TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> ACQUISTO ALLA MANO PRIVATA --> DA PUBBLICO A PRIVATO --> DISMISSIONE/CARTOLARIZZAZIONE --> BASE NORMATIVA
Sintesi: In tema di dismissione del patrimonio immobiliare, il d.lgs. 104/1996 non si applica ai beni che non siano stati inseriti in programmi di cessione predisposti ai sensi dell’art. 2 né in programmi di alienazione ai sensi dell’art. 6.
Sintesi: L’ambito di applicazione del D.L. n. 79 del 1997, art. 7, convertito con modificazioni nella L. n. 140 del 1997, non è quello relativo ad immobili non venduti ai sensi del Decreto n. 104 del 1996, art. 1, comma 3 (perché oggetto di investimento di quote di riserve a garanzia degli obblighi di prestazione dell’ente); esso, invec...
_OMISSIS_ ...9.
Estratto: «1.2.- Orbene, nel caso di specie, non risulta affatto che l’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo abbia inserito l’immobile in contestazione in un programma di cessione predisposto ai sensi del D.Lgs. n. 104 del 1996, art. 2; nemmeno risulta che sia mai stato predisposto un programma di alienazione ai sensi dell’art. 6, comma 1, dello stesso decreto, che prevedesse l’alienazione appunto dell’unità abitativa occupata dall’odierno ricorrente: ciò, è tanto vero che quest’ultimo assume in ricorso (cfr. pag. 18) che essa sarebbe dovuta essere inserita prioritariamente nei piani di alienazione, con ciò presupponendo che un siffatto inserimento sia mancato; circostanza, che è confermata dalle deduzioni del rico...
_OMISSIS_ ...locazione.Quanto al D.L. n. 79 del 1997, art. 7, convertito con modificazioni nella L. n. 140 del 1997, l’ambito di applicazione della normativa non è quello, sostenuto in ricorso, relativo ad immobili non venduti ai sensi del Decreto n. 104 del 1996, art. 1, comma 3 (perché oggetto di investimento di quote di riserve a garanzia degli obblighi di prestazione dell’ente); esso, invece, prevedeva il possibile inserimento di tutti gli immobili non venduti ai sensi del Decreto n. 104, in un programma straordinario di dismissione, nei limiti e secondo le modalità, cui sopra si è fatto cenno. L’immobile occupato dal B.M. non è stato compreso in un siffatto programma.Piuttosto, l’unità abitativa per cui è controversia è stata presa in considerazione, ai fini del trasferimen...
_OMISSIS_ ...
TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> PRELAZIONE E RETRATTO --> DEL CONDUTTORE
Sintesi: Il diritto di prelazione dei conduttori di immobili appartenenti ad enti previdenziali, riconosciuto dal D.Lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, è esercitabile esclusivamente quando l’ente abbia validamente ed adeguatamente manifestato la specifica volontà di porre in vendita gli immobili, in attuazione del dettato normativo, attraverso una specifica proposta di alienazione, consistente in una determinazione negoziale dell’Ente di cedere l’immobile.
TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> ACQUISTO ALLA MANO PRIVATA --> DA PUBBLICO A PRIVATO --> DISMISSIONE/CARTOLARIZZAZIONE --> BASE NORMATIVA
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_OMISSIS_ ...ta pubblica imposta dal legislatore, in quanto tale prospettazione si porrebbe in insanabile contrasto con la disciplina del procedimento di alienazione e stravolgerebbe la natura giuridica degli atti di dismissione, trasformandoli in anomale e sistematiche procedure ablative.
TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> PRELAZIONE E RETRATTO --> DEL CONDUTTORE
Sintesi: È da escludere che la previsione normativa delle procedure di dismissione e l’astratta idoneità di un immobile ad essere compreso nei piani di alienazione di cui all’art. 6 del decreto n. 104/1996 siano gli unici presupposti normativi per l’insorgenza del diritto di prelazione in capo ai conduttori.
Estratto: «1.3.- Dati il quadro nor...
