Ultrattività dell'efficacia di alcune prescrizioni contenute nei piani urbanistici attuativi

PIANIFICAZIONE --> PIANI URBANISTICI ATTUATIVI --> CESSATA EFFICACIA --> SOPRAVVIVENZA INDICI

In ipotesi di decadenza del piano di zona se permane l’obbligo di osservare, per la parte non attuata, le previsioni dello strumento esecutivo scaduto, decadono, però, gli effetti della pubblica utilità delle opere previste e cioè sia i vincoli di natura espropriativa che le destinazioni urbanistiche complementari, le quali hanno l’esclusiva finalità di delineare la consistenza dell’opera pubblica prevista comprensive dei relativi indici e parametri urbanistici.

Scaduto il piano di zona, decadendo gli effetti della pubblica utilità delle opere previste, non è possibile utilizzare nemmeno gli indici ed i parametri ad esso collegati per le opere pubbliche ivi progettate; ciò in quanto i relativi indici, necessariamente partecipano della medesima natura delle opere alle quali ineriscono, seguendone conseguentement... _OMISSIS_ ...F|
PIANIFICAZIONE --> PIANI URBANISTICI ATTUATIVI --> CESSATA EFFICACIA --> SOPRAVVIVENZA PRESCRIZIONI DI PIANO

Alla scadenza del termine di efficacia dei piani particolareggiati, sopravvivono la destinazione di zona, la destinazione ad uso pubblico di un bene privato, gli allineamenti, le prescrizioni di ordine generale e quant’altro attenga all’armonico assetto del territorio, trattandosi di misure che devono rimanere inalterate fino all’intervento di una nuova pianificazione, non essendo la stessa condizionata all’eventuale scadenza di vincoli espropriativi o di altra natura.

Con riferimento alle convenzioni di lottizzazione (assimilate ai piani particolareggiati disciplinati dalla c.d. legge urbanistica), l’imposizione del termine di attuazione va inteso nel senso che le attività dirette alla realizzazione dello strumento urbanistico, sia convenzionale che autoritativo, non possono essere a... _OMISSIS_ ... di legge oltre un certo termine, scaduto il quale l’autorità competente riacquista il potere-dovere di dare un nuovo assetto urbanistico alle parti non realizzate, anche, in ipotesi, con una nuova convenzione di lottizzazione. Ma, fino al momento in cui tale potere non viene esercitato, l’assetto urbanistico dell’area rimane definito nei termini di cui alla convenzione di lottizzazione o del diverso strumento attuativo.

L’art. 17 della legge n. 1150 del 1942 si ispira al principio secondo cui, mentre le previsioni del piano regolatore rientrano in una prospettiva dinamica della utilizzazione dei suoli (e determinano ciò che è consentito e ciò che è vietato nel territorio comunale sotto il profilo urbanistico ed edilizio, con la devoluzione al piano attuativo delle determinazioni sulle specifiche conformazioni delle proprietà), le previsioni dello strumento attuativo hanno carattere di tendenziale stabilità, perché specificano in de... _OMISSIS_ ...entite modifiche del territorio, in una prospettiva in cui l’attuazione del piano esecutivo esaurisce la fase della pianificazione, determina l’assetto definitivo della parte del territorio in considerazione e inserisce gli edifici in un contesto compiutamente definito.

L’art. 17 della legge 17 agosto 1942, n. 1142 si interpreta nel senso che i piani attuativi e i piani ad essi equiparati (come il piano per gli insediamenti produttivi qualificato come “piano particolareggiato d’esecuzione ai sensi della legge 17 agosto 1942, n. 1150” dall’art. 27 della legge 22 ottobre 1971, n. 865) rimangono efficaci dopo la scadenza del termine previsto per la loro esecuzione, con riguardo alle previsioni dello strumento attuativo che comportano la concreta e dettagliata conformazione della proprietà privata, che rimangono efficaci a tempo indeterminato, poiché costituiscono le regole determinative del contenuto della proprietà d... _OMISSIS_ ...se nel piano attuativo; mentre con il decorso del termine decennale diventano inefficaci le previsioni del piano attuativo che non abbiano avuto concreta attuazione, nel senso che non è più consentita la sua ulteriore esecuzione, cosicché non potranno più eseguirsi gli espropri preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione primaria, salva la possibilità di ulteriori costruzioni coerenti con le vigenti previsioni del piano regolatore generale e con le prescrizioni del piano attuativo che per questa parte ha efficacia ultrattiva.

