Maltrattamenti negli allevamenti e traffico illecito di cuccioli

Anche cani e gatti di razza possono subire maltrattamenti, non tutti gli allevatori infatti prendono questo lavoro con vera passione e professionalità, ma basando il tutto sullo scopo di lucro: più cuccioli si vendono all’anno, maggiori sono i profitti. E considerando che ogni animale viene venduto in media a 1.000 euro, il giro d’affari può essere vertiginoso.

I tempi fisiologici di ripresa dal parto non vengono rispettati, le fattrici restano gravide ad ogni calore[2], e intorno ai 6 anni, quando non hanno più niente da dare, è facile che siano abbandonate o soppresse.

Non c’è un albo specifico[3] e perciò chiunque può gestire un allevamento. Così nel vuoto legislativo diventa difficile distinguere l’allevatore improvvisato da quello dotato di capacità e professionalità[4].

Eppure l’allevatore ha un ruolo importantissimo per il futuro dell’animale, perché è nel primo periodo di vita... _OMISSIS_ ...l suo carattere. Gli errori commessi in quell’età possono diventare, in seguito, molto difficili da correggere[5].

Vi sono poi dei maltrattamenti più lampanti ed è una delle ragioni per cui non si può entrare in molti allevamenti (come nei canili lager) in quanto le fattrici sono tenute in box di metallo (che possono creare anche danni alle articolazioni), in condizioni igienico-sanitarie pessime e con un’alimentazione al risparmio, assolutamente non adeguata alla gravidanza e all’allattamento. Madre e cuccioli vivono in mezzo alle loro deiezioni, senza mai un contatto umano. Un vero e proprio allevamento intensivo. I cuccioli sono lasciati a sé stessi in una condizione di totale privazione sensoriale.

Il maltrattamento che i cuccioli subiscono è a livello sociale: si riscontrano patologie dell’infanzia come l’iperattività o la dissocializzazione primaria ovvero non riuscire a riconoscere una gerarchia all&rsquo... _OMISSIS_ ...gruppo che gli impedisce quindi di comportarsi adeguatamente durante un conflitto.

Il fare esperienza del mondo (come sentire i rumori delle automobili o della città stessa, o ancora relazionarsi con oggetti di varie forme e misure) è indispensabile per l’attivazione sinaptica del cucciolo[6]: un cane venduto a circa quattro mesi o più, può soffrire della cosiddetta sindrome da canile[7], ovvero una mancanza quasi totale di esperienze, avendo vissuto in ambienti monotoni e privi di stimoli, che si porterà dietro per tutta la vita.

Inoltre, nella maggioranza dei casi, allevatori e volontari dei canili (spesso senza alcuna preparazione a riguardo) danno in adozione il cane senza fare prima un’indagine socio-familiare (per esempio viene dato un cane iperattivo come un pointer ad una famiglia sedentaria o viceversa): anche questa in realtà è da considerarsi una forma di maltrattamento per il cane che viene costretto ad una continua r... _OMISSIS_ ... sociale, dal far parte di un branco (l’allevamento o il canile) all’entrare in un altro (la famiglia adottiva) che poi lo riporta in un ulteriore branco (sempre allevamento o canile).

Alla stessa stregua, anche lo scegliere una razza per il solo lato estetico dovrebbe considerarsi un illecito in quanto non tutti i cani sono adatti ad ogni persona o alla vita che questa conduce, e si rientrerebbe quindi nella fattispecie di detenzione di un animale in condizioni incompatibili con la propria natura.

In tema di maltrattamento all’interno di un allevamento, la LAV ha segnalato per oltre due anni le drammatiche condizioni in cui erano tenuti i cani[8] di un allevamento/pensione di Bolzano, finché, nel gennaio del 2008, è riuscita ad ottenere il sequestro dei 14 cani. La svolta è avvenuta quando sono stati ritrovati nella struttura tre cani denutriti e costretti nella sporcizia, lasciati senza cibo e non in grado di reggersi sul... _OMISSIS_ ...e. Alcuni presentavano anche evidenti cicatrici, sul corpo e sul muso. I reati contestati al titolare della struttura sono quelli di maltrattamento e uccisione di animali (un cane è infatti morto di stenti nonostante le cure ricevute), e chi è riuscito a salvare questi animali, si augura che non verranno più restituiti all’allevatore[9].

