Scommesse clandestine, combattimenti tra animali e addestramenti con sevizie

Il quarto e ultimo comma punisce ancora chi, anche se non presente sul luogo del reato e fuori dei casi di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse sui combattimenti e sulle competizioni di cui al primo comma.

Il reato non richiede l’abitualità, e nemmeno la reiterazione della condotta tipizzata, essendo possibile realizzare l’illecito anche mediante l’organizzazione di scommesse per un singolo evento. Inoltre è sufficiente, per la consumazione del reato in questione, la semplice “puntata” e non che si sia effettivamente verificato l’evento sul quale si è effettuata la scommessa[1].

Il riferimento alla possibilità che l’autore dell’illecito possa organizzare l’attività o scommettere pur non trovandosi sul luogo del combattimento o della competizione deriva dalla possibilità di utilizzare le tecnologie moderne per seguire e scommettere anche a notevole distanza dal punto in cu... _OMISSIS_ ...squo;avvenimento[2].

Questo genere di “spettacolo”, che comprende le corse di cavalli o di asini, e i combattimenti tra galli ma soprattutto tra cani, si svolge in molti paesi, specialmente dell’Italia meridionale, in condizioni di estrema crudeltà.

Secondo quanto denuncia la LAV, solo i cani coinvolti in combattimenti clandestini sarebbero più di 5.000.

Generalmente vengono impiegate razze come pit bull, rottweiler, american pit bull terrier, bull mastiff etc. scelte per le loro caratteristiche morfologiche[3], veri e propri “mostri” possenti e crudeli, pronti ad aggredire e ad uccidere, ma in realtà il carattere violento viene poi forgiato con l’addestramento[4]. Così come risultato, oltre a subire violenze, questi animali diventano vittime di una criminalizzazione sempre più diffusa[5].

E di recente sono aumentati i meticci e altri cani di taglia piccola, che non ven... _OMISSIS_ ... come combattenti, ma come vere e proprie vittime, messi sul ring solo per farsi sbranare e soddisfare il sadico piacere degli spettatori.

Perché il cane una volta sul ring scatti e si aizzi contro l’altro, non essendo una cosa per lui naturale[6], è necessario un addestramento cruento, consistente in vere e proprie torture a cui vengono sottoposti i cani fin da cuccioli.

Fin dai primi mesi di vita vengono rinchiusi in sacchi e bastonati ripetutamente, in modo da stimolarne l’aggressività[7].

Vengono lasciati senza cibo per giorni, e alimentati poi solo con carne cruda[8], spesso gli vengono dati direttamente animali vivi, come galline e gatti; sono tenuti in luoghi bui, e per la maggior parte del tempo sono bendati, l’unica luce deriva da una lampada alogena che gli viene messa, sospesa, sopra la testa, così nel momento in cui il cane viene liberato sul ring, con la stessa lampada alogena e tutto buio... _OMISSIS_ ...ia quel luogo a quello dove viene usualmente torturato e scatta l’aggressività contro qualsiasi cosa si trovi davanti a lui.

L’addestramento include altri trattamenti per far si che il cane diventi un lottatore adeguato a tali competizioni: una pratica diffusissima è quella di farlo correre in modo estenuante per far si che sviluppi la muscolatura e perché rafforzi il fiato. I metodi utilizzati sono molteplici, si tiene il cane al guinzaglio mentre corre dietro ad un motorino, si utilizzano pedane mobili elettriche, posatoi girevoli, tapis roulant. In tutti questi casi la forma di maltrattamento ipotizzata è quella della sottoposizione degli animali a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche, fatte salve eventuali circostanze di incrudelimento o sevizie.

In questo caso va valutata la singola situazione ed è opportuno verificare se tale condotta abbia effettivamente procurato eccessiva fatica all’... _OMISSIS_ ...F|
Secondo la Cassazione in tema di maltrattamento di animali, fatica eccessiva è quella che non può essere sottoposta ad un determinato animale senza notevoli sofferenze fisiche[10].

