uot;PROGETTO SAFEPOLIS" ED IL MANUALE PER LA SICUREZZA ATTRAVERSO PIANIFICAZIONE DISEGNO URBANO E GESTIONE DEGLI SPAZI
Non appena uscì la normativa CEN in materia di “Prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana e la progettazione degli edifici” nel 2006, la Commissione Europea, in particolare la Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza, decise di co-finanziare il progetto Safepolis, all’interno del programma AGIS a cui s’è poco sopra accennato. Le tre istituzioni coinvolte nel suo sviluppo erano il Laboratorio Qualità urbana e Sicurezza del Politecnico di Milano (Labqus) , la Mission Etudes Sécurité de L’Institut d’aménagement et d’urbanisme de la région de l’Ile-de-France (IAU) ,...
_OMISSIS_ ...occasione di presentare a Bologna i risultati dello studio, raccolti in un testo decisamente innovativo: il “Manuale – Pianificazione, disegno urbano, gestione degli spazi per la sicurezza”, il cui scopo è «di fornire un supporto tecnico sia ai professionisti (architetti, progettisti, ingegneri, ecc.), sia ai committenti, per il loro lavoro finalizzato a rendere più sicure le nostre città. Il Manuale rappresenta un documento esplicativo dell’Allegato D del Technical Report “Prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana”, approvato dal CEN nel 2007. I manuali esistenti, pubblicati in diverse lingue in Europa e in America, che trattano il tema della sicurezza ambientale, forniscono criteri e linee guida per la prevenzione della cr...
_OMISSIS_ ...estendendo i criteri e le linee guida per la prevenzione del crimine anche sulla scala delle città. Si occupa quindi di progettazione urbana e pianificazione urbanistica e, elemento innovativo nel settore, di gestione» .
Prima di passare alla schematizzazione del contenuto del Manuale, è giusto fare breve accenno ad alcune cautele, che si dimostrano essenziali quando si vuole dare applicazione pratica alle linee guida dell’Allegato D. Innanzitutto, tali indicazioni si riferiscono all’ambiente urbano, sia di città grandi, che medie o piccole, mentre non riguardano aree rurali o industriali; per la maggior parte, fanno riferimento ad un tessuto urbano compatto, tipico dei paesi dell’Europa centrale e meridionale, e bisogna fare attenzione qualora le si ...
_OMISSIS_ ...analizzato approfonditamente per adattare in modo corretto le linee guida al contesto specifico. Alcune condizioni particolari, inoltre, potrebbero renderle inadeguate, «ad esempio, in un contesto normale un bar rappresenta un “occhio sulla strada”, mentre in altre aree critiche un bar può diventare sede di attività illegali, dunque fonte di problemi» . Vi sono, infine, parametri utilizzati nella progettazione urbanistica, come la densità e la quantità di verde, che variano significativamente da luogo a luogo, in base alle aree geografiche, alle tradizioni e alla cultura: ne va tenuto conto nell’applicarli ai criteri di sicurezza.
Qui di seguito si vuole rispettare la struttura del Manuale che, come suggerisce il titolo completo, è suddiviso in...
_OMISSIS_ ...principali, a cui le linee guida vogliono rispondere, per poi fornire indicazioni teoriche e pratiche utili alla sua soluzione.
Pianificazione urbana
«La pianificazione urbana riguarda l’organizzazione dello spazio e la distribuzione delle attività e della popolazione sul territorio. Oggi è generalmente riconosciuto che esiste un legame tra struttura del territorio e criminalità; la pianificazione può quindi dare un contributo alla sicurezza nelle nostre città.
Accessibilità, densità, mix funzionale, integrazione e vitalità sono elementi chiave per la prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana. Facendo scelte sulla distribuzione di funzioni ed attività, sull’impianto delle infrastrutture, sulla localizzaz...
_OMISSIS_ ...resi in considerazione fin dalle prime fasi decisionali della pianificazione urbana. (…) Le decisioni di piano, riguardando funzioni, densità e attività, influenzano la vitalità degli spazi pubblici e dunque il livello di coesione sociale e di controllo spontaneo. Le esperienze dimostrano che alcuni modelli urbani possono contribuire alla sicurezza, grazie alla loro capacità di generare un ambiente urbano di qualità, in grado di resistere alla diffusione di fenomeni criminali. All’opposto, alcune caratteristiche, quali la frammentazione urbana, i quartieri monofunzionali, l’isolamento e il degrado, contribuiscono a creare condizioni negative per un ambiente sicuro» .
È dunque in questa fase che si assumono le decisioni che andranno a plasmare l’impiant...
_OMISSIS_ ...bani, fondamentale per la vitalità di una città.
