Risarcimento del danno da occupazione illegittima: Scordino e Pasculli contro Italia

Corte dir.uomo 6 marzo 2007: Scordino (3) c.Italia Anche per le sentenze Scordino e Pasculli del maggio 2007, che non avevano affrontato i temi della quantificazione dell’equo soddisfacimento delle pretese dei proprietari coinvolti, si è giunti, inesorabilmente, alle decisioni ex art.41 CEDU.

Occorre, dapprima esaminare la pronunzia in tema di quantificazione dell’equa soddisfazione resa all’esito della sentenza Scordino c.Italia (3) già ricordata nel paragrafo precedente, con la quale la Corte dei diritti umani aveva riconosciuto la violazione dell’art.1 Prot.n.1 alla CEDU a carico dell’Italia accogliendo il ricorso promosso da alcuni proprietari i quali, colpiti da una condotta di irreversibile trasformazione di alcune aree, si erano visti riconoscere il risarcimento del danno in misura pari a poco più di 264.000.000 delle vecchie lire- oltre accessori- dopo che, nel corso del procedimento, era entrato in vigore il co... _OMISSIS_ ...rsquo;art.5 bis della legge n.359/1992- ritenuto applicabile alla fattispecie e capace, come è noto, di ridurre in maniera drastica il risarcimento del danno spettante per i casi di c.d. occupazione acquisitiva-.

La sentenza resa il 6 marzo 2007 nella causa Scordino.c.Italia “3” [1] (ric.43662/98) può sintetizzarsi nei seguenti punti focali:a) natura strutturale della violazione riferibile all’Italia per avere perpetuato il sistema dell’espropriazione indiretta;b) obblighi dello Stato di adottare misure individuali e generali per elidere gli effetti della violazione strutturale ed individuazione concreta degli strumenti suggeriti all’Italia; c) conseguenze patrimoniali della violazione reiterata del diritto di proprietà e riconoscibilità di un pregiudizio da mancata protezione del diritto di proprietà non ottenibile innanzi alle giurisdizioni nazionali.

La sentenza, affrontando i problemi liquidatori dopo la d... _OMISSIS_ ...squo;an, contiene una condanna ancora una volta esemplare a carico dell’Italia, avendo riconosciuto un danno materiale pari ad euro 3.300.000,00 euro - per un area estesa meno di 4000 mq - al quale sono stati aggiunti euro 40.000,00 per danni morali e spese varie.

Il punto più qualificante delle misure consigliate dalla Corte per eliminare future condanne è certamente rappresentato dall’invito all’Italia a che essa faccia di tutto, nei casi di occupazione alla quale non è seguita l’adozione del decreto di espropriazione, per eliminare gli ostacoli che impediscono sistematicamente la restituzione dell’area al privato.

Il principio della restituito in integrum per le ipotesi di riconosciuta violazione di un diritto garantito dalla CEDU sta diventando un liet motiv della più recente giurisprudenza di Strasburgo [2].

Si tratta, probabilmente, del primo affondo diretto versus la giurisprudenza d... _OMISSIS_ ...assazione che, come è noto, continuando a ritenere la piena legittimità dell’istituto dell’occupazione acquisitiva con le regole costituzionali, si è limitata- peraltro confrontandosi con un motivo di ricorso volto a contestare in via esclusiva il solo quantum e non l’istituto in sé dell’occupazione acquisitiva- con la nota ordinanza n.11887/2006, a sollevare questione di costituzionalità della norma sull’ammontare del risarcimento spettante al proprietario, ma non certo a porre in discussione la “bontà” delle coordinate di fondo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva- tra le quali, come è noto, campeggia l’effetto estintivo-acquisitivo in ragione della pregressa sussistenza della dichiarazione di pubblica utilità-.

E che il bersaglio sia (anche) la giurisprudenza italiana si coglie, in modo ancor più netto, nei punti 27 e 29 della motivazione, allorché si accusano le giurisdizioni nazion... _OMISSIS_ ...ottato un comportamento volto esclusivamente a prendere atto della situazione illegale che si stava perpetuando a carico del proprietario ed a certificare il passaggio della proprietà dal dominus all’occupante abusivo, per di più garantendo un ristoro del danno ben inferiore alla riparazione integrale del pregiudizio subito.