_OMISSIS_ ... 1996, art. 6, il mancato avvio della procedura di dismissione prevista dal decreto legislativo, con riguardo all’unità immobiliare in contestazione, comporta che non sia mai sorto il diritto di prelazione di cui al comma 5 in capo al soggetto che lo conduceva in locazione, malgrado, in ipotesi, questo si sia trovato nelle condizioni per le quali l’avrebbe potuto esercitare, se detta procedura fosse stata avviata dall’ente previdenziale.Ed, invero, il presupposto logico-giuridico della pretesa del ricorrente è che la sola emanazione del D.Lgs. n. 104 del 1996, abbia comportato per gli enti previdenziali previsti dall’art. 1, comma 1, tra cui l’I.P.SE.MA., un obbligo di provvedere alla dismissione del proprio patrimonio immobiliare, specificamente di tutti i be...
_OMISSIS_ ...nterpretativo di questa Corte, secondo cui "il diritto di prelazione dei conduttori di immobili appartenenti ad enti previdenziali, riconosciuto dal D.Lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, è esercitabile esclusivamente quando l’ente abbia validamente ed adeguatamente manifestato la specifica volontà di porre in vendita gli immobili, in attuazione del dettato normativo, attraverso una specifica proposta di alienazione, consistente in una determinazione negoziale dell’Ente di cedere l’immobile; ne consegue che non può configurarsi un obbligo di dismettere il patrimonio immobiliare di tali enti discendente direttamente dalla legge che si configuri come una peculiare offerta pubblica imposta dal legislatore, in quanto tale prospettazione si porrebbe in insanabile contrasto con ...
_OMISSIS_ ... Cass. n. 21988/11, nonché, nello stesso senso, ma con riferimento alla diversa disciplina delineata dalla L. 23 dicembre 1996, n. 662, art. 3, comma 109, Cass. n. 13560/08).Ritiene il Collegio che il richiamato principio debba trovare applicazione nel caso di specie, sebbene s’impongano le precisazioni di cui appresso, necessarie al fine di coordinare il principio stesso con la disciplina transitoria introdotta dal già menzionato del D.L. n. 351 del 2001, art. 3, comma 20.Va confermata l’interpretazione per la quale è da escludere che la previsione normativa delle procedure di dismissione e l’astratta idoneità di un immobile ad essere compreso nei piani di alienazione di cui all’art. 6 del decreto n. 104 fossero gli unici presupposti normativi per l’insorgenz...
_OMISSIS_ ...potuto venire ad esistenza in quanto, in concreto, l’immobile rispetto al quale i conduttori avessero rivendicato il diritto di prelazione fosse stato compreso nei piani di alienazione e fosse stata manifestata la volontà di vendita da parte dell’ente proprietario. Argomentare diversamente significherebbe riconoscere ai conduttori un diritto di prelazione/opzione nascente direttamente dalla legge, vale a dire un diritto potestativo di acquistare gli immobili di proprietà dell’ente previdenziale alle condizioni di favore di cui al Decreto n. 104 del 1996, a prescindere da ogni determinazione dell’ente proprietario di inserire quegli immobili in un programma di cessione. Orbene, questo diritto, cosi come rivendicato dal ricorrente, deve essere escluso.Il D.L. n. 104 d...
_OMISSIS_ ...zzazioni n. 351 del 2001 il diritto di opzione è stato disciplinato all’art. 3, comma 3, in collegamento col diritto di prelazione previsto dal comma 5 (secondo un meccanismo per il quale vi era una prima fase in cui veniva offerta la possibilità di esercizio del diritto di opzione ed una seconda fase in cui, a determinate condizioni, il conduttore avrebbe potuto esercitare la prelazione). Nel vigore del Decreto n. 104 del 1996, pertanto, si deve ritenere che fosse previsto soltanto un diritto di prelazione in favore dei conduttori; avendo però il legislatore fatto ricorso ad un istituto a natura indubitabilmente negoziale e, disciplinando il decreto la vendita isolata dei beni ai conduttori da parte degli enti previdenziali, si deve affermare, dando così continuità all’...