Considerare le strutture sociali e fisiche esistenti
La città è come un organismo vivente: qualunque intervento potrebbe incidere sul suo equilibrio e produrre una “crisi di rigetto”. Un progettista, sia che voglia riqualificare un’area urbana esistente, sia che voglia svilupparne una nuova, deve tenere conto delle strutture fisiche e dei legami sociali dell’area stessa. L’inclusione e la coesione sociale sono le uniche armi con cui è possibile contrastare e prevenire l’isolamento e l’esclusione, che a loro volta conducono all’insicurezza e a comportamenti antisociali.
Il Manuale elenca una serie di linee guida sulla questione, la prima delle...
_OMISSIS_ ... Il progettista deve incoraggiare la socializzazione locale, elemento necessario per lo sviluppo del controllo spontaneo nel vicinato e per la prevenzione dell’esclusione di nuovi gruppi.
“Effetti sull’equilibrio sociale”: laddove esista un mix sociale ben integrato, l’intervento dovrà evitare di alterarlo, mentre quando si tratta di sviluppare un nuovo progetto, bisognerà tentare di ottenere un mix appropriato di diversi abitanti, livelli di reddito, servizi, ecc.
“Richieste della popolazione locale”: gli abitanti della zona interessata ed i suoi utenti devono essere coinvolti nel processo decisionale, all’interno del quale possano effettuare richieste ed esprimere opinioni. La partecipazione, infatti, accresce il senso...
_OMISSIS_ ...o;Impatto dei cambiamenti”: come è risaputo, ogni azione produce una reazione; è quindi importante che si intraprendano interventi specifici per mitigare l’impatto dei cambiamenti. Questi possono essere rappresentati da informazioni mirate per particolari gruppi, azioni graduali e reversibili sull’ambiente fisico, mediazione sociale, organizzazione di eventi, incentivi economici temporanei, ecc.
“Problemi di criminalità nei dintorni”: ogni progetto deve tenere conto non solo dei problemi di criminalità, esistenti o prevedibili, dell’area in questione, ma anche di quelli delle zone limitrofe. «Ad esempio: un nuovo centro commerciale e/o cinema multisala vicino ad una stazione ferroviaria può attrarre frange di popolazione marginale e ...
_OMISSIS_ ...on il tessuto urbano circostante. Soprattutto quando si progetta una fascia di confine, bisogna prestare attenzione alle caratteristiche delle aree adiacenti, prendendo in considerazione i flussi presenti e futuri. I margini di confine possono infatti generare discontinuità, abbandono e degrado.
“Adattarsi all’organizzazione dell’ambiente esistente”: le attività e i flussi esistenti in una zona sono una risorsa preziosa per la sua coesione e vitalità. Ogni intervento dovrà essere compatibile con lo schema organizzativo presente nel vicinato, per evitarne la frammentazione.
“Integrazione morfologica di nuovi edifici nel contesto”: questa deve essere ben integrata nel tessuto urbano circostante, perché gli abitanti la accettino e non ...
_OMISSIS_ ...evitare, infatti, fratture, per assicurare continuità del tessuto urbano e dei flussi, facilitando gli spostamenti senza frammentare gli spazi. La città deve funzionare come un sistema integrato.
Garantire l’accessibilità ed evitare le enclave
L’accessibilità viene garantita quando si riesce a mantenere la continuità nella rete stradale e nei percorsi pedonali. «Le discontinuità si verificano, ad esempio, laddove un nuovo complesso non è ben collegato alla struttura della città oppure nel caso in cui infrastrutture o altre barriere tagliano i rapporti tra il quartiere e il tessuto urbano circostante. Appartengono a quest’ultima tipologia anche i cosiddetti “quartieri blindati”, che si isolano volontariamente ...
_OMISSIS_ ...intervento persino ai servizi pubblici.
“Continuità del tracciato stradale”: la rete viaria di un nuovo insediamento deve rispettare lo schema stradale delle aree limitrofe, evitando di interrompere i flussi urbani.
“Impianti estroversi e percorsi di attraversamento”: è consigliabile evitare di creare complessi introversi, ossia edifici che si rivolgono verso l’interno, dando le spalle al tessuto urbano circostante. Dovrebbero invece affacciarsi verso l’esterno ed essere collegati agli altri insediamenti con una rete stradale di attraversamento.
“Evitare la creazione di enclave”: il tracciato stradale di un’area, nuova o da riqualificare, dev’essere progettato in modo da evitare la creazione di...
_OMISSIS_ ...eo e sulla sorveglianza naturale. Ciò non può che favorire lo sviluppo di attività illegali o marginali. Se inoltre mancano trasporti e servizi adeguati, le enclave possono trasformarsi rapidamente in centri di emarginazione sociale e deprivazione, in cui le persone si sentono isolate e vulnerabili e in cui i servizi sociali o di prevenzione non hanno facile accesso.
