La Decisione Quadro 2001/220/GAI: l'interpretazione conforme delle norme

La Corte di Lussemburgo rileva come «l’art. 1, secondo e terzo comma, del Trattato sull’Unione europea dispone che tale Trattato segna una nuova tappa nel processo di creazione di un’unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa e che il compito dell’Unione, che è fondata sulle Comunità europee, integrate dalle politiche e forme di cooperazione instaurate dal detto Trattato, consiste nell’organizzare in modo coerente e solidale le relazioni tra gli Stati membri e tra i loro popoli.

Sarebbe difficile per l’Unione adempiere efficacemente alla sua missione se il principio di leale cooperazione, che implica, in particolare, che gli Stati membri adottino tutte le misure generali o particolari in grado di garantire l’esecuzione degli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea, non si imponesse anche nell’ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, che è del ... _OMISSIS_ ...te fondata sulla cooperazione tra gli Stati membri e le istituzioni».

Dunque l’interpretazione conforme si impone anche rispetto alle decisioni quadro adottate nell’ambito del titolo VI del Trattato sull’Unione europea.

Applicando il diritto nazionale, il giudice del rinvio è stato invitato ad interpretare il diritto nazionale alla luce della lettera e dello scopo della decisione quadro, al fine di conseguire il risultato perseguito da questa e di conformarsi così all’art. 34, n. 2, lett. b), UE.

L’obbligo per il giudice nazionale di far riferimento al contenuto di una decisione quadro quando interpreta le norme del diritto nazionale trova, tuttavia, «i suoi limiti nei principi generali del diritto, ed in particolare in quelli di certezza del diritto e di non retroattività. Questi principi ostano a che l’obbligo di interpretazione possa condurre a determinare o ad aggravar... _OMISSIS_ ...to di una decisione quadro ed indipendentemente da una legge adottata per l’attuazione di quest’ultima, la responsabilità penale di coloro che agiscono in violazione delle sue disposizioni».

La Corte, più precisamente, rileva come la Decisione quadro individua gli obiettivi, ma tace sugli strumenti utili per perseguirli.

Per effetto di tale pronuncia, alla sempre maggiore centralità del ruolo delle decisioni-quadro, divenute lo strumento privilegiato dell’armonizzazione delle legislazioni nazionali nel campo della politica criminale, ha fatto riscontro l’estensione a questa tipologia normativa del principio di interpretazione conforme, originariamente riservato ai soli atti “comunitari” in senso stretto. Il nuovo compito che la sentenza Pupino conferisce al giudice interno, quando viene in gioco la tutela della vittima, si sostanzia, dunque, nel prendere in considerazione le soluzioni offerte dalle n... _OMISSIS_ ...;ordinamento nazionale nel loro complesso e nell’interpretarle alla luce della lettera e dello scopo della suddetta decisione quadro, assicurando,altresì, che il procedimento penale, nel suo insieme, risponda ai principi del “giusto processo” sanciti dall’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, secondo l’interpretazione elaborata dalla Corte di Strasburgo, che, a sua volta, impone di contemperare i diritti fondamentali rispettivamente riconosciuti alla persona offesa e all’imputato.

Nel settore delle garanzie da riconoscere alla vittima all’interno del processo penale si realizza quindi una forte interazione tra l’ordinamento dell’Unione Europea e il sistema giuridico scaturente dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che insieme con la normativa interna – di rango ordinario e costituzionale – contribuiscono a dar vita ad un innovativo strumento ... _OMISSIS_ ... tutela dei diritti fondamentali.

Si tratta di una dinamica coerente con le linee-guida tracciate dall’art. 6 del Trattato sull’Unione Europea, che pone i diritti dell’uomo a fondamento della costruzione comunitaria, imponendone il rispetto e considerandoli alla stregua di principi generali del diritto comunitario. [1]

È venuto così a ridimensionarsi lo scarto tra le direttive e le decisioni quadro, originariamente ritenute assimilabili solo quanto a struttura e contenuti (producendo entrambe un vincolo in relazione ai risultati da ottenere, salva restando la competenza delle autorità nazionali in ordine alla forma e ai mezzi), ma nettamente differenziate sotto il profilo della cogenza, essendosi esclusa l’efficacia diretta delle decisioni quadro negli ordinamenti interni.

Il riconoscimento giurisprudenziale della immediata efficacia a livello ermeneutico delle decisioni-quadro è stato ancorato a... _OMISSIS_ ...e del loro carattere vincolante nei confronti delle autorità nazionali ed alla enunciazione di un generale “obbligo di fedeltà all’Unione Europea”, portando ad ulteriori sviluppi il percorso logico attraverso cui il potere-dovere di interpretazione conforme al diritto europeo da parte del giudice interno era stato esteso all’insieme delle disposizioni del diritto nazionale, sia anteriori che posteriori alle direttive comunitarie, a prescindere dal fatto che queste ultime fossero state attuate [2].

La carica innovativa della suddetta pronuncia della Corte di Giustizia si salda con le indicazioni provenienti dalle sentenze della Corte costituzionale, che valorizzano l’obbligo del giudice comune di interpretare la normativa interna in modo conforme alle disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, secondo lo specifico significato che esse hanno assunto nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo.
... _OMISSIS_ ...ta di una prospettiva aperta ad una molteplicità di futuri sviluppi, specialmente se si guarda alla law in action, contrassegnata molto spesso da vistosi fenomeni di sottoprotezione o addirittura di vittimizzazione secondaria della persona offesa all’interno del processo penale, in palese contrasto con le previsioni e con la ratio della normativa europea.