Varie tipologie di interventi edilizi correlati all'impiantistica

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE

Con il d.lgs. 11 febbraio 1998, n. 32 è stata introdotta una normativa di settore con cui si individuano criteri, requisiti e caratteristiche delle aree sulle quali possono essere installati gli impianti di distribuzione di carburante, stabilendosi contestualmente che i comuni possano dettare le norme applicabili a dette aree ivi comprese quelle sulle dimensioni delle superfici edificabili, in presenza delle quali l’ente territoriale è tenuto a rilasciare la concessione edilizia per la realizzazione dell'impianto.

Le verifiche previste dall’art. 1, comma 5, d.lgs. n. 32 del 1998 sono circoscritte a quelle relative alla conformità degli impianti di distribuz... _OMISSIS_ ...LF| L’art. 28, comma 8, lett. b), del d.l. n. 98/2011, laddove afferma che presso gli impianti di distribuzione di carburanti è “sempre consentito” istituire rivendite speciali di tabacchi, - ma al contempo ribadisce la necessità del rispetto dell’art. 22 l. n. 1293/1957 e delle norme tecniche in tema di rivendite di tabacchi, e fa implicito richiamo dell’art. 24, comma 42, dello stesso decreto - , va interpretato nel senso che abbia inteso dettare il regime urbanistico-edilizio delle rivendite speciali presso gli impianti di carburanti, e le dimensioni minime di impianti di carburante e di rivendite di tabacchi presso di essi, ma non abbia anche inteso derogare agli altri parametri relativi alle rivendite speciali, che assicurino il giusto equilibrio tra esi... _OMISSIS_ ...ico non trovano applicazione per gli impianti di distribuzione di carburanti, i quali, assolvendo all’indispensabile funzione di consentire il rifornimento degli utenti, costituiscono pertinenze stradali, ai sensi dell’art. 24, comma quarto, del d.lgs. n. 285 del 1992.

La localizzazione degli impianti di distribuzione dei carburanti costituisce un mero adeguamento degli strumenti urbanistici essendo gli stessi ricompresi fra le opere catalogabili come opere di urbanizzazione secondaria e infrastrutture complementari al servizio della circolazione stradale.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE --> DESTINAZIONE DI ZONA

Ai fini dell’installazione e dell’esercizio di impianti ... _OMISSIS_ ...scali ed a quelle riguardanti la sicurezza sanitaria, ambientale e stradale. Ne consegue che la presenza di un espresso divieto nel tessuto urbanistico assume carattere dirimente in quanto osta all’assentimento dell’impianto.

Gli impianti di distribuzione di carburanti costituiscono un’infrastruttura compatibile con qualunque destinazione urbanistica, salvo espressi divieti, costituendo la loro localizzazione un mero adeguamento degli strumenti urbanistici; di qui la loro ricomprensione fra le opere catalogabili come opere di urbanizzazione secondaria e infrastrutture complementari al servizio della circolazione stradale.

I Comuni non possono stabilire un divieto assoluto di installare gli impianti di distribuzione di carburante in alcune zon... _OMISSIS_ ... del p.r.g. soggette a diversa destinazione purché non sottoposte a particolari vincoli, con la conseguenza che allorquando è stata introdotta tale pianificazione settoriale, il mancato inserimento dell’area interessata dall’intervento tra le “aree di opportunità” nel predetto Piano null’altro sta a significare che la difformità dell’intervento con lo strumento urbanistico generale.

Qualora nel PRG siano individuate delle "aree di opportunità" per l'installazione di impianti di distribuzione di carburante, se la nuova installazione ricade in un’area individuata dal piano carburanti come zona di opportunità e che non è sottoposta a vincolo né rientra nella zona omogenea A, non c’è bisogno di alcuna variante urbanistica... _OMISSIS_ ...mpianti è consentita solo nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche vigenti.

Il servizio di distribuzione carburanti viene qualificato quale “servizio pubblico” dall’art. 3, comma 4 del d.lgs. 11 febbraio 1998, n. 32 ed i relativi impianti di interesse pubblico, per la loro utilità diretta a soddisfare le esigenze degli utenti della rete stradale, di talché gli stessi – per la loro natura di opere di urbanizzazione secondaria – possono essere collocati in qualsiasi parte del territorio comunale.

La localizzazione di un impianto di carburanti, ai sensi dell'art. 2, d.lgs. 11 febbraio 1998 n. 32, non è esclusa dalla destinazione dell'area a verde attrezzato oppure a zona agricola; invero, l'impianto di distribuzione di carburanti... _OMISSIS_ ...a localizzazione un mero adeguamento degli strumenti urbanistici.

L’impianto di distribuzione di carburanti – in quanto assimilabile ad un’opera di urbanizzazione secondaria – può essere installato in qualsiasi zona del territorio comunale (salvo il centro storico), a meno che non esista una norma pianificatoria specificamente impeditiva.

In materia di disciplina del sistema relativo alla distribuzione dei carburanti, il legislatore nazionale, col d.lgs. 11 febbraio 1998, n. 32 (modificato dal d.lgs. 8 settembre 1999. n. 346), nel segnare il passaggio dal regime concessorio a quello autorizzatorio, ha demandato ai Comuni il compito di individuare i criteri per l'insediamento dei relativi impianti. Il legislatore ha chiarito che l’... _OMISSIS_ ...li o monumentali e non comprese nelle zone territoriali omogenee "A".

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE --> REGIONI E PROVINCE --> CAMPANIA

La disciplina della Regione Campania in materia di sistema distributivo dei carburanti, introdotta con Legge regionale n. 8/2013 (abrogativa della precedente Legge regionale n. 6/2006), prevede per la realizzazione degli impianti di distribuzione di carburanti l'intermediazione di un'apposita autorizzazione comunale comprensiva del relativo permesso di costruire.

Ai sensi dell'art.9, comma 4, della Legge regionale Campania n. 8/2013, il rilascio dell'autorizzazione comunale per un impianto di distribuzione di carburanti è subordinato alla veri... _OMISSIS_ ...rezza sanitaria e di prevenzione di incendi, nonché alle norme regionali in materia di distribuzione dei carburanti, fermo restando che, ai sensi del successivo art.34, comma 1, sono comunque fatti salvi gli effetti degli atti endoprocedimentali formatisi sotto l'egida della pregressa disciplina regionale, purché compatibili con la vigente normativa.

Il legislatore regionale campano ha inteso rendere permanente il potere di verifica della conformità degli impianti di distribuzione al codice della strada in seguito alla liberalizzazione del settore della distribuzione di carburanti, avvenuta con l'art. 83-bis, comma 17, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112.

L