Vengono inoltre usati fruste, bastoni, collari chiodati o elettrici, catene e altri strumenti simili. «I mezzi e strumenti utilizzati per addestrare gli animali o correggerne il carattere comportamentale devono considerarsi leciti fino al punto in cui il loro uso non superi il mero e realistico effetto deterrente, incidendo sulla sensibilità dell’animale e non generi nello stesso il superamento della soglia della reattività al dolore» e ancora un eventuale addestramento degli animali deve essere praticato con «trattamenti educativi etologicamente informati e quindi privi di ogni forma di accanimento e di violenza»[11]. Le percosse che questi animali ricevono devono essere incluse tra le sevizie, anche quelle che non procurano lesioni evi... _OMISSIS_ ...ali.

Il concetto di lesione va individuato attraverso i medesimi criteri che qualificano le lesioni in altre disposizioni del codice penale, e precisamente in «ogni apprezzabile diminuzione dell’integrità psicofisica» dell’animale. E non rilevano solo le alterazioni del fisico, ma anche quelle che incidono sulla psiche dell’animale risultando ormai pacificamente riconosciuto che anche gli animali sono suscettibili di simili menomazioni[12].

Per rinforzare i muscoli del collo viene utilizzato un copertone di un motorino legato con una corda a diversi metri di altezza rispetto al suolo: il cane morde il copertone e mantiene i denti stretti, sollevato nel vuoto, per evitare di sfracellarsi a terra. Nonostante il cane sia stremato e al limite delle forze, non molla la presa per paura del vuoto[13], è così costretto a stare in questa situazione per parecchio tempo.

Spesso si ricorre all’u... _OMISSIS_ ... o gatti randagi per l’allenamento e l’addestramento alla lotta, ma sono stati accertati anche casi in cui “sparring partner”[14] erano galli, maiali o cinghiali; oltre ai lottatori, a subire maltrattamento sono anche gli animali utilizzati.

Il cane può altresì essere costretto a superare ostacoli con addosso una speciale imbragatura alla quale sono stati attaccati dei pesi, sempre per aumentare la resistenza e la forza muscolare; in questo caso ci troviamo di fronte ad una forma di sevizia in quanto concretante una grave figura di costrizione fisica.

Un’altra pratica molto diffusa (anche in ambiti “normali” e quindi non necessariamente legati alla cinomachia) è quella di tenere il cane legato a catena corta[15], in modo da impedirgli di compiere anche i movimenti più semplici. È dato di comune esperienza che privare un cane della libertà di movimento significa limitarlo nei suoi comportamenti... _OMISSIS_ ...tringerlo a posture e atteggiamenti non spontanei, anormali e forzati, tali da originare veri comportamenti insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. In cattività, il comportamento dell’animale viene decisamente condizionato dall’ambiente e se le condizioni sono ostili, limitanti, vessatorie o moleste, l’animale farà suoi atteggiamenti derivati dalla necessità di confrontarsi con le condizioni innaturali di cattività dando luogo a condotte anormali, che non verrebbero riscontrate in condizioni diverse, e che denotano disagio, patimento o privazioni etologiche[16].

Oltre alla violazione di cui all’art. 544-quinquies ci troviamo, come risulta chiaramente, anche di fronte a molteplici violazioni degli art. 544-bis e 544-ter.

In aggiunta alle sevizie e alle violenze rileva altresì il penoso stato di abbandono e incuria cui sono destinati i cani degli allevamenti clandestini. Spesso gli animali vengono l... _OMISSIS_ ...rascurati, privi di attenzione, vittime della negligenza e noncuranza dei loro padroni. In tali situazioni è contestabile la contravvenzione di cui all’art. 727 c.p.[17]

Ancora in tema di addestramento ai combattimenti, sono stati accertati in sede giudiziaria ritrovamenti di cani con le zampe legate in modo da costringerli a stare sempre in posizione verticale. Ogni minimo movimento procurava dolore. Lo scopo di tale inflizione era quello di ottenere la progressiva perdita di sensibilità nell’arto in modo tale da renderlo insensibile ai morsi durante la lotta. Ovviamente si tratta di un’ipotesi priva di qualsiasi fondamento scientifico. Se l’esecuzione dei più elementari moduli motori provoca sofferenza, risulta evidente che l’animale tenderà spontaneamente ad evitarla, rassegnandosi alla immobilità e allo stress che ne derivano che, a loro volta, possono condurre a stati patologici, fino alla morte[18].

