LITI DI CONDOMINIO

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come difendersi da molestie dei vicini e stalking condominiale

Amato, Laura

12 febbraio 2016

pdf  / 113 Pagine in formato libro (17X24 cm)

Guida operativa sulla tematica dei conflitti condominiali e dei rimedi esperibili avverso le condotte moleste dei vicini. Sono riportare le cause più frequenti (rumori intollerabili, odori nauseanti ecc..), che rendono il condominio un luogo di elevata litigiosità. Specifica attenzione è dedicata al tema dello stalking condominiale, fenomeno in preoccupante aumento. Nuova edizione aggiornata alle più interessanti pronunce giurisprudenziali che provano quante e variegate siano le ragioni dei dissidi tra condomini.

20,00

  • editore: Exeo
  • collana: diritto pratico
  • numero in collana: 11
  • isbn: 978-88-6907-179-9
  • sigla: DP11
  • categoria: MONOGRAFIE
  • tipologia: giuridica
  • genere: guida operativa
  • altezza: cm 24
  • larghezza: cm 17
  • dimensione: A4
  • funzioni permesse: Stampa: SI - Modifica: SI - Copia/Incolla: SI
  • protezione: digital watermarking
  • disponibità: illimitata
  • destinatari: pubblico generico
  • soggetto: diritto
CAPITOLO I
LA REALTÀ CONDOMINIALE
1. Premessa: il condominio
2. Come si vive in un condominio
3. Diritti e doveri del condomino
CAPITOLO II
I RAPPORTI DI VICINATO
1. Premessa
2. Gli atti emulativi
3. Le immissioni
3.1 Rumori intollerabili
4. Come reagire agli atti molesti dei vicini
CAPITOLO III
I RIMEDI ALLE MOLESTIE CONDOMINIALI
1. La tutela pubblicistica: l’esposto al Sindaco
2. La tutela civilistica: l’inibitoria, il ricorso d’urgenza e l’azione di manutenzione
3. La tutela penalistica.
CAPITOLO IV
IL REATO DI STALKING ESTESO AL CONDOMINIO
1.Che cos’è lo stalking?
2. Il condominio locus commissi delicti del reato di stalking
3.  Casistica giurisprudenziale in tema di stalking condominiale
4.  Come reagire se si è vittime dello stalking dei vicini
5. L’ammonimento del questore
6. La misura dell’allontanamento cautelare dello stalker
7. Stalking e imputabilità
8. Il risarcimento del danno da stalking
CAPITOLO V
LA MEDIAZIONE CONDOMINIALE
1.    Premessa
2. Mediare conviene
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
ALLEGATI
Fac-simile di una lettera di sollecito all’intervento dell’amministratore
Fac-simile di un esposto al Sindaco
Fac-simile di un atto di citazione al Giudice di Pace per la richiesta di inibitoria e risarcimento (proponibile in prima persona, senza l’assistenza di un avvocato)
Fac-simile di denuncia-querela per il reato di cui all’art. 612-bis (atti persecutori)
Fac-simile della richiesta di ammonimento per stalking
Fac-simile di una domanda di mediazione

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La complessa tematica delle liti condominiali è oggi di grande
attualità, dato il progressivo aumento di controversie che approdano
nelle aule giudiziarie e che danno contezza della difficoltà diffusa di
instaurare pacifici rapporti di convivenza in un condominio.

Complice la crisi economica e il processo di integrazione, alcuni
condomini diventano terreno fertile di incomprensioni e intolleranze,
che sfociano molto spesso in diverbi o dispetti di vario genere e, nei
casi più gravi, in violenze e condotte persecutorie.

I rumori insopportabili, gli odori nauseanti di cucina, gli schiamazzi
dei bambini, l’automobile posteggiata nel posto sbagliato,
l’occupazione di spazi comuni per proprio uso esclusivo, lo scuotimento
di tovaglie e tappeti dal balcone e il fastidio ingenerato in alcuni
dalla presenza di animali domestici, sono le principali cause di litigi
tra vicini.

Talvolta i motivi sono futili e alimentati da rancori preesistenti o
semplici antipatie, talaltra rappresentano manifestazione di una scarsa
propensione al rispetto delle regole e dei diritti altrui.

L’opera si apre, anzitutto, con una breve disamina sulla disciplina
applicabile al condominio, enucleando i diritti e i doveri di ciascun
condomino, la conoscenza e il rispetto dei quali rappresenta un primo
passo per l’instaurazione di buoni rapporti di vicinato.

Di seguito sono analizzate le principali cause fonti di litigi,
attraverso il costante richiamo ad episodi esemplificativi della realtà
quotidiana e ricavabili dalla casistica giurisprudenziale.

L’auspicabile immedesimazione del lettore nelle varie situazioni
descritte è d’ausilio nella scelta consapevole e ragionata dei rimedi
proposti in base alla natura e all’utilità dello strumento, in
relazione al caso concreto.

Un capitolo è, poi, interamente dedicato al nuovo fenomeno dello
stalking condominiale, fattispecie di creazione giurisprudenziale, che
si pone l’obiettivo di contrastare più efficacemente il delitto di atti
persecutori (ex art. 612-bis c.p.) frequentemente contestualizzato in
ambito condominiale.

Tale nuovo reato, di conio piuttosto recente, si sostanzia nella
reiterazione di condotte di minaccia o molestia che siano in grado di
provocare nella vittima un perdurante stato d’ansia e di turbamento
psichico, legato al timore per la propria incolumità o per quella di un
prossimo congiunto. Per una corretta individuazione la sua analisi è
condotta operando le dovute differenze col meno grave delitto di
molestie (ex art. 660 c.p.).

Le statistiche rilevano che una buona percentuale dei reati di stalking
si verificano proprio in condominio dove gli animi esacerbati da
rancori e litigi pregressi possono spingere a ricercare vendette
private, trasmodando in condotte persecutorie e penalmente rilevanti.
Ma gli stalker sono anche e il più delle volte insospettabili vicini,
affetti da sindromi maniacali o esasperatamente intolleranti, che
vedono nel proprio dirimpettaio un bersaglio su cui scaricare le
proprie frustrazioni.

L’ordinamento appresta efficaci strumenti a tutela della vittima che
sono analizzati nell’opera e che è utile conoscere per contrastare
efficacemente il proprio persecutore.

Infine, per scelta obbligata, data l’indefettibilità dello strumento,
ma, altresì, per completezza nell’analisi dei rimedi esperibili, la
trattazione si conclude con la descrizione del nuovo strumento
stragiudiziale della mediazione. Per la materia condominiale la
mediazione rappresenta condizione di procedibilità per l’azione civile
e come tale va esperita obbligatoriamente prima di intentare una causa
contro il vicino.

La bontà di fondo del procedimento conciliativo risiede nel dialogo che
il mediatore tenta di instaurare tra i contendenti, difficilmente
realizzabile in sede giudiziaria, e che dimostra come taluni contrasti
siano facilmente superabili se ci si apre all’ascolto dell’altro.

È per questo che il leit motiv, nella disamina dei diversi rimedi
adottabili, è il suggerimento a cercare un preventivo dialogo con il
vicino molesto, a tentare una risoluzione bonaria della controversia,
per la salvezza dei rapporti.

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