_OMISSIS_ ...eto legislativo n. 104, quindi, l’insorgenza del diritto di prelazione era da ritenersi collegata ad una proposta di alienazione da parte dell’ente, che aveva a suo presupposto il compimento dell’attività di ricognizione e di programmazione di cui agli artt. 2 e 6 del decreto.»
TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> ACQUISTO ALLA MANO PRIVATA --> DA PUBBLICO A PRIVATO --> DISMISSIONE/CARTOLARIZZAZIONE --> BASE NORMATIVA
Sintesi: Le norme del decreto legge sulla c.d. cartolarizzazione n. 351 del 2001, convertito nella L. n. 410 del 2001, vanno lette ed interpretate tenendo conto del quadro normativo già esistente alla data della loro emanazione e della situazione che, in forza di questo, si era venuta a determinare co...
_OMISSIS_ ...PRIVATA --> DA PUBBLICO A PRIVATO --> DISMISSIONE/CARTOLARIZZAZIONE --> IMMOBILI DI PREGIO
Sintesi: Il D.L. 351/01 non conferisce ai conduttori un incondizionato diritto di opzione e/o di prelazione, ma prevede che l’unità abitativa locata debba essere loro venduta, se ed in quanto oggetto di un programma di dismissione, al prezzo e alle condizioni determinati in base alla normativa vigente alla data della manifestazione di volontà di acquisto, purché intervenuta entro il 31 ottobre 2001, con le modalità ivi previste, e non riferita ad immobili di pregio.
Estratto: «1.4.- Le norme del successivo decreto legge sulla c.d. cartolarizzazione n. 351 del 2001, convertito nella L. n. 410 del 2001, vanno lette ed interpretate tenendo conto del qua...
_OMISSIS_ ...rietà degli enti previdenziali contemplati dalla normativa preesistente. Ed invero, proprio in ragione del fatto che le dismissioni previste in via ordinaria (dal Decreto n. 104 del 1996) ed in via straordinaria (dal D.L. n. 79 del 1997, art. 7, convertito nella L. n. 140 del 1997 e successive modificazioni ed integrazioni) avevano avuto solo parziale attuazione, intervenne la disciplina di cui all’art. 3, comma 10 e 11, nonché comma 20, del D.L. n. 351 del 2001 convertito nella L. n. 351 del 2001.Così, i primi due comma disciplinarono la sorte dei beni non venduti alla data del 31 ottobre 2001 ed il terzo, pure riferibile ai beni non venduti entro tale data, dettò una norma di salvezza delle procedure già avviate sulla base della precedente disciplina, prevedendo che, anche s...
_OMISSIS_ ...tà immobiliari fossero state già definitivamente offerte in opzione entro il 26 settembre 2001 dall’ente proprietario ai conduttori ovvero questi ultimi, in assenza dell’offerta in opzione, avessero manifestato la volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001, a condizione, in quest’ultimo caso, che non si trattasse di unità di pregio ai sensi del comma 13.La norma, a carattere indubbiamente transitorio, introdusse, quanto alla prima ipotesi, un’opzione legale, cioè un diritto di opzione che non era pattizio ma discendeva dalla legge (così come d’altronde quello previsto dall’art. 3, comma 3) e tuttavia questo operava alle condizioni, appunto, previste dalla legge stessa, avendo riguardo alla data di entrata in vigore del decreto legge sulla cartol...
_OMISSIS_ ...do inciso (come risultante alfine dopo la prima modifica apportata con il D.L. n. 269 del 2003, art. 26, comma 9, conv. nella L. n. 326 del 2003 e la seconda apportata con la L. n. 350 del 2003, art. 3, comma 134) si limitava a stabilire che, se invece l’offerta in opzione non vi fosse stata, era data ai conduttori la possibilità di avvalersi dei benefici della precedente normativa, se ed in quanto avessero manifestato la volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001, escluse tuttavia le unità immobiliari considerate di pregio ai sensi del comma 13 dello stesso art. 3. Quindi, tale norma non conferiva ai conduttori un incondizionato diritto di opzione e/o di prelazione, ma prevedeva che l’unità abitativa locata dovesse essere loro venduta, se ed in quanto oggetto di un programma...