Alla scadenza del termine di efficacia dei piani particolareggiati di cui all’art. 17 della legge 17 agosto 1942, n. 1142, sopravvivono la destinazione di zona, la destinazione ad uso pubblico di un bene privato, gli allineamenti, le prescrizioni di ordine generale e quant’altro attenga all’armonico assetto del territorio, trattandosi di misure che devono rimanere inalterate f... _OMISSIS_ ...ntervento di una nuova pianificazione, non essendo la stessa condizionata all’eventuale scadenza di vincoli espropriativi o di altra natura.

Le previsioni dello strumento attuativo hanno carattere di tendenziale stabilità, perché specificano in dettaglio le consentite modifiche del territorio, in una prospettiva in cui l'attuazione del piano esecutivo esaurisce la fase della pianificazione, determina l'assetto definitivo della parte del territorio in considerazione e inserisce gli edifici in un contesto compiutamente definito.

Le previsioni urbanistiche di un piano attuativo rilevano a tempo indeterminato; anche dopo la sua scadenza le previsioni dello strumento attuativo comportano la concreta e dettagliata conformazione della proprietà privata; pertanto in linea di principio, le medesime previsioni rimangono efficaci a tempo indeterminato, nel senso che costituiscono le regole determinative del contenuto della proprietà delle aree in... _OMISSIS_ ... attuativo; col decorso del termine, diventano inefficaci unicamente le previsioni del piano attuativo che non abbiano avuto concreta attuazione, cosicché non potranno più eseguirsi gli espropri, preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione primaria, né si potrà procedere all'edificazione residenziale, salva la possibilità di ulteriori costruzioni coerenti con le vigenti previsioni del piano regolatore generale e con le prescrizioni del piano attuativo, che per questa parte ha efficacia ultrattiva.

Tra le prescrizioni di zona ultrattive di un piano attuativo decaduto, rientra anche il dimensionamento dei c.d. standard urbanistici, disciplinato dal D.M. n. 1444 del 2.4.1968 e perciò anche la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria di cui agli artt. 3, 4 e 5 del citato D.M. n. 1444 del 2.4.1968, destinate ad assicurare alla collettività, insediata in una determinata parte del territorio comuna... _OMISSIS_ ...di qualità della vita adeguato, anche se dopo il decorso del periodo di efficacia decennale non sono più validi i vincoli, preordinati all’espropriazione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, previste dal piano, ma non attuate nell’arco di 10 anni.

A fronte di un piano urbanistico attuativo decaduto, i permessi di costruire possono essere rilasciati soltanto se, non discostandosi dalle previsioni del P.R.G., rispettino altresì la disciplina di linea fondamentale ed essenziale della pianificazione attuativa, atteso che, per questa parte, lo stesso conserva efficacia ultrattiva; in questo caso, quindi, in caso di iniziativa edilizia singola, l’urbanizzazione va valutata con riferimento al comparto e non limitatamente all’area di cui al progetto.

I piani urbanistici attuativi, ai sensi dell’art. 17 della legge n. 1150/1942, hanno un termine di efficacia massimo decennale, decorso il quale, le p... _OMISSIS_ ...ste senza concreta attuazione diventano inefficaci, cosicché non potranno più eseguirsi gli espropri preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione primaria, né si potrà procedere all’edificazione residenziale, salva la possibilità di ulteriori costruzioni coerenti con le vigenti previsioni del piano regolatore generale e con le prescrizioni del piano attuativo, che per questa parte ha efficacia ultrattiva, non verificandosi una situazione paragonabile a quella della c.d. “zona bianca”.

A fronte di un piano urbanistico decaduto, i permessi di costruire possono essere rilasciati soltanto se, non discostandosi dalle previsioni del P.R.G., rispettino altresì la disciplina di linea fondamentale ed essenziale della pianificazione attuativa, atteso che, per questa parte, lo stesso conserva efficacia ultrattiva; nel caso, quindi, di iniziativa edilizia singola, l’urbanizzazione va valutata con r... _OMISSIS_ ...omparto e non limitatamente all’area di cui al progetto.