“Fornire buona accessibilità al sistema di trasporto pubblico”: è importante che un nuovo insediamento sia ben collegato con l’intero tessuto urbano, soprattutto per mezzo del trasporto pubblico. Va dunque studiata dettagliatamente l’ubicazione delle fermate, possibilmente vicine a edifici d’abitazione o aree con attività, raggiungibili attraverso percorsi chiari e sicuri, dove vi s...
_OMISSIS_ ...sulla strada”, per utilizzare la formula coniata da Jane Jacobs, che costituiscono un deterrente per i comportamenti criminali. È dunque sconsigliabile accedere a strade totalmente pedonali, salvo in aree affollate. «Nelle aree residenziali, la rete viaria è di solito concepita per ridurre drasticamente i flussi di traffico. Tuttavia, se tali flussi sono troppo deboli, diminuisce la sorveglianza spontanea» .
Creare vitalità
La prassi tradizionale del zoning, ossia la pianificazione che assegna specifiche funzioni alle differenti aree, ha teso da sempre a dividere tra loro i vari usi del suolo, ad esempio quello residenziale, commerciale, industriale ed istituzionale. L’effetto negativo di tale approccio è che si creano q...
_OMISSIS_ ...n può essere applicata ovunque e richiede accurate valutazioni in merito alla reciproca compatibilità delle attività previste. Strutture come scuole, luoghi di culto, centri sportivi e negozi, sono importanti fonti di vitalità e la loro ubicazione va pianificata tenendo conto del loro forte potenziale in termini di controllo spontaneo. La vitalità, infatti, promuove la prossimità e la socialità, che possono essere considerate il primo antidoto a isolamento, segregazione e quindi insicurezza.
“Funzioni appropriate aumentano la vitalità”: «Alcune funzioni sono più efficaci di altre nel garantire vitalità negli spazi pubblici; ad esempio, le attività commerciali e del tempo libero creano luoghi più vivaci rispetto ai complessi di uffici. Le funzioni che sono i...
_OMISSIS_ ...rre vitalità» .
“Il mix funzionale genera vitalità e controllo spontaneo”: se una destinazione d’uso consente diversi utilizzi, sarà possibile insediare in un’area numerose funzioni. Ognuna di queste avrà diversi orari e genererà diversi flussi di persone e cose, fattori che aiutano ad estendere il periodo di attività che genera vitalità e controllo spontaneo. Se, ad esempio, su una piazza si affacciano non solo edifici residenziali, ma anche uffici, negozi, un supermercato ed una chiesa, quell’area resta animata durante tutta la settimana.
“Separare i flussi diminuisce la vitalità”: la combinazione di automobili, autobus, biciclette e pedoni su una strada locale crea dei flussi che generano un alto livello di sorveglian...
_OMISSIS_ ...menti pedonali e la vitalità. È quindi preferibile una rete continua di strade che non separi auto, ciclisti e pedoni, purché si studi attentamente una soluzione che preservi la sicurezza di questi ultimi.
“Rischi di conflitti tra attività”: non sempre tutte le attività di un’area sono compatibili tra loro. Ad esempio, locali legati alla vita notturna ubicati in un’area residenziale creano vitalità, ma possono anche far sorgere conflitti con i residenti a causa del rumore. Ancora una volta, è dunque necessario che i progettisti analizzino nel dettaglio le attività e collaborino con i diversi gruppi coinvolti.
“Attività a orario continuato per aree a rischio”: vi sono alcuni nodi specifici, nella rete urbana, che devono essere costan...
_OMISSIS_ ...LF|
“Tempi e calendario delle attività previste”: ogni attività ha un proprio calendario e un proprio orario. I progettisti, nell’assegnazione delle destinazioni d’uso, devono valutare se l’insieme delle attività previste favorisce una buona continuità nel tempo, potendo utilizzare strumenti moderni come le “crono-mappe dinamiche” .
Garantire il mix sociale
Alcuni elementi, soprattutto quando combinati insieme, contribuiscono alla creazione di degrado urbano e opportunità criminali, ad esempio i gravi problemi socio-economici dei residenti, la scarsità di servizi e strutture, l’isolamento fisico dovuto a barriere infrastrutturali, la mancanza di accessibilità e di trasporti, e la bassa qualità de...
_OMISSIS_ ...one sociale .
Per queste ragioni, la prima linea guida su questo argomento fornita dal Manuale è “promuovere un attento mix socio-economico”. All’interno dello stesso quartiere è dunque preferibile inserire alloggi diversificati, come edifici privati, residenze pubbliche e case unifamiliari, per attrarre persone di diversa estrazione sociale e differenti età. Le loro diverse abitudini, tempi e modalità di spostamento creeranno vitalità nel vicinato.
“Equilibrio socio-economico”: senza considerare la composizione sociale delle zone circostanti, non si può raggiungere una sicurezza urbana sostenibile.
“Evitare la creazione di aree socialmente segregate”: è importante prestare attenzione alla distribuzione ...
_OMISSIS_ ...oncentrarle in un so...