La discrezionalità amministrativa nel governo dell'edilizia

PROCEDURA --> DISCREZIONALITÀ DELLA P.A. --> NEL GOVERNO DELL'EDILIZIA

La deliberazione comunale di determinazione degli oneri concessori rientra nella lata discrezionalità dell’amministrazione e pertanto non appare illogico, né illegittimo che essa abbia voluto accomunare la fattispecie della nuova costruzione a quella di ristrutturazione con demolizione.

Il potere di programmazione e di pianificazione urbanistica da parte del Comune non può ritenersi consumato per effetto dell’adozione di un PRG, sia pure trasmesso alla regione per l’approvazione, potendo l’ente comunale rinnovare il potere nel perseguimento dell’interesse pubblico a un ordinato assetto del territorio.

Il potere di pianificazione urbanistica del territorio – la cui attribuzione e conformazione normativa è costituzionalmente conferita alla potestà legislativa concorrente dello Stato e delle Regioni, ex art. 117, comma... _OMISSIS_ ...d il cui esercizio è normalmente attribuito, pur nel contesto di ulteriori livelli ed ambiti di pianificazione, al Comune – non è limitato alla individuazione delle destinazioni delle zone del territorio comunale, ed in particolare alla possibilità e limiti edificatori delle stesse, bensì deve essere rettamente inteso in relazione ad un concetto di urbanistica che non è limitato solo alla disciplina coordinata della edificazione dei suoli (e, al massimo, ai tipi di edilizia, distinti per finalità, in tal modo definiti), ma che, per mezzo della disciplina dell’utilizzo delle aree, realizzi anche finalità economico – sociali della comunità locale (non in contrasto ma anzi in armonico rapporto con analoghi interessi di altre comunità territoriali, regionali e dello Stato), nel quadro di rispetto e positiva attuazione di valori costituzionalmente tutelati.

Riguardo l’incompatibilità di un intervento edilizio con il vincolo presen... _OMISSIS_ ...arco, l’Amministrazione è dotata di ampia discrezionalità, per cui il sindacato del giudice amministrativo soffre limiti invalicabili, essendo i relativi provvedimenti censurabili solo per assoluto difetto di motivazione, illogicità manifesta o errore di fatto.

La “prevalenza” delle definizioni contenute nell’art. 3 del D.P.R. 380/01 sulle diverse definizioni date dagli strumenti urbanistici è in linea di principio funzionale alla esatta individuazione del titolo edilizio necessario per assentire un intervento, alla esatta quantificazione degli eventuali oneri dovuti nonché alla corretta definizione della sanzione dovuta per la commissione di eventuali illeciti; tale prevalenza non è invece funzionale ad incidere sulla potestà pianificatoria dei comuni, la quale, salvi i casi in cui essa non risulti di per sé limitata per effetto della applicazione di altre norme di rango primario vigenti, esercitano un potere discrezionale che si e... _OMISSIS_ ...tra l’altro – anche nella individuazione degli interventi edilizi ammissibili nelle singole zone del territorio.

Le scelte operate dall’ente pianificatore all’atto dell’adozione della disciplina urbanistica del territorio comunale vincolano ogni ulteriore attività di rilevanza urbanistico-edilizia, anche quando fissano in via generale i tratti caratteristici tipici delle modalità di utilizzazione dei fabbricati, circoscrivendone eventualmente l’ambito di operatività rispetto agli schemi comuni.

La manutenzione delle opere di urbanizzazione da parte di un comune è rimessa alle scelte politico-amministrative dell’ente anche in relazione alle contingenti disponibilità di bilancio per cui i privati non vantano alcuna posizione giuridico soggettiva qualificata alla realizzazione della manutenzione.

La pretesa all'esecuzione diretta di opere di urbanizzazione non è un diritto soggettivo del ... _OMISSIS_ ...ma rappresenta una facoltà autorizzatoria del comune, il cui esercizio deve essere armonizzato con le valutazioni discrezionali dell’ente locale.

In materia urbanistica sussiste il potere del Comune di autodeterminarsi in ordine all'assetto e all'utilizzazione del proprio territorio, anche in relazione alle specifiche esigenze diffuse sul territorio stesso per cui è legittima, in relazione alla finalità di assicurare una adeguata tutela all'ordinato dispiegarsi di un tessuto urbanistico, l’imposizione di limiti e vincoli più rigorosi rispetto alla normativa statale o regionale.

