Il parere della Soprintendenza nel rilascio del titolo paesaggistico

TITOLO PAESAGGISTICO --> PARERE DELLA SOPRINTENDENZA

Nel procedimento di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, con l’entrata in vigore (dal 1° gennaio 2010) dell’art. 146 del codice approvato con il d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, la Soprintendenza esercita, non più un sindacato di legittimità ex post (come previsto dall’art. 159 del citato codice nel regime transitorio vigente fino al 31 dicembre 2009) sulla autorizzazione già rilasciata dalla Regione o dall’ente delegato, con il correlativo potere di annullamento, ma un potere che consente di effettuare ex ante valutazioni di merito amministrativo, con poteri di cogestione del vincolo paesaggistico.

Il giudizio affidato alla Sovrintendenza per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica è connotato da un'ampia discrezionalità tecnico-valutativa, poiché implica l'applicazione di cognizioni tecniche specialistiche proprie di settori scientifici dis... _OMISSIS_ ... storia, dell'arte e dell'architettura, caratterizzati da ampi margini di opinabilità. Tale giudizio, pertanto, è sindacabile, in sede giudiziale, esclusivamente sotto i profili della logicità, coerenza e completezza della valutazione nonché sotto il profilo dell’adeguata motivazione.

L’omesso coinvolgimento della Soprintendenza, ai fini della sanatoria paesaggistica, può al più giustificarsi nelle sole ipotesi in cui il diniego sia giustificato unicamente da motivi giuridici, che non richiedano cioè alcun apprezzamento di fatto sulla tipologia delle opere edilizie realizzate e sulla natura del vincolo insistente sull’area.

Non è illogica e risulta conforme al vincolo l’espressione del parere negativo reso dalla Soprintendenza se l’immobile integra un elemento di disturbo della cornice ambientale tutelata, anche in relazione alla peculiarità della sua posizione.

Il parere reso dalla Soprintendenza... _OMISSIS_ ...ito dei procedimenti di condono edilizio ha natura e funzioni identiche all'autorizzazione paesaggistica ex art. 7 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, per essere entrambi gli atti il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico edilizia della zona protetta, sicché resta fermo il potere ministeriale di annullamento del parere favorevole alla sanatoria di un manufatto realizzato in zona vincolata, in quanto strumento affidato dall’ordinamento allo Stato, come estrema difesa del paesaggio, valore costituzionale primario.

E' illegittimo il provvedimento nel quale non è evincibile un autonomo percorso logico-giuridico seguito dal Soprintendente nella valutazione degli elementi e delle circostanze di fatto raccolti in via istruttoria nel procedimento svoltosi dinanzi all’autorità comunale: in disparte la possibilità di utilizzare la tecnica della motivazione per relationem, manca in tal caso la valutazione soggettivamente riferibile alla d... _OMISSIS_ ..., preposta alla cura di interessi diversi, seppure integrati, con quelli protetti dall’ente comunale.

Nel procedimento di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, con l’entrata in vigore, a regime (dal 1° gennaio 2010), dell’art. 146, Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.L. vo 22 gennaio 2004, n. 42), che attribuisce al previo parere della Soprintendenza natura vincolante, la Soprintendenza esercita non più un sindacato di mera legittimità (come previsto dall’art. 159 del citato D.L. vo n. 42 nel regime transitorio vigente fino al 31 dicembre 2009) sull’atto autorizzatorio di base adottato dalla Regione o dall’Ente delegato, con il correlativo potere di annullamento ad estrema difesa del vincolo, ma una valutazione di merito amministrativo, espressione dei nuovi poteri di cogestione del vincolo paesaggistico.

Con l’entrata in vigore (dal 1° gennaio 2010) dell’art. 146 d... _OMISSIS_ ...vato con il d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, la Soprintendenza esercita, non più un sindacato di legittimità ex post (come previsto dall’art. 159 del citato codice nel regime transitorio vigente fino al 31 dicembre 2009) sulla autorizzazione già rilasciata dalla Regione o dall’ente delegato, con il correlativo potere di annullamento, ma un potere che consente di effettuare ex ante valutazioni di merito amministrativo, con poteri di cogestione del vincolo paesaggistico.