Direttamente collegata al settore allevamento è la nuova tratta degli schiavi: sono circa 100 mila i cani importati da paesi dell’Est e venduti in Italia a prezzi elevati spacciandoli per esemplari con pedigree[10].

Dietro questo business si nascondono gruppi organizzati che importano clandestinamente gli animali e li smerciano grazie all’appoggio di venditori compiacenti.

Gli animali sono privi di certificati di identificazione, oppure sono falsi, attestanti trattamenti vaccinali mai eseguiti.

I cani sono allevati in condizioni pietose e la mortalità è altissi... _OMISSIS_ ...no nel nostro Paese vivi, spesso sono malati.

Il paese da cui proviene la maggior parte di essi è l’Ungheria, ma come città di provenienza risulta la città di transito in Italia.

Le condizioni dei cuccioli che arrivano vivi degenerano molto presto, fino ad arrivare alla morte pochi giorni dopo l’acquisto a causa di pericolose patologie virali[11].

Vengono importati intorno ai 30-35 giorni di età, perché a 40 giorni devono già essere nelle vetrine dei negozi o negli allevamenti[12] il che significa che non possono essere vaccinati, in quanto la prima vaccinazione non può essere effettuata prima dei 50 giorni di vita[13]; e non hanno neanche gli anticorpi che in natura sarebbero forniti dalla mamma durante l’allattamento, in quanto le vengono tolti troppo presto. Il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato, non ha quindi difese contro gli agenti patogeni[14]. Per questa ragione e a... _OMISSIS_ ...oprattutto nei primi due mesi di vita che il cane ha bisogno di relazionarsi con soggetti della propria specie[15] (la madre e i fratelli che gli insegnano le regole del branco) e con soggetti umani con i quali si relazionerà per il resto della sua vita, è necessario che il cucciolo resti con la madre per i primi 60 giorni, possibilmente in un ambiente ricco di possibilità esperienziali[16].

Nel novembre del 2006, la Guardia di Finanza di Udine ha fermato un traffico illecito di cuccioli provenienti dai Paesi dell’Est; i 25 cuccioli, di razza cocker, pinscher nani, beagle e carlini, precocemente sottratti alle madri, erano in condizioni precarie perché viaggiavano in evidente stato di shock e di stress, ammassati, senza acqua e senza cibo, stipati all’inverosimile in ceste e gabbiette di plastica che impedivano loro ogni movimento, visibilmente sofferenti anche a causa della scarsa areazione e del lungo viaggio affrontato. Il contrabbandiere di... _OMISSIS_ ...to denunciato per maltrattamento[17].

Dal 2010 il traffico di cuccioli è diventato a tutti gli effetti un reato: la legge 4 novembre 2010, n. 201[18] prevede la reclusione da tre mesi a un anno e con la multa da 3.000 a 15.00 euro per chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti, privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale.

Un’aggravante è prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli d’età inferiore a dodici settimane o provengono da zone, come i Paesi dell’Est, sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria per evitare la diffusione di patologie come la rabbia.

Al giorno d’oggi, poi, molti animali domestici soffrono di quello che viene definito maltrattamento ge... _OMISSIS_ ...il diffuso malcostume degli allevatori, ma anche dei privati, di enfatizzare la ricerca di razze, o una caratteristica ben precisa per una razza già esistente.

La selezione artificiale è quel metodo di riproduzione che consiste nell’accoppiare fra loro solo alcuni animali, scelti dall’uomo in base ad alcune caratteristiche morfologiche e funzionali: spesso capita perciò che la riproduzione avvenga in consanguineità, diminuendo, a lungo andare, il patrimonio genetico di diversità dell’individuo.

È quindi naturale che a poco a poco gli individui presentino malattie degenerative e presentino svariate sofferenze genetiche e patologie di nascita: sofferenze agli organi sensori dei gatti a pelo chiaro, displasia dell’anca nei pastori tedeschi e negli altri cani di taglia grande, gravi turbe di termodispersione nei bull-dog e carlini etc.

Gli allevatori lo chiamano inbreeding e il suo scopo è quello di ottener... _OMISSIS_ ...a, ovvero con caratteristiche che si ripetono nelle generazioni successive.