È vero che la prescrizione che vieta nelle zone residenziali attività rumorose e moleste non vale in assoluto, poiché oltre alla tutela della funzione residenziale, devono ritenersi consentite attività confacenti o necessarie all’ordinato assetto di quartieri residenziali (come per esempio, uffici, negozi, autorimesse, parcheggi pubblici, studi profe... _OMISSIS_ ...avia, non può ammettersi la presenza di un impianto produttivo del tutto avulso dal tessuto edilizio di zona di completamento.

Le definizioni del legislatore sono risolutive solo per le situazioni in cui gli strumenti urbanistici si limitano a utilizzare o a richiamare le categorie generali, poiché gli strumenti urbanistici possono in concreto modellare il regime edificatorio di un’area anche introducendo soluzioni ibride, ossia intermedie tra le varie categorie di legge.

La disciplina urbanistica di dettaglio, essendo centrata su una ricognizione precisa delle esigenze del territorio, può graduare l’attività edilizia aggiungendo o sottraendo facoltà edificatorie alle categorie di legge.

Alla P.A. vanno riconosciuti ampi margini di discrezionalità nella definizione delle tabelle parametriche per la determinazione degli oneri concessori, con il solo consueto limite della necessaria rispondenza a criteri di imparzial... _OMISSIS_ ...lezza.

Il sindacato giurisdizionale sui criteri di determinazione degli oneri di urbanizzazione va circoscritto ad aspetti che ne evidenzino in modo palese l’incongruità, l’illogicità o l’incoerenza.

In sede di redazione dello strumento urbanistico, se è illegittima la previsione che esclude su immobili condonati di interventi di manutenzione, in quanto espressione dello ius utendi, non lo è invece quella che prevede l'impossibilità di interventi di ampliamento e di tutti gli interventi che comportino modifiche della sagoma o aumenti di volumetria o di superficie o simili.

È legittima la previsione delle n.t.a. che subordina gli interventi di demolizione e di ricostruzione a piano attuativo o a intervento diretto convenzionato: una simile prescrizione infatti non detta una nozione di ristrutturazione diversa da quella dell'art. 3 D.P.R. 380/2001, ma si limita a dettare una disciplina specifica per questi tipi... _OMISSIS_ ... facoltà che rientra tra le prerogative spettanti all’amministrazione comunale.

I pareri e nulla osta resi in materia ambientale espressi dagli organi deputati alla tutela in questione costituiscono una valutazione di natura tecnico–iscrezionale, resa cioè in virtù di nozioni ed esperienze di natura tecnico-scientifica applicate alla fattispecie e volta appunto a verificare la compatibilità o meno dell’opera alle esigenze di rispetto delle caratteristiche paesaggistico-ambientali che connotano lo stato dei luoghi oggetto del vincolo: di conseguenza, l'organo a ciò preposto deve dare contezza del suo operato a mezzo di una motivazione che metta in evidenza l’iter logico seguito per giustificare le proprie conclusioni e valga a rendere il giudizio reso del tutto congruo.

La valutazione esercitata dall'Amministrazione quanto alla sussistenza o meno di una compiuta urbanizzazione della zona interessata costituisce espress... _OMISSIS_ ...ionalità tecnica e si presta ad essere sindacata esclusivamente ove risulti manifestamente erronea o illogica.

In sede di diniego di concessione edilizia in sanatoria di opera abusiva realizzata in zona soggetta a vincolo paesaggistico, il giudizio in ordine alla compatibilità degli interventi, in quanto espressione di un potere tecnico-discrezionale, si rivela censurabile in sede di legittimità solo per un'errata od incompleta considerazione degli elementi di fatto, o per palese illogicità del giudizio formulato dall'Autorità competente.

La verifica sulla compatibilità paesaggistica e tipologica dell'opera non è espressione di discrezionalità amministrativa, ma in una valutazione di carattere sostanzialmente tecnico, finalizzata ad affermare o negare l’eventuale compatibilità del prospetto interessato con le caratteristiche paesaggistiche tipologiche degli edifici nel contesto in cui l'opera da realizzare si inserisce: di conseguenza,... _OMISSIS_ ...chiamato soltanto ad esercitare un mero sindacato esterno sulla sola base dei dedotti vizi di eccesso di potere, ma può statuire direttamente se siano o meno in concreto ravvisabili i relativi presupposti in fatto.

La decisione di ridurre l’altezza massima degli edifici, a fronte di un consistente aumento della cubatura realizzabile costituisce espressione della discrezionalità che deve riconoscersi al Consiglio comunale, in sede di approvazione delle concessioni edilizie per la realizzazione di opere di interesse pubblico, in deroga allo strumento urbanistico, rispetto alla quale non può invocarsi l’estensione del sindacato giurisdizionale oltre i limiti della manifesta irragionevolezza o contraddittorietà.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.