In materia di efficacia del piano di attuazione (o di strumenti urbanistici analoghi, quale un piano di lottizzazione o un piano di zona per l'edilizia economica e popolare), dopo la scadenza del termine previsto per la sua esecuzione, ai sensi dell’art. 17 della legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica), col decorso del termine, diventano inefficaci unicamente le previsioni del piano attuativo che non abbiano avuto concreta attuazione, cosicché non potranno più eseguirsi gli espropri, preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle opere di urbanizzazione primaria, né si potrà procedere all'edificazione residenziale, salva la possibilità di ulteriori costruzioni coerenti con le vigenti previsioni del piano regolatore generale e con le prescrizioni del piano attuativo, che per questa parte ha efficacia ultrattiva.

L’approvazione di un nuovo Piano ... _OMISSIS_ ...unale, del tutto silente in ordine alla sorte dei piani attuativi approvati sotto il vecchio PRG, non può comportare ex se, in via automatica, l’annullamento dei piani particolareggiati preesistenti, occorrendo all’uopo una puntuale ed espressa determinazione - modificativa o abrogativa - degli stessi, supportata da adeguata motivazione, in assenza della quale gli atti pianificatori già adottati diventano parti integranti, con valenza attuativa, anche del nuovo strumento urbanistico generale.

Ai sensi degli artt. 16, 17 e 28 della legge n. 1150 del 1942, l’efficacia dei PP ha un termine entro il quale le opere debbono essere eseguite. Tuttavia, dove il detto piano abbia avuto attuazione, con la realizzazione di strade, piazze ed altre opere di urbanizzazione, l’edificazione residenziale è consentita secondo un criterio di armonico inserimento del nuovo nell’edificato esistente, e cioè in base alle norme del piano attuativo sca... _OMISSIS_ ...gono la loro integrale applicabilità.

Il decorso del termine di efficacia del piano non si contrappone ed, anzi, si completa con l’espressa previsione dell'art. 17 della l. n. 1150 del 1942, secondo il quale continua a rimanere fermo a tempo indeterminato il contenuto inerente alle prescrizioni di zona, nel rispetto sia dell’interesse pubblico per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione, sia di quello volto all’edificazione dei lotti. La norma predetta, in vero, ha l’effetto di far venir meno i vincoli espropriativi, in applicazione del principio generale della loro temporaneità, mentre lascia impregiudicata l’applicabilità delle previsioni che disciplinano l’attività edilizia privata.

La disposizione di cui all’art. 17 della L. n.1150 del 1942, che certamente non brilla per chiarezza - non può essere interpretata nel senso che una volta scaduto il termine per l’esecuzione del piano, l... _OMISSIS_ ... edificatoria diviene tendenzialmente ‘libera’, salvi solamente gli “obblighi di allineamento” e le “prescrizioni di zona” già stabiliti nello stesso piano ormai decaduto (o “scaduto”). Essa significa, invece, che in caso di intervenuta decadenza del piano attuativo, nell’eventualità in cui si dia comunque corso ad interventi edilizi - s’intende: nella misura e nei limiti in cui essi siano assentibili (in base alla disciplina urbanistica vigente nella zona) - gli obblighi e le prescrizioni in questione devono comunque operare e restare (‘ultrattivamente’) vigenti.

La scadenza del termine di efficacia del p.e.e.p., alla quale non faccia riscontro la rinnovazione del piano, fa venir meno la possibilità di procedere agli espropri ed all'edificazione residenziale per la parte di esso che non ha avuto esecuzione, ma non rende inefficaci le relative prescrizioni urbanistiche, le quali contin... _OMISSIS_ ...applicazione, avendo il piano natura di strumento urbanistico di attuazione, le cui prescrizioni di zona sono destinate a conservare efficacia a tempo indeterminato, ai sensi della L. 17 agosto 1942, n. 1150, art. 17, comma 1, nonostante la scadenza del termine previsto per la sua attuazione.

Conformemente alla previsione di cui al primo comma dell’articolo 17 della legge urbanistica del 1942 - deve ritenersi che il decorso del termine decennale previsto per l’esecuzione del piano particolareggiato non rileva ai soli fini della dichiarazione di pubbl...


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