La Decisione Quadro 2005/212/GAI: la confisca di beni, strumenti e proventi di reato

Si è visto che una delle linee di tendenza emergenti dalle convenzioni internazionali è stata quella dell’armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia di confisca, all’insegna di standard minimi che prevedano l’applicabilità di tale misura patrimoniale a determinate categorie di reati; come pure l’introduzione di forme di confisca allargata e di mitigazione dell’onere probatorio per l’accusa.

In particolare, dal punto di vista dell’armonizzazione degli istituti di diritto sostanziale assume una notevole importanza la Decisione quadro 2005/212/GAI, relativa alla confisca di beni, strumenti e proventi di reato, approvata dal Consiglio il 24 febbraio 2005 [1].

Tale provvedimento, riconoscendo la particolare pericolosità della dimensione transnazionale della criminalità, prende atto della circostanza innegabile che la motivazione principale del crimine è il profitto economico, sicché &ldqu... _OMISSIS_ ...azione di prevenzione e lotta contro la criminalità organizzata deve pertanto concentrarsi sul rintracciamento, il congelamento, il sequestro e la confisca dei proventi di reato” [2].

Risulta evidente che tale scopo trova un rilevante ostacolo nella disomogeneità delle legislazioni degli Stati membri, per cui l’obiettivo principale del provvedimento è quello di dotare gli Stati membri di un apparato normativo che contenga degli standard minimi comuni in materia di confisca, in maniera tale da assicurare un’uniforme ed efficace applicazione di tale misura sanzionatoria patrimoniale.

Si tratta di un obiettivo perseguito soprattutto attraverso l’obbligo per ciascuno Stato membro di adottare le misure necessarie per introdurre poteri estesi di confisca, in riferimento a determinate figure criminose di peculiare gravità (la cosiddetta confisca allargata).

Tale finalità risulta chiaramente specificata nel con... _OMISSIS_ ...lla decisione, ove si precisa che l’obiettivo perseguito è quello di assicurare che in tutti gli Stati membri siano implementate norme efficaci che disciplinino la confisca dei proventi di reato; anche per quanto riguarda la struttura dell’onere della prova, quando sia oggetto di accertamento l’origine lecita o meno dei beni detenuti da una persona condannata per un reato connesso con la criminalità organizzata [3].

Dunque, il legislatore europeo, tenuto conto della peculiarità della criminalità economica, delle convenzioni internazionali in materia, nonché dei risultati positivi raggiunti dalle legislazioni nazionali che hanno già adottato forme di confisca allargata, individua già nel preambolo il cuore dei poteri estesi di confisca: l’intervento sull’onere probatorio, imponendo ai soggetti condannati per reati di criminalità organizzata l’obbligo di giustificare la provenienza dei beni detenuti.

Indivi... _OMISSIS_ ...lità, la Decisione quadro, al pari degli analoghi provvedimenti sino ad ora adottati dall’Unione in materia di libertà, sicurezza e giustizia, si preoccupa di definire il quadro normativo di riferimento in cui dovranno attuarsi tali moderni strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, potenzialmente restrittivi delle garanzie individuali.

Al fine di evitare ogni possibile deviazione in fase attuativa o interpretativa, si chiarisce nettamente che il presupposto irrinunciabile è la tutela dei diritti fondamentali, che costituiscono il quadro costituzionale di riferimento dell’Unione, com’è stato più volte affermato dalla Corte di Giustizia.

Infatti, il provvedimento, pur prevedendo che, in materia di rispetto delle garanzie procedurali, gli Stati membri possano applicare i loro principi fondamentali relativi al giusto processo, non manca di affermare nitidamente, all’art. 5, l’obbligo di rispettare i dirit... _OMISSIS_ ... fondamentali sanciti dall’articolo 6 del Trattato sull’Unione europea (TUE).

In particolare, a fronte di un testo che, al fine di incrementare l’efficienza dell’azione comune contro la criminalità organizzata, incide profondamente sulla fisionomia dei meccanismi processuali di valutazione probatoria, risulta significativo che sia stato espressamente richiamato il rigoroso rispetto della presunzione di innocenza; da ritenersi riferito sia all’applicazione ed interpretazione del provvedimento, sia all’opera di adeguamento ed armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri.

D’altra parte, che la realizzazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia non possa che avvenire nel quadro del generale rispetto dei diritti fondamentali è un principio ulteriormente ribadito dal Trattato di Lisbona [4].

Fatte tali premesse, va sottolineato che la Decisione quadro, utilizzando la tipica... _OMISSIS_ ...e categoria di provvedimenti, delinea il modello di confisca da implementare negli ordinamenti degli stati membri, perseguendo l’obiettivo di un’armonizzazione che tenga conto delle peculiarità delle legislazioni nazionali, come pure della specifica rilevanza che i problemi di politica criminale possono avere in relazione alle caratteristiche del territorio di riferimento.

Infatti, senza entrare nello specifico dei problemi di armonizzazione del diritto penale sostanziale [5], vale la pena di rammentare sinteticamente che il provvedimento si cura di dare una definizione generale di confisca, delineando una struttura ampia dell’istituto, in modo da includere le differenti forme di ablazione presenti nei sistemi giuridici degli Stati membri, siano esse di natura strettamente penale o parapenale.