Ed ancor più grave è poi il rimprovero alle Corti interne di avere esse stesse contribuito a perpetuare una situazione di illegalità, in tal modo venendo meno all’obbligo di regolarizzare la situazione denunziata dal proprietario.

Ora, il richiamo della Corte europea ai principi che erano già stati espressi nella sentenza sull’an del 17 maggio 2005 approfondisce lo iato fra giudice sovranazionale e giurisdizioni interne.

Le considerazioni appena espresse consentono, così, di spiegare la presa di posizione del giudice europeo sulla necessità di garantire al proprietario la resti... _OMISSIS_ ...do piena in caso di aggressione illecita della proprietà.

Preme per ora sottolineare come, secondo la Corte dei diritti dell’uomo, solo l’accertamento “in concreto” di un ostacolo che renda impossibile la restituzione può giustificare la surrogazione del diritto dominicale con l’integrale risarcimento del danno pari al valore venale del bene.

Si è in presenza, allora, di un’affermazione assolutamente incompatibile con quanto fin qui ritenuto dalla Corte di Cassazione che, in tema di occupazione acquisitiva, ha fatto derivare l’acquisto della proprietà come conseguenza dell’irreversibile trasformazione del suolo-.

Per di più, la posizione del giudice di Strasburgo che si esamina produce effetti devastanti allorché si ritiene che lo Stato deve adottare misure finanziarie adeguate per assegnare, eventualmente, dei danni per le perdite subite e che non sarebbero coperte dalla rest... _OMISSIS_ ...ura o dal pagamento sostitutivo.

Va detto che i principi professati dalla Corte non sembrerebbero, a prima vista, albergare nell’ordinamento interno, ove, invece, si ritiene che l’obbligo della restitutio in integrum si attua secondo il giudice di legittimità imponendo all’autore del danno di rimettere il patrimonio del danneggiato nello stato in cui si sarebbe venuto a trovare qualora il fatto colposo non si fosse verificato. Il che parrebbe non implicare il diritto alla restituzione di quanto edificato sul suolo dall’occupante.

E tuttavia, il discorso si complica notevolmente se ci si pone nell’ottica della Corte che, appunto, considera la posizione del proprietario aggredito per effetto della realizzazione sul fondo di un edificio da parte di un terzo.

In questa prospettiva, l’obbligo restitutorio pieno potrebbe infatti coniugarsi – in modo conforme a quanto previsto nell’... _OMISSIS_ ...erno- col diritto del proprietario a trattenere tutto quanto è costruito sul fondo da un terzo con materiali propri -art.936 c.c.- salvo a dover far fronte al pagamento del valore dei materiali e del prezzo della mano d’opera(o in alternativa dell’aumento del valore recato al fondo).

Ma la Corte europea non sembra essersi tanto interessata di questo ulteriore problema, invece (pre)occupandosi di offrire al proprietario la piena reintegrazione della proprietà –con tutto quello che su essa è stato edificato-.

La quantificazione del danno Passando agli aspetti risarcitori correlati alla decisione del marzo 2007, proprio perché il Governo italiano aveva specificamente contestato i criteri risarcitori utilizzati nelle due sentenze dell’ottobre e del dicembre 2003 a carico dell’Italia già sopra ricordate, sostenendo l’abnormità delle liquidazioni operate in favore dei proprietari.

Occorre anzi... _OMISSIS_ ...alle richieste dei danneggiati che, sulla base di una perizia di parte redatta da tre esperti, avevano quantificato le richieste ex art. 41 nella complessiva somma di poco meno di otto milioni di euro, essa comprendendo il valore venale dell’area al momento della liquidazione - 1.329.840 euro - il valore del costo di costruzione detratto da una percentuale a titolo di coefficiente di vetustà - 2.476.067 euro - ed il pregiudizio per il mancato godimento dell’immobile considerato nel suo complesso - 4.179.653,50 euro-.

Nell’esplicitare i criteri seguiti per la quantificazione del danno, i proprietari facevano espresso riferimento alle soluzioni espresse dalla Corte di Strasburgo nelle precedenti occasioni di liquidazione del pregiudizio in favore di proprietari colpiti da abusive occupazioni dei terreni di loro proprietà.

A tale posizione si contrapponeva quella del Governo che non esitava a definire erronee, sotto il profilo... _OMISSIS_ ...uridico, le precedenti valutazioni espresse dal giudice europeo, contestando specificamente i risultati cui erano pervenute le sentenze Papamichalopoulos- definito come un précédent erroné-, Carbonara e Ventura e Belvedere Alberghiera.

