’interesse pubblico; b) il decorso di un termine ragionevole, non superiore a diciotto mesi; c) il bilanciamento dell’interesse pubblico con quello dei destinatari del provvedimento.

La motivazione del provvedimento di autotutela amministrativa

Il provvedimento di autotutela deve essere adeguatamente motivato con riferimento alla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento nonché alla valutazione comparativa dell'interesse dei destinatari al mantenimento delle posizioni e dell'affidamento insorto in capo ai medesimi.

Evidenza pubblica dell'annullamento in autotutela

In caso di attribuzione di un bene demaniale in violazione di norme fondamentali, quali quelle relative all’evidenza pubblica, deve considerarsi quale atto dovuto l'esercizio del diritto-dovere dell'Amministrazione di ripetere quanto indebitamente corrisposto, atteso che ciò costituisce il risultato di un’attività amministrativa di verifica, di controllo, priva di valenza provvedimentale e in tali ipotesi l'interesse pubblico è in re ipsa e non richiede specifica motivazione.

Discrezionalità nell'esercizio del potere di autotutela amministrativa

Non sussiste alcun obbligo per la pubblica amministrazione di pronunciarsi su un'istanza di un privato non essendo coercibile l'attivazione del procedimento di riesame della legittimità di un atto amministrativo.

Revoca e indennizzo

La mancata previsione nel provvedimento di revoca di un precedente atto dell’indennizzo previsto dall'art. 21 quinquies della legge n. 241 del 1990 non esplica di per sé effetto viziante restando il privato legittimato ad azionare la pretesa indennitaria con onere di provare estremi e presupposti della lamentata perdita patrimoniale.

Il potere di revoca del provvedimento amministrativo

Nei casi di revoca di un contributo pubblico perché erogato in assenza dei presupposti di legge o per l’inadempimento del beneficiario l'Amministrazione non ha uno specifico obbligo di motivazione, essendo l'interesse pubblico all'adozione dell'atto in re ipsa quando ricorra un indebito esborso di danaro pubblico con vantaggio ingiustificato per il privato e senza che assuma rilievo in senso contrario il decorso del tempo.

I presupposti del provvedimento di revoca del provvedimento amministrativo

Il provvedimento di revoca, assunto nell'esercizio di potere di autotutela, deve essere adeguatamente motivato, in particolare allorché incida su posizioni in precedenza acquisite dal privato, non solo con riferimento ai motivi di interesse pubblico che giustificano il ritiro dell'atto, ma anche in considerazione delle posizioni consolidate e dell'affidamento ingenerato nel destinatario dell'atto da revocare.

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