_OMISSIS_ ...ità ivi previste, e non riferita ad immobili di pregio.Non risultando, come detto, che l’unità abitativa per cui è causa fosse stata già oggetto di un piano di alienazione da parte di I.P.SE.MA. e quindi di una proposta di acquisto od offerta in opzione, di cui il S.M. si potesse avvalere per acquistare al prezzo determinato ai sensi del Decreto n. 104 del 1996, non può che venire in rilievo la norma transitoria, nella sua seconda parte;questa, peraltro, come si dirà trattando del secondo e del terzo motivo di ricorso, è inapplicabile nel caso di specie, perché l’unità immobiliare occupata dal ricorrente è stata individuata come immobile di pregio col già menzionato decreto ministeriale del 1 aprile 2003, adottato, prima dell’introduzione del presente giudizio, ai sensi d...
_OMISSIS_ ...COGNIZIONE SULL’ATTO AMMINISTRATIVO --> DISAPPLICAZIONE ATTI ILLEGITTIMI
Sintesi: Poiché al fine della disapplicazione, in via incidentale, dell’atto amministrativo, il giudice ordinario può sindacare tutti i possibili vizi di legittimità del provvedimento - incompetenza, violazione di legge e eccesso di potere - ma non ha il potere di sostituire l’amministrazione negli accertamenti e nelle valutazioni di merito che sono di sua esclusiva competenza, il richiedente deve specificamente indicare i vizi dell’atto amministrativo del quale chiede la disapplicazione.
Estratto: «2.2. - Quanto al vizio di violazione dell’art. 5 della L.A.C., e specificamente alle censure riportate sopra sub 2 lettera b), il ricorso presenta eviden...
_OMISSIS_ ... violando il disposto dell’art. 366 cod. proc. civ., comma 1, n. 6 e rendendo di fatto impossibile il controllo di questa Corte sul sindacato compiuto dal giudice di merito, se non altro con riguardo al dedotto vizio di mancanza di motivazione del provvedimento amministrativo.In secondo luogo, poiché al fine della disapplicazione, in via incidentale, dell’atto amministrativo, il giudice ordinario può sindacare tutti i possibili vizi di legittimità del provvedimento - incompetenza, violazione di legge e eccesso di potere - ma non ha il potere di sostituire l’amministrazione negli accertamenti e nelle valutazioni di merito che sono di sua esclusiva competenza (cfr. Cass. n. 332/02, n. 14728/06, tra le altre), il ricorrente avrebbe dovuto specificamente indicare i vizi ...
_OMISSIS_ ...;attività discrezionale della p.a..Invece in ricorso sono solo genericamente indicati i vizi in forza dei quali sarebbe stata chiesta la disapplicazione del decreto ministeriale: essere stato "evidentemente emesso in situazione non prevista dalla legge" ed in ogni caso "perché in alcun modo motivato" (pag. 21 del ricorso); tali vizi sembrano riconducibili alla violazione di legge, ma il primo potrebbe essere anche ricondotto alla carenza di potere. La genericità del ricorso sul punto induce a ritenere violato il principio dell’autosufficienza anche sotto questo profilo: in particolare, esso non riporta le censure mosse al provvedimento amministrativo così come il ricorrente le avrebbe proposte dinanzi al giudice di secondo grado, al fine di invocarne la dis...
_OMISSIS_ ...EGIO
Sintesi: In sede di sindacato della procedura di dismissione degli immobili di pregio, il giudice ordinario non può ripetere, nel merito, il giudizio sul pregio dell’immobile, trattasi di delibazione non consentita.
Estratto: «2.3.- Corretta, ma irrilevante, è l’ulteriore censura mossa al g...