Decorrenza dei termini decadenziali per l'impugnativa avvero il silenzio della P.A.

Sintesi: Il termine annuale previsto dall'art. 31, comma 2, del cod. proc. amm., deve essere calcolato dalla scadenza del termine di trenta giorni ordinariamente previsto per provvedere sull'istanza, cui deve essere aggiunto il periodo di sospensione feriale.

Estratto: «Va previamente disattesa l'eccezione di tardività, in quanto il termine annuale previsto dall'art. 31, comma 2, del cod. proc. amm., deve essere calcolato dalla scadenza del termine di trenta giorni ordinariamente previsto per provvedere sull'istanza, cui deve essere aggiunto il periodo di sospensione feriale (cfr. sul punto TAR Milano, Sez. IV 17 febbraio 2011 n. 479 e giurisprudenza ivi richiamata). Nel caso di specie, essendo stata proposta l'istanza il 4 agosto 2010, con scadenza del termine di trenta giorni il 3 settembre successivo, il termine annuale è stato rispettato, in quanto lo stesso, per effetto della sospensione feriale 2010, ha iniziato a decorrere il 16 settembre... _OMISSIS_ ...a scadere, per effetto della sospensione di 45 gg. del 2011, il 31.10.2011, mentre il ricorso è stato notificato il 17 ottobre 2011.»

Sintesi: La normativa processuale dettata dall'art. 31 cpa individua il termine decadenziale di un anno per la proposizione dell'azione, consentendo la riproposizione della stessa solo a seguito della formulazione di una nuova richiesta di provvedere all'Amministrazione. Trattasi di un meccanismo esclusivamente processuale; il piano procedimentale non è toccato e rimane governato dai termini previsti dalla legge sostanziale, i quali, una volta scaduti, valgono a qualificare come inerte il comportamento dell'amministrazione ed illecito il fatto omissivo, con la conseguenza, ovvia, che la nuova domanda non vale a rimettere in termini l'Amministrazione.

Estratto: «La normativa processuale dettata dall'art. 31 cpa individua il termine decadenziale di un anno per la proposizione dell'azione, consentendo... _OMISSIS_ ...one della stessa solo a seguito della formulazione di una nuova richiesta di provvedere all'amministrazione. Trattasi di un meccanismo esclusivamente processuale finalizzato a garantire che la valutazione giudiziale intervenga in epoca non lontana dal maturare dell'inadempimento e comunque dopo che l'amministrazione sia stata specificatamente sollecitata. Non si tratta quindi né di decadenza in senso sostanziale, atteso che decorso il termine annuale è sempre possibile riproporre l'azione sol che si riproponga preliminarmente anche la domanda amministrativa, né di prescrizione poiché la domanda non vale a mantenere in vita un'azione che altrimenti si estinguerebbe; piuttosto di un onere processuale gravante sul ricorrente, teso a mantenere informata l'amministrazione della permanenza di un interesse al provvedimento e dell'imminenza di un'azione giudiziaria, nel tentativo preliminare di rivitalizzare il procedimento.Il meccanismo spiega i suoi effetti... _OMISSIS_ ...la sfera giuridica del ricorrente, essendo quello sollecitatorio nei confronti dell'amministrazione, solo un effetto indiretto dell'onere descritto. Il piano procedimentale non è toccato e rimane governato dai termini previsti dalla legge sostanziale, i quali, una volta scaduti, valgono a qualificare come inerte il comportamento dell'amministrazione ed illecito il fatto omissivo, con la conseguenza, ovvia, che la nuova domanda non vale a rimettere in termini l'amministrazione.Nel caso di specie, la legge regionale 11/99, all'art. 44 comma 1 quinquies, ha fissato in un anno il tempo massimo a disposizione dell'amministrazione per concludere il procedimento di rideterminazione urbanistica delle aree oggetto di vincoli scaduti, decorrente dalla diffida del proprietario interessato. Ciò significa che decorso un anno dalla diffida l'amministrazione deve considerarsi inadempiente e ciò anche se la diffida è rinnovata ai fini della proposizione dell'azione p... _OMISSIS_ ...on incidendo la stessa, in ragione di quanto già detto, sulla perdurante illiceità del comportamento omissivo.»

Sintesi: Ai sensi dell'art. 31 cpv. c. p. a., l'azione avverso il silenzio della p.a. può esser proposta, fintantoché perdura l'inadempimento, nel termine di non oltre un anno, dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento.

Estratto: «Sussistono, inoltre, i presupposti per l'azionabilità del rimedio: la ricorrente ha notificato al Comune, in data 28 luglio – 2 agosto 2010, il suddetto atto di diffida (si ricordi, al riguardo, che: “Ai fini della formazione del silenzio – inadempimento, pur non occorrendo alcuna diffida ad adempiere, come stabilito dall'art. 2 comma 4 bis, l. 7 agosto 1990 n. 241, aggiunto dall'art. 2, l. 11 febbraio 2005 n. 15 (e, oggi, dall'art. 117 comma 1, c. p. a.: nde), resta comunque ferma la necessità di una formale istanza da parte dell'intere... _OMISSIS_ ...he solo mediante un simile atto si possono individuare le ragioni da porre alla base dell'asserito obbligo di provvedere e risulta possibile circoscrivere, anche temporalmente, il lamentato comportamento inerte od inadeguato dell'amministrazione, rendendosi possibile, altresì, la concreta verifica delle possibili iniziative, ai fini del soddisfacimento della pretesa del richiedente, che siano state eventualmente intraprese dalla competente autorità” – Consiglio Stato, sez. IV, 11 aprile 2007, n. 1594) ma senza sortire alcun risultato, determinandosi, in tal modo, uno stato di perdurante incertezza, con riferimento alla sua istanza di riqualificazione urbanistica.Quanto ai requisiti richiesti, ora, dall'art. 31 cpv. c. p. a., s'osserva che l'azione può esser proposta, fintantoché perdura l'inadempimento (e la condizione, in assenza di diverse risultanze, vista l'assenza in giudizio dell'Amministrazione, deve dirsi verificata), nel termine d... _OMISSIS_ ...anno, dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento (anche tale condizione è rispettata, posto che la diffida è stata recapitata, al Comune, il 2 agosto 2010 e il presente ricorso è stato notificato, allo stesso ente, in data 3 – 6 settembre 2010).Il ricorso va dunque accolto, ai sensi del combinato disposto degli artt. 31 e 117 c. p. a. (d. l.vo 104/2010), nel senso che il Tribunale deve ordinare al Comune di San Marzano sul Sarno di provvedere, senza indugio, a riscontrare la diffida della ricorrente, volta alla riqualificazione urbanistica del terreno di sua proprietà, assegnando all'uopo, al predetto ente, il termine di giorni sessanta, decorrenti dalla notificazione a cura di parte, ovvero dalla comunicazione, in via amministrativa, della presente sentenza.»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.