In particolare, il nucleo dell’istituto viene individuato nella sua natura sanzionatoria, posto che la confisca viene definita... _OMISSIS_ ...a sanzione o misura, ordinata da un’autorità giudiziaria a seguito di un procedimento per uno o più reati, che consiste nel privare definitivamente di un bene” [6].

Dunque, in termini generali si definisce una struttura triangolare, i cui termini di riferimento sono: la natura della sanzione, consistente nella privazione definitiva di un bene; la necessità che la stessa sia ordinata esclusivamente dall’autorità giudiziaria; l’indispensabile connessione con un procedimento finalizzato all’accertamento di un reato ovvero un procedimento di natura penale.

Così delineata la nozione generale di confisca, la Decisione quadro persegue il proprio scopo di armonizzazione dello spazio giudiziario di libertà, sicurezza e giustizia, promuovendo l’implementazione di standard minimi di efficacia dell’istituto.

A tal fine viene usato un modello binario: da un lato la confisca ordinaria de... _OMISSIS_ ... o proventi di reati punibili con una pena privativa della libertà superiore ad un anno o di beni il cui valore corrisponda a tali proventi”; dall’altro la confisca cosiddetta “estesa”, che colpisce i “beni detenuti da una persona condannata per un reato commesso nel quadro di un’organizzazione criminale” o per uno dei gravi reati indicati in una lista di decisioni quadro meglio indicate nello stesso provvedimento, quando, ricorrendo le condizioni che si vedranno meglio appresso, non è stata dimostrata la legittima provenienza di tali beni [7].

La tecnica è, dunque, la stessa usata dal legislatore europeo in altre occasioni (come nel caso del mandato d’arresto europeo): si fissa la nozione generale dell’istituto, gli obiettivi, i parametri comuni minimi da rispettare e lo spazio di operatività. Per il resto, si lascia libero lo Stato membro di realizzare l’armonizzazione, utilizzando gli strumenti... _OMISSIS_ ...perativi ritenuti più adeguati alle caratteristiche della realtà nazionale.

Dunque, in linea generale, la Decisione quadro impone a ciascuno stato membro di rafforzare l’intervento sanzionatorio del sistema penale, prevedendo che lo strumento dell’ablazione patrimoniale sia applicato ad un’ampia gamma di reati, atteso che il limite di una pena superiore ad un anno è sicuramente idoneo a coprire un settore vastissimo delle incriminazioni presenti nei sistemi penali nazionali .

Peraltro, in tali casi possibile obiettivo della confisca non devono essere soltanto i beni collegati da un nesso di causalità con la condotta criminosa (strumenti o proventi di reati), ma anche beni che, pur non essendo in alcun modo collegati all’azione criminosa, siano di valore corrispondente a tali proventi e perciò confiscabili per il solo fatto di essere detenuti dall’autore del reato (confisca di valore).

In altri ter... _OMISSIS_ ...rsquo;attuazione della confisca come generale strumento sanzionatorio, senza però prescindere dalla necessità di dare una dimostrazione del diretto nesso strumentale tra il bene da confiscare e la condotta delittuosa o, comunque, del fatto che il reato abbia prodotto un profitto e che lo stesso sia stato incamerato dall’agente.

Per contro, tali connotati divengono più flessibili per quella che costituisce la forma più incisiva di confisca nel contrasto al crimine organizzato: la confisca allargata. In tal caso, si prevedono poteri estesi di confisca, mentre oggetto del provvedimento ablativo non sono più i beni che derivino dalla condotta criminosa o che con essa abbiano un nesso di strumentalità, bensì l’intero patrimonio detenuto dai soggetti condannati per una serie di gravi condotte delittuose elencate nel provvedimento.

E’ interessante notare che, mentre l’art. 2 della Decisione quadro prevede l&rsquo... _OMISSIS_ ...della confisca “ordinaria” agli strumenti ed ai proventi dei reati, l’art. 3, invece, menziona soltanto i proventi del reato, la nozione comprende ogni vantaggio economico derivante dalla condotta criminosa.

Si tratta di una precisazione che trova la sua ragione nella diversa prospettiva che assume la confisca allargata.

Infatti, nella confisca “ordinaria” rileva il nesso di pertinenzialità tra una determinata condotta criminosa ed i beni confiscabili, siano essi il profitto o gli strumenti [8] del reato, mentre la confisca allargata si concentra direttamente sul patrimonio di un soggetto condannato per determinati gravi reati, ritenuti intrinsecamente produttivi di elevati profitti.

Ed è proprio per tale motivo che la sanzione patrimoniale colpisce tutti quei beni che risultino essere genericamente “il provento di attività criminose”, in base ai canoni di giudizio meglio indicati... _OMISSIS_ ...mma 2.

Conseguentemente, in tale tipo di confisca il concetto di provento non richiama la diretta derivazione causale tra una condotta illecita ed un bene, quanto piuttosto il fatto che l’unica spiegazione plausibile del possesso di tale bene sia la riconducibilità alla notoria redditività illecita di determinate categorie di reati.

Infatti, la decisione quadro prevede che gli Stati membri debbano adottare le misure necessarie per ordinare la confisca perlomeno:


“a) quando un giudice nazionale, sulla base di fatti circostanziati, è pienamente convinto che il bene in questione sia il provento di attività c...