Dopo u... _OMISSIS_ ...rite che gli animali presentano più di frequente sono all’addome e agli organi genitali, e in alcuni casi possono essere stati compromessi importanti organi interni (come attestato da esami autoptici effettuati su cani trovati morti), tanto che la prima causa di decesso è da ricondurre alle ferite e alle emorragie riportate nello scontro. Capita inoltre spesso che il cane muoia durante o subito dopo il match per arresto cardiaco, poiché il cuore e il sistema cardiocircolatorio risultano compromessi a causa dell’eccessivo trattamento chimico-ormonale[19]. Spesso gli animali presentano ferite da morso laceranti e profonde, diverse da quelle che gli animali si procurerebbero azzuffandosi tra loro. Proprio la descrizione di una zuffa spontanea è la linea difensiva maggiormente utilizzata dagli imputati, ma è ovviamente molto debole: in primo luogo per la differenza abissale delle ferite e in secondo luogo in quanto il reato in questione può commettersi sia median... _OMISSIS_ ...ediante omissione, e non va messo in dubbio che la condotta omissiva di chi non prenda le opportune cautele in modo da impedire ai propri cani di ferirsi e lacerarsi con una zuffa o lotta, tenendoli separati in modo sicuro, integri il reato ex art. 544-ter[20].

Le cose non cambiano molto per le lotte tra i galli: quelli scelti per le gare vengono allevati individualmente in gabbie particolari o in recinti appositi, e hanno la possibilità di stare all’aperto solo poche ore al giorno inoltre per impedire lotte e ferimenti tra i galli, vengono legati con una corda ad una zampa. Essi subiscono un’apposita toelettatura e un costante allenamento fisico; la cresta e i bargigli vengono tagliati per ridurre le superfici più esposte agli attacchi e per facilitare i movimenti del combattente. Gli speroni vengono accorciati per favorire l’applicazione di stiletti acuminati.

Gli allenamenti per il combattimento non sono cruenti perché v... _OMISSIS_ ...licati particolari protezioni agli speroni e un piccolo manicotto in gomma al becco; anche in questo caso vengono utilizzati altri esemplari: galli considerati di poco valore che vengono legati in modo da non potersi difendere, contro i quali i lottatori si accaniscono.

Prima di ogni combattimento viene utilizzato un terzo gallo che serve per testare le capacità dei due sfidanti, se uno dei due lottatori è stato drogato (in questo caso la sua aggressività sarebbe maggiore e ben più evidente) oppure scelto in quanto sicuro perdente, per truccare l’incontro[21].

Le corse clandestine non procurano danni meno gravi agli animali: i cavalli sono infatti costretti a correre lungo strade asfaltate e spesso si procurano seri danni agli arti[22], vengono imbottiti di droghe e anabolizzanti[23], e sono frustati in continuazione.

E il tutto poi coinvolge anche le corse legali, nelle quali entra la criminalità organizzata, in grado d... _OMISSIS_ ...l risultato delle competizioni (solo nel 2006 sono state 50 le corse truccate) dopando i cavalli e con l’accondiscendenza di fantini e veterinari, per un giro di scommesse vertiginoso. L’operazione denominata «Zodiaco» ha portato, nel 2011, alla condanna di 10 persone[24].

Gli incidenti non sono pochi, e nel caso in cui il cavallo subisca gravi danni o muoia, è lasciato sul posto o portato in un macello abusivo[25].

Oltre alle corse, esistono anche gare di forza, nelle quali il cavallo è costretto a trainare una zavorra composta da un carro a cui sono state precedentemente bloccate le ruote e che è stato caricato con quintali di materiale come sacchi di sabbia, legname o altro.

In questo caso vengono fatti due tipi di scommesse, una sulla resistenza del cavallo a sopportare il peso e l’altra sulla sua capacità di muovere il carro per almeno un tot di metri.

Queste competizioni cland... _OMISSIS_ ... giro di scommesse che ammonta a circa un miliardo e 775 milioni di euro[26], un business che ruota attorno ai combattimenti tra animali e alle corse di cavalli, ma anche alle truffe nelle competizioni autorizzate[27]. La Lega antivivisezione ha calcolato che ogni singola scommessa può partire da un minimo di 250 euro fino ad arrivare anche a decine di migliaia di euro nei combattimenti tra quegli animali che vengono considerati campioni[28].

Oltre al giro di scommesse, queste bande di criminali stabiliscono molto spesso rapporti sia con l’economia legale, basti pensare al ...