Sottolineava, in particolare, il Governo che il riconoscimento del diritto alla restituzione non del solo fondo, ma anche della costruzione realizzata dall’occupante abusivo – come affermato nel caso Papamichalopoulos - avrebbe determinato un ingiustificato arricchimento in favore del proprietario - pari al valore dell’investimento eseguito dall’amministrazione per realizzare l’opera - che avrebbe acquisito gratuitamente tale rilevante vantaggio patrimoniale.

Quanto al caso Belvedere Alberghiera dell’ottobre 2003, il Governo contestava la liquidazione in quell’occasione operata sulla base del costo di costruzione della strada realizzata dall’amministrazione,... _OMISSIS_ ...bbe semmai dovuto attribuire un indennizzo per la perdita di valore del terreno in dipendenza della costruzione della strada. Nemmeno la liquidazione operata dalla Corte nel caso Carbonara e Ventura del dicembre 2003 poteva dirsi condivisibile ove si era attribuito a titolo di indennizzo il valore pari al costo di costruzione del bene realizzato dall’occupante abusivo.

Da qui l’invito del Governo ad abbandonare una giurisprudenza ritenuta incohérente, dovendo piuttosto la Corte orientarsi a liquidare un indennizzo pari al valore di mercato del terreno all’epoca della trasformazione al quale aggiungere il tasso di inflazione e gli interessi legali, tanto imponendosi per effetto della decisione della giurisdizione nazionale che aveva l’effetto di regolarizzare la situazione creatasi in assenza del decreto di espropriazione e che, dunque, non consentiva agli interessati di pretendere il danno riservato a chi era stato privato arbitrar... _OMISSIS_ ...pri beni [3].

In realtà, quei criteri liquidatori sperimentati dalle sezioni singole della Corte europea avevano già trovato piena ed autentica conferma nella sentenza Scordino c.Italia del 29 marzo 2006 resa dalla “Grande Camera” della stessa Corte.

In quell’occasione, infatti, il giudice europeo, chiamato dal Governo a valutare la correttezza della sentenza 29 luglio 2004 sull’art.5 bis, aveva espressamente richiamato le liquidazioni indicate nei tre casi indicati dalla difesa erariale, proprio per sottolineare che le conseguenze finanziarie di un’appropriazione lecita non possono essere assimilate ad uno spossessamento illecito [4]. Così dicendo, la Grande Camera della Corte aveva già legittimato le conclusioni cui sarebbe pervenuta la sentenza in rassegna in ordine al quantum spettante ai proprietari colpiti da un’occupazione acquisitiva.

Da qui l’atteggiamento non cer... _OMISSIS_ ...ella Corte rispetto al “caso Italia”, anche in ragione della reiterata violazione dei diritti umani attribuita al nostro Paese ed alla mancata attuazione di misure concrete idonee a deflazionare il contenzioso innanzi alla Corte europea.

Passando, ad ogni modo, alle valutazioni espresse in punto di liquidazione, la Corte ha buon gioco nell’osservare che l’argomentazione difensiva indirizzata a sostenere la natura lecita dell’acquisto del terreno da parte dell’amministrazione occupante si scontrava con la radicata giurisprudenza europea che, reiteratamente, ha ritenuto la natura illegale dell’occupazione acquisitiva.

E per far ciò il giudice di Strasburgo si è richiamato proprio alle considerazioni espresse nei punti 98-100 della sentenza sull’an del 17 maggio 2005.

In questa prospettiva, la Corte ha ritenuto che i proprietari rivestivano la qualità di “vittime” dell... _OMISSIS_ ... un diritto umano, proprio per l’atteggiamento tenuto nei loro confronti delle autorità giurisdizionali nazionali.

Ed è proprio tale premessa a costituire la spiegazione migliore dei risultati ai quale giunge la Corte in punto di liquidazione.

La riconosciuta violazione del principio di legalità che presidia l’art.1 Prot.n.1 alla CEDU consente così alla Corte di ritenere che il riconoscimento dell’indennizzo in caso di violazione del diritto di proprietà non può giustificare una liquidazione notevol...


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Autore

Conti, Roberto

Magistrato della Corte di Cassazione