Una malformazione selezionata nei cani da compagnia è stata il muso schiacciato, in modo da riconoscere più facilmente forme neoteniche, il fatto che questi cani abbiano problemi all’apparato respiratorio importa poco all’allevatore che farebbe qualsiasi cosa per assecondare le richieste della massa[19].

Gli animali d’affezione presentano tutta una serie di patologie genetiche selezionate esclusivamente per accontentare i diversi desideri umani: gambe corte, naso schiacciato, nanismo, coda mozza sono solo degli esempi[20].

Buona regola, se si decide di acquistare un cane invece che di prenderne uno dal canile, in attesa di una normativa che disciplini il settore, è di verificare la professionalità dell’allevatore, diffidando di quelle persone che allevano più di una o due razze come di quelle che hanno cuccioli pronti ogni giorn... _OMISSIS_ ...no e che fanno consegne in tutta Italia.

Andare a visitare l’allevamento, vedere i cuccioli (è possibile vederli dal trentesimo giorno di vita) e i genitori, quanto meno la madre[21]. Assicurarsi che ricevano le stimolazioni adeguate, e prendere visione dei certificati medici dei genitori, per accertarsi che non ci siano malattie ereditarie (la displasia per esempio richiede un’apposita documentazione, e i cani riproduttori dovrebbero esserne esenti). Informarsi preventivamente di quali siano le patologie genetiche della razza scelta, oltre ovviamente alle caratteristiche e ai bisogni della stessa per valutare in modo opportuno se sia il cane adatto da portare a casa.

Evitare, infine, di acquistare animali dai negozi in quanto le suddette regole non sono mai verificabili, e l’animale stesso è spesso sofferente perché lasciato solo per troppo tempo (anche in questo caso si dovrebbe poter contestare l’illecito di detenz... _OMISSIS_ ...ile con la natura dell’animale).

La legge 189/2004 ha modificato la disciplina sull’abbandono e ha finalmente reso penalmente sanzionabile ogni forma di maltrattamento degli animali.

Nel 2002 un contadino mantovano era stato condannato a 9.000 euro di multa (cifra che risulterà subito irrisoria) per aver bollito in una pentola un cane, poi deceduto a causa delle ferite.

Nel 2003, in provincia di Bari, ad una cagnolina era stato dato fuoco mentre dormiva nella sua cuccia, si salvò miracolosamente, ma chi tentò di ucciderla non ha mai scontato nulla.

Oggi chi commise quelle atrocità finirebbe in carcere grazie alla nuova legge[22], ma ancora non chiarisce quali siano i reali bisogni degli animali, e dei cani nello specifico, e che cosa debba fare l’uomo per rispettarne le caratteristiche etologiche.

Per quello che riguarda i cani, le forme di maltrattamento sono molteplici[23], a v... _OMISSIS_ ...rché ai più non conosciute, e non si parla solo di proprietari, ma anche di esperti del settore come veterinari, addestratori e allevatori.

È sicuramente da considerarsi maltrattamento il lasciare un cane legato a catena: in questo senso si è pronunciata nel 2007 la Corte di Cassazione[24].

La Corte ha confermato la condanna al pagamento di 1.500 euro a titolo di ammenda per il reato di maltrattamento di animali inflitta dal Tribunale di Trapani ad un uomo colpevole di aver lasciato il proprio cane, un pastore tedesco, nel cantiere di sua proprietà, legato ad una catena di appena due metri sotto il sole in estate e con vicino una cuccia rovente a causa dell’alta temperatura. Il fatto che l’uomo si fosse difeso dicendo che portava ogni giorno da mangiare al cane, che gli metteva l’antiparassitario e che non gli faceva mancare nulla, gli aveva infatti messo a disposizione anche una cuccia, è stato giudicato irrilevante dalla ... _OMISSIS_ ...CRLF| Il reato di maltrattamento era invece assolutamente provato in quanto il pastore tedesco versava in una situazione di grave incuria, ed era legato ad una catena troppo esigua per le sue dimensioni che non gli permetteva i movimenti naturali per un lungo lasso di tempo; inoltre «era lasciato per tutto il giorno d’estate in una zona del cantiere priva di ombra e di alcun riparo che gli permettesse di ripararsi dalla ele...