Gli effetti del mutamento di destinazione sul vincolo di indivisibilità

Si pone qui il problema di stabilire quali siano gli effetti dell’intervenuto mutamento di destinazione urbanistica del terreno ricompreso in compendio unico rispetto alla durata e all’efficacia del vincolo di indivisibilità.

A riguardo, per usare le parole di autorevole dottrina [27], dovrebbe potersi affermare che «la ricostruzione dell’istituto e l’individuazione del requisito “agricolo” del terreno […]» facciano sì «che il mutamento di destinazione urbanistica non rilevi sulla durata o sull’efficacia del vincolo di indivisibilità, in quanto la sopravvenuta destinazione edificatoria non impedisce la coltivazione».

Tuttavia, deve segnalarsi un recente pronunciamento della Corte di Cassazione [28] – per la verità emanato in punto di conseguenze del mutamento di destinazione urbanistica sul vincolo di indivisibilità previsto dall’art. 11 della legge n... _OMISSIS_ ...applicabile analogicamente alla fattispecie qui al vaglio [29] – il quale così afferma: «Il vincolo trentennale di indivisibilità previsto, a pena di nullità, dall’art. 11 l. 14 agosto 1971 n. 817 per i fondi acquistati – successivamente all’entrata in vigore della legge citata – con le agevolazioni creditizie concesse dallo Stato per la formazione e l’ampliamento della proprietà, viene automaticamente meno (così come per la scadenza del trentennio) nel momento in cui una parte dell’intero fondo perde la vocazione agricola (ad es., a seguito di destinazione industriale di piano), venendo in tal caso a cessare lo scopo di unitarietà ed integrità del fondo voluto dal legislatore, con conseguente restrizione del vincolo di indivisibilità sulla parte di esso rimasta agricola e del relativo assoggettamento all’operatività degli istituti della prelazione agraria e del riscatto, non trovando pertanto in tale ca... _OMISSIS_ ... la disciplina della revoca, a domanda degli interessati, del vincolo di indisponibilità con provvedimento dell’Ispettorato dell’agricoltura competente per territorio ai sensi dell’art. 11, comma 3, legge n. 817 del 1971, attinente alla diversa ipotesi della successione agraria» [30].

E ancora, sempre nella stessa sentenza, viene affermato che la (successiva) «destinazione industriale di piano relativa a parte dei terreni acquistati con mutuo agevolato ha vanificato la finalità perseguita ed ha fatto venir meno l’unitarietà del fondo e, quindi, anche del vincolo che l’assisteva, giacché, essendo la funzione dell’art. 11 quella di assicurare l’integrità del fondo agricolo, la compromissione dell’idoneità agricola di una parte di esso non può che comportare la restrizione del vincolo di indivisibilità sulla parte rimasta agricola» […]; inoltre, «nei casi di specie (come in quello ... _OMISSIS_ ...l trentennio) il venir meno del vincolo opera automaticamente. Che il vincolo possa poi essere revocato previa estinzione del mutuo e restituzione delle agevolazioni ricevute dallo Stato è in ogni caso ipotesi che fuoriesce dalla fattispecie in esame, in cui il vincolo di indivisibilità trentennale è venuto meno per avere il fondo (o una parte dello stesso) perso la vocazione agricola» [31].

Stante quanto sopra, dunque, pare doversi affermare come sia di assoluta rilevanza, ai fini del mantenimento del vincolo, la qualificazione dei terreni secondo la conformazione impressagli dallo strumento urbanistico. E ciò in quanto il venire meno della suddetta connotazione agricola determina, secondo la Cassazione, l’automatica dissoluzione del vincolo; giacché mutando la destinazione urbanistica, viene meno l’interesse pubblico all’utilizzazione agricola di quella porzione di territorio [32].

Com’è stato correttamente os... _OMISSIS_ ...uindi, «l’efficienza ricercata con l’incentivazione alla formazione di moderne aziende agricole verrebbe, così, a cedere di fronte alla pianificazione del territorio».

Con riguardo alla ricostruzione sopra riportata si pongono non pochi dubbi interpretativi, attese la labilità della destinazione impressa dagli strumenti urbanistici e la portata meramente programmatica delle previsioni di cui al piano regolatore generale (il quale, normalmente non obbliga a fare alcunché - diversamente dai piani particolareggiati, rispetto ai quali la posizione del proprietario costretto all’adempimento degli obblighi imposti dalla pianificazione viene descritta con la formula della proprietà-impresa) [34].

Nonostante ciò, deve dirsi come – una volta aderito a tale orientamento – deve necessariamente concludersene per l’incidenza del mutamento della destinazione urbanistica sul vincolo, il quale viene cos... _OMISSIS_ ...are senza pregiudizi di natura fiscale.