Il procedimento previsto “a regime” dall’articolo 146 del d.lgs. n. 42/2004 prevede l’esercizio del potere della Soprintendenza prima del rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, attraverso l’espressione di un parere che non è più valutazione di mera legittimità, ma contiene una valutazione di merito in ordine alla compatibilità paesaggistica delle opere progettate (o, nel caso di condono edilizio, già realizzate).

Nell’ar... _OMISSIS_ ...d.lgs. n. 42 del 2004 l’esercizio dei poteri dell’autorità statale è preventivo e si esplica, precedentemente all’adozione del provvedimento relativo all’autorizzazione paesaggistica, attraverso una valutazione che non è di mera legittimità, ma impinge anche nel merito, dovendosi la soprintendenza esprimersi sulla compatibilità dell’opera con il vincolo.

Non può equiparare il parere positivo espresso dalla Sovrintendenza con il provvedimento finale di compatibilità paesaggistica. Si tratta, infatti, di un atto meramente interno al procedimento amministrativo, mentre la valutazione di compatibilità paesaggistica, il cui esito positivo esclude l'applicazione della sanzione penale, non ammette equipollenti.

In sede di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, l'autorità preposta alla tutela del vincolo deve manifestare nel provvedimento adottato piena consapevolezza delle conseguenze derivanti dalla realizzazione... _OMISSIS_ ...ilizie, non solo in termini di materiale compromissione dell’area, ma anche in vista dell’esigenza di evitare ogni alterazione o sconvolgimento per la fauna e la flora che concorrono a formare quell’ecosistema di particolare pregio.

E' legittimo il parere contrario al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica che evidenzia esplicitamente, facendo specifico riferimento al tipo di opere e alla morfologia dei luoghi, le ragioni che inducono la Soprintendenza ad adottare il parere negativo.

Le competenze della Soprintendenza ex art. 146, come sottolineato dall’univoco orientamento giurisprudenziale qui condiviso, non s’esauriscono nel controllo (ex post) di legittimità, ma si estendono (ex ante) alla valutazione della compatibilità dell'intervento.

In applicazione del principio di proporzionalità, residua alla Soprintendenza il potere di introdurre prescrizioni limitative o mitigative sugli elementi ... _OMISSIS_ ...l progetto, nonché sulla scelta dei materiali e dei colori, per attenuare il significato innovativo delle modifiche e armonizzarle con il resto dell’edificio.

La motivazione del parere della Soprintendenza, rilasciato all'interno della procedura per il rilascio dell'autorizzazione paesistica, è completa, congrua e plausibile, quando dà conto del tipo di intervento da realizzare, del contesto nel quale si inserisce l’intervento medesimo, nonché del rapporto tra intervento e contesto.

La valutazione d'impatto paesaggistico di un intervento edilizio, effettuata dalla Soprintendenza, rientra nell'ambito della discrezionalità tecnica e, se motivata, può formare oggetto di sindacato del giudice amministrativo soltanto sotto i profili di illogicità, irragionevolezza o errore nei presupposti.

In materia di valutazione d'impatto paesaggistico di un intervento edilizio, effettuata dalla Soprintendenza il sindacato del giudic... _OMISSIS_ ...o è di tipo intrinseco debole, limitato cioè alla verifica della sussistenza di vizi sintomatici dell'eccesso di potere, quali la palese carenza di istruttoria e l'abnorme travisamento dei fatti, nonché l’evidente illogicità o l’incongruenza delle valutazioni espresse.

La valutazione paesistica della Soprintendenza sul piano di lottizzazione ai sensi dell’art. 16 comma 3, nonché dell’art. 28 comma 2, della legge 1150/1942 non è limitata alle opere di urbanizzazione, ma si estende a tutti gli elementi che assumano rilievo ai fini della tutela del paesaggio, compresi gli indici edilizi previsti dalle NTA del piano e i dati planivolumetrici riguardanti i singoli edifici.

Qualora in un progetto edilizio siano ravvisabili criticità o dettagli potenzialmente dissonanti, l’autorità che effettua la valutazione paesistica è tenuta in primo luogo a graduare il proprio giudizio attraverso prescrizioni limitative o mitigati... _OMISSIS_ ...ecessario stabilire se, con differenti modalità costruttive o con una diversa scelta di materiali e colori, ovvero con schermature vegetali o interventi di ingegneria naturalistica, sia possibile confondere il significato delle nuove opere nella visione d’insieme.

La previsione del potere di indire una conferenza di servizi anche successivamente al decorso del termine dei quarantacinque giorni per il rilascio del parere della Soprintendenza significa che l’organo statale non resta in assoluto privato della possibilità di rendere un parere; tuttavia il parere in tal modo espresso perderà il proprio valore vincolante e dovrà essere autonomamente e motivatamente valutato dall’amministrazione preposta al rilascio del titolo; tale parere, anche se tardivamente reso, non può dunque considerarsi tanquam non esset.

Nei procedimenti che, al 31 dicembre 2009, non si erano ancora conclusi con il rilascio dell’autorizzazione paes... _OMISSIS_ ...re vincolante della Soprintendenza deve essere acquisito nel corso del procedimento e non, sotto forma di mancato annullamento, in sede di controllo tutorio dell’autorizzazione già rilasciata dal Comune.

A partire dal 1° gennaio 2010, il regime transitorio dettato dall’art. 159 del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, è venuto meno e, pertanto, il controllo dello Stato sulle autorizzazione paesaggistiche è disciplinato a regime dall’art. 146, come sostituito dall’art. 2, comma 1, lettera s), del d.lgs. 26 marzo 2008, n. 63, che consente alla Soprintendenza una valutazione di merito amministrativo.

Il regime transitorio in materia di autorizzazione paesaggistica è venuto meno a partire dal 1° gennaio 2010 e, pertanto, il controllo dello Stato sulle autorizzazione paesaggistiche è disciplinato a regime dall’art. 146, come sostituito dall’art. 2, comma 1, lettera s), del d.lgs. 26 marzo 2008, n. 63, che con... _OMISSIS_ ...intendenza una valutazione di merito amministrativo.

Il parere dato tardivamente dalla Soprintendenza, ai sensi dell'art. 146 del t. u. n. 42 del 2004, perde il proprio carattere di vincolatività, sicché lo stesso deve essere autonomamente e motivatamente valutato dall'amministrazione procedente in relazione a tutte le circostanze rilevanti del caso concreto: l’organo statale non resta cioè privo del potere di esprimere comunque un parere, ma il parere dato in tal modo perde la propria natura vincolante e dev’essere valutato dall’Amministrazione che procede in modo autonomo e motivato in relazione a tutte le circostanze del caso concreto.

In virtù dell’art. 146 del D.lgs. 42/2004 per un ampliamento volumetrico di un immobile situato in zona vincolata sul piano paesaggistico non può esser pretermesso il parere di autorizzazione paesaggistica della competente Soprintendenza, essendo tale parere obbligatorio e vincolante... _OMISSIS_ ...o del nuovo permesso edilizio.

Il decorso del termine di quarantacinque giorni per la pronuncia del parere della soprintendenza ai sensi dell'art. 146, d.lgs. n. 42 del 2004 non preclude a quest’ultima di provvedere e neppure sottrae al parere tardivo la sua ordinaria attitudine conformativa.

Il termine di quarantacinque giorni per la pronuncia del parere da parte della Soprintendenza previsto dall’articolo 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio non commina alcuna decadenza per l’esercizio di tale potere una volta decorso il termine ivi previsto, in quanto tale termine non riguarda la sussistenza del potere o la legittimità del parere, ma l'obbligo di concludere la fase del procedimento.

Il previo parere rilasciato dalla Soprintendenza ai sensi dell'art. 146 codice dei beni culturali e del paesaggio, avente efficacia vincolante sull’esito del procedimento di rilascio dell’autorizzazione... _OMISSIS_ ..., consiste in una valutazione di merito di carattere discrezionale; pertanto, il g.a. ha un sindacato debole su tale parere, limitato cioè alla verifica della sussistenza di vizi sintomatici dell'eccesso di potere, quali la carenza di istruttoria e il travisamento dei fatti, l'illogicità e l'incongruenza delle valutazioni espresse.

L’art. 146, commi 8 e 9, del D. Lgs. 42/2004, così come modificato dall'art. 25, comma 3, D.L. 12 s...


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