Fasi dell’attività di recupero del credito

L’attività di recupero del credito si articola principalmente in due macrofasi ed una eventuale fase intermedia: la fase stragiudiziale e, quale conseguenza dell’insuccesso di questa, la fase giudiziale, nonché una fase intermedia tra le due che costituisce una fase di supporto all’ulteriore fase giudiziaria da compiersi e si concretizza nell’esecuzione di attività di accesso ad atti e ad informazioni riguardanti il debitore, al fine di compiere accertamenti di tipo economico-patrimoniale.

L’attività di recupero del credito si articola principalmente in due macrofasi ed una eventuale fase intermedia: la fase stragiudiziale e, quale conseguenza dell’insuccesso di questa, la fase giudiziale, nonché, come già detto, una fase intermedia tra le due.

 
Nella fase stragiudiziale si verifica il primo contatto con il debitore a seguito dell’inadempimento.
Tale contatto, che può essere verificarsi anche su iniziativa personale del creditore, si concretizza in solleciti verbali, telefonici ed infine epistolari. La messa in mora rappresenta l’intimazione finale e, in determinati casi, l’unica e necessaria intimazione che chiude la fase stragiudiziale, in quanto [Omissis - versione integrale presente nel testo].
 
La finalità della fase in questione è di addivenire ad una soluzione bonaria della controversia, ottenendo un adempimento anche parziale in tempi ragionevoli.

 
Durante tutta la fase stragiudiziale, e per certi versi, anche dopo l’inizio di quella giudiziale, è possibile, infatti, raggiungere detto scopo attraverso l’accettazione da parte del debitore di una proposta transattiva che, a seconda dei casi, può assumere la forma di una dichiarazione ovvero di un contratto. Con l’accordo transattivo è possibile concordare un piano di rientro e definire le modalità, anche rateali, di estinzione dell’obbligazione.
In questa fase non è indispensabile l’intervento di un legale, potendo la messa in mora essere scritta e sottoscritta dallo stesso creditore. Tuttavia, l’intervento del legale conferisce alla lettera ed alle pretese creditorie maggiore incisività consentendo, nella pratica, di addivenire più facilmente ad un contatto per l’adempimento.
Il buon esito della fase stragiudiziale, che presuppone e dipende dalla collaborazione del debitore, consente [Omissis - versione integrale presente nel testo].

 
Verificato l’insuccesso della fase stragiudiziale, stante, ad esempio, il mancato adempimento entro il termine fissato nella messa in mora ovvero il mancato rispetto, anche parziale, della proposta transattiva, prima di intraprendere la via giudiziaria, è necessario verificare quale sia la reale situazione economica del debitore ossia, più precisamente, di quali beni pignorabili sia proprietario o di quali somme di denaro sia creditore.

 
La fase intermedia tra la fase stragiudiziale e giudiziale costituisce una fase di supporto all’ulteriore fase giudiziaria da compiersi e si concretizza nell’esecuzione di attività di accesso ad atti e ad informazioni riguardanti il debitore, al fine di compiere accertamenti di tipo economico-patrimoniale.

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