CASISTICA OPERE

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Considerazioni in tema di strade vicinali

Le strade fanno parte del c.d. demanio eventuale, ossia di quei beni che, pur non dovendo necessariamente appartenere allo Stato come i beni del c.d. demanio necessario, se vi appartengono sono assoggettati al regime dei beni demaniali. Tuttavia, perché una strada possa essere qualificata come demaniale, non è sufficiente il mero dato dell'appartenenza allo Stato, ma è necessario anche il dato “funzionale”, ossia la sua specifica destinazione all'uso pubblico del transito e della circolazione

La strada vicinale: manutenzione e autotutela

Una problematica fondamentale per la quale è necessario distinguere tra vie vicinali pubbliche e private è quella della manutenzione e della sistemazione della strada, che è rimessa ad un Consorzio facoltativo per le vie vicinali private e obbligatorio per quelle pubbliche. Ove gli utenti o i Comuni non vi provvedano, è previsto un intervento in via sostitutiva del prefetto senza che ciò escluda la possibilità per gli interessati di esperire contro il Comune il rimedio avverso il silenzio

Compatibilità tra strumenti urbanistici perequativi e principio di legalità

Da oltre un decennio, cioè fin da quando la perequazione ha iniziato a costituire la più avanzata frontiera dell'urbanistica italiana, l'amministrazione comunale di Roma si è posta in prima linea nella sua difesa. Emblematica, a questo proposito, fu l'adozione, nel 1997, della variante urbanistica nota come Piano delle certezze, con la quale l'intero territorio comunale veniva suddiviso in tre grandi ambiti di riferimento. La tappa successiva fu l'adozione del Nuovo Piano Regolatore Generale

Compatibilità tra strumenti urbanistici perequativi e principio di legalità: la sentenza n.1523 del T.A.R. Roma

Il ricorrente propone cinque motivi di annullamento di varie disposizioni - non soltanto perequative - delle Norme Tecniche. Sul punto non è fuori luogo sottolineare che il motivo più strettamente inerente alla perequazione urbanistica - il quarto - è espressamente subordinato ai primi tre, che hanno tutt'altro oggetto. Alla base di questa strategia risiede probabilmente la complessità della censura in parola: essa sottende infatti una questione che lo stesso Collegio ritiene "assai delicata"

Il giudice amministrativo: pro e contro alla pregiudiziale del rito del silenzio

La prevalente giurisprudenza amministrativa di primo grado ha optato per la soluzione favorevole all’applicazione della regola della pregiudizialità anche ai casi di danno cagionato da comportamento inerte dell’amministrazione dal momento che occorre la previa declaratoria dell’illegittimità del contegno omissivo tenuto dall’amministrazione. L’azione risarcitoria, in altri termini, non può essere ammissibilmente esperita in difetto del previo svolgimento del giudizio impugnatorio (del silenzio)

Il giudice amministrativo: la pregiudiziale è estranea al risarcimento del danno da silenzio

L’ampliamento delle garanzie riconosciute al privato per effetto dell’eliminazione della diffida, condicio sine qua non per la costituzione delle inadempienze pubblicistiche, consente di sostenere che la mancata attivazione da parte del danneggiato del rimedio tipicamente apprestato dal legislatore per reagire al silenzio della P.A. possa valutarsi non già sul piano processuale, quale ragione di inammissibilità della domanda risarcitoria, ma sotto il profilo del merito, in termini di negligenza

Il giudice amministrativo: danno da omessa ripianificazione delle zone bianche

Il quadro sembra lontano dal trovare un assetto definito. Basti considerare che l’operatività del meccanismo della pregiudiziale amministrativa è stata affermata recentemente dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Suprema Corte in relazione al danno da comportamento omissivo dell’amministrazione per mancata nuova regolamentazione urbanistica dell’area di proprietà del privato istante a seguito della scadenza dei vincoli preordinati all’esproprio o aventi contenuto espropriativo

Giudice amministrativo: termine prescrizionale per il risarcimento dei danni conseguenti a ritardo o inerzia

Escluso, tendenzialmente, che l’azione risarcitoria per danno da silenzio e da ritardo debba essere soggetta al preventivo annullamento di alcun atto e al preventivo vittorioso esperimento del ricorso contro il silenzio, resta il problema di individuare il momento a partire dal quale inizia a decorrere il termine di prescrizione per l’azione di risarcimento, nella consapevolezza che il giudice amministrativo adito per il risarcimento debba, preventivamente, valutare l’effettiva inerzia della PA

L'usucapione pubblica

Con l’espressione usucapione pubblica si intende far riferimento non ad un distinto istituto acquisitivo di matrice pubblicistica, ma all'ordinaria usucapione civilistica il cui beneficiario sia, però, un soggetto pubblico. Possono usucapire tutti i soggetti in grado di possedere, di essere titolari di diritti e capaci processualmente, e dunque anche le persone giuridiche pubbliche, titolari di tutti i poteri privatistici propri delle persone giuridiche ad eccezione di quelli esclusi dalla legge

Dichiarazione ICI ed indennità d'esproprio: novità della giurisprudenza della Cassazione

L'articolo che ha istituito l’ICI prevede due norme tese a raccordare la determinazione dell'indennità di espropriazione con la base imponibile del suddetto tributo. La giurisprudenza si è trovata però di fronte a problemi ermeneutici. Il primo, di ordine sostanziale, riguarda l’applicabilità al caso in cui il proprietario espropriato non abbia presentato la denuncia ICI. Il secondo la rilevabilità d’ufficio del meccanismo di riduzione o maggiorazione dell’indennizzo per specifiche eccezioni

La determinazione dei valori agricoli medi

I valori agricoli medi sono pubblicati annualmente su un supplemento speciale del Bollettino Ufficiale della Regione, in cui si riporta anche l’elenco dei Comuni della regione con indicazione della regione agraria d'appartenenza. L’introduzione del meccanismo dei VAM per le espropriazioni per opere di pubblica utilità compiute dalla PA è avvenuta con la l.865/1971 e, nonostante siano subentrate diverse leggi e orientamenti giurisprudenziali, trova ancora attuazione nei procedimenti espropriativi

La determinazione dei valori agricoli medi: le fasi elaborative

La fase elaborativa è finalizzata a rilevare i valori agricoli medi attraverso la capitalizzazione degli attuali redditi dominicali. Comprende 3 passi operativi costituiti da: individuazione di un reddito dominicale per media ponderata di ciascuna coltura; calcolo del rapporto tra valori agricoli e redditi dominicali con riferimento a fondi campione monoculturali; capitalizzazione per ogni singolo tipo di coltura delle tariffe medie di reddito dominicale applicando loro la media dei coefficienti

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