CASISTICA OPERE

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L'usucapione quale (im)possibile strumento di acquisizione delle aree occupate e mai espropriate

Da un recente nuovo orientamento assunto, per così dire in combinato disposto, da due pronunce del Tar Lazio si ricava da un lato, che una amministrazione espropriante può divenire proprietaria del bene solo nei modi classico-formali oppure, quale “legale via d’uscita” nei casi di espropriazione illegittima per mancanza degli atti predetti, mediante l’atto di acquisizione ex art. 43 TUE, O in un modo o nell’altro, in quanto tertium non datur, senza, dunque, possibilità di esperire l'usucapione

Il risarcimento del danno nell'art.43 D.P.R.327/200

Il provvedimento acquisitivo dispone che il bene immobile vada acquisito al patrimonio indisponibile dell'Autorità e che al proprietario vadano risarciti i danni. L’atto d’acquisizione determina la misura del risarcimento e ne dispone il pagamento entro trenta giorni senza pregiudizio dell’eventuale azione già proposta. Dalle disposizioni richiamate emerge che la determinazione del danno è elemento necessario del provvedimento acquisitivo. Se privo di detta quantificazione, l'atto è illegittimo

Il risarcimento del danno nell'art.43 D.P.R.327/2001: termini di prescrizione

Mentre l’indennità d'espropriazione non rappresenta integrale riparazione della perdita subita dal proprietario, bensì il massimo garantito all’interesse privato, tenuto conto dell’interesse pubblico che l’espropriazione mira a realizzare, il risarcimento del danno dovuto al proprietario del fondo arbitrariamente occupato non potrà mai essere inferiore al suo valore venale e potrà superare tale misura in ragione dei frutti perduti. L’ammontare del risarcimento non è poi soggetto a decurtazione

La rivincita della Cassazione sull'occupazione illegittima

L’esame delle decisioni che si sono succedute nella vicenda dell’occupazione illegittima innanzi a Strasburgo è dimostrativo delle alterne stagioni che l’istituto dell’occupazione illegittima ha avuto transitando presso le aule della CEDU e del giudice nazionale. Un andamento che ricorda molto da vicino le alterne vicende subite dall’agire illecito della PA innanzi alla Cassazione, e che perviene a conclusioni che recuperano alcuni capisaldi della “coststruzione” dell’occupazione acquisitiva

La rivincita della Cassazione sull'occupazione illegittima: i confini della sentenza Guiso-Gallisay

L’obbligo di conformazione dei giudici nazionali deve circoscriversi all'occupazione acquisitiva non riguardando, per converso, quelli relativi all'occupazione usurpativa. La Corte è giunta alle conclusioni rassegnate valorizzando l’esistenza di una dichiarazione di pubblica utilità resa all’interno di un procedimento di occupazione d’urgenza e la circostanza che il giudice nazionale aveva ritenuto l’esistenza di una perdita della proprietà agganciata all’epoca della trasformazione irreversibile

Obbligo di motivazione dei provvedimenti di reiterazione dei vincoli espropriativi scaduti

Il tema continua a suscitare equivoci, problematiche e discussioni tanto tra gli operatori di settore quanto nella giurisprudenza amministrativa. I primi alle prese con le ire dei proprietari che si trovano a fronteggiare nuove previsioni vincolistiche della PA, spesso causa di danni e mancato utilizzo di immobili. La seconda desiderosa di porre fine a contenziosi molte volte ancorati a dati meramente formali piuttosto che sostanziali e impegnata a dettare indicazioni sul modus operandi della PA

Il risarcimento del danno da occupazione senza titolo di un bene privato dopo il Testo Unico

La regolamentazione introdotta dall’art.43 TUE ha disciplinato in modo davvero innovativo la fattispecie dell’utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico, definendo il passaggio dall’occupazione appropriativa al nuovo istituito dell’acquisizione sanante. L’atto di acquisizione sanante può essere adottato, con risarcimento dei danni al proprietario, anche quando non sia stato emanato o sia stato annullato in sede giurisdizionale l’atto dichiarativo della pubblica utilità

Risarcimento per l'abusiva occupazione di aree bianche: la sentenza CDS 5523/2009

Il vuoto di pianificazione che si determina alla decadenza dei vincoli espropriativi crea incertezze sul regime edilizio applicabile alle aree bianche allorché si debba determinare l’indennizzo o il risarcimento del danno per la loro abusiva occupazione. La sentenza in esame ritiene che la quantificazione del risarcimento debba essere operata sulla scorta dell’art.9 del T.U. per l’edilizia per i comuni privi di piano regolatore che riduce entro ristretti limiti la capacità edificatoria dei suoli

Espropri ed uso pubblico: le opzioni possibili per la Pubblica Amministrazione

Tradizionale modo di acquisizione di immobili e/o diritti relativi agli immobili, occorrenti per la realizzazione di opere di pubblica utilità, è l’espropriazione, totalmente disciplinata, a livello statale, dal DPR 327/2001. non già materia a sé stante, ma servente rispetto al governo del territorio, rientra nella competenza legislativa concorrente stato-regioni. In realtà oggi sono ancora poche le regioni che hanno legiferato sugli espropri, senza nemmeno eccellere quanto ad originalità

Vincolo preordinato all'esproprio e conformità urbanistica dell'opera

Nelle fasi iniziali della realizzazione dell’opera pubblica, coincidenti con le fasi iniziali della procedura espropriativa, occorre verificare la presenza del vincolo preordinato all’esproprio. In passato le amministrazioni si accontentavano di appurare la conformità urbanistica dell’opera, procedendo in sua mancanza alla variante urbanistica. Ma dopo il TU e dopo le nuove leggi urbanistiche regionali è divenuto necessario ripensare al rapporto tra conformità e vincolo preordinato all’esproprio

La notifica agli assenti e irreperibili nelle espropriazioni per pubblica utilità

Nelle espropriazioni per pubblica utilità occorre fare i conti con le notifiche, in quanto il TUE talora impone e altre volte consente che gli atti vengano notificati a mezzo di ufficiale giudiziario o nelle forme degli atti processuali civili, o secondo le norme del codice di procedura civile. Le Autorità esproprianti rivestono con grande frequenza il ruolo di soggetti richiedenti le notifiche. Le problematiche sono varie, specie con riguardo ai destinatari irreperibili, deceduti o sconosciuti

La notifica agli assenti e irreperibili nelle espropriazioni per pubblica utilità: ricerche secondo l'ordinaria diligenza

Ai fini della validità della notifica, occorre che il recapito del destinatario sia stato individuato per mezzo di ricerche condotte secondo la ordinaria diligenza (art.140 c.p.c.) ovvero che sia rimasto sconosciuto nonostante l’esperimento delle indagini suggerite nel caso concreto dalla comune diligenza. La diligenza “ordinaria” o “comune” deve riferirsi all'individuabilità del destinatario in relazione ai mezzi a disposizione del richiedente e dell’ufficiale giudiziario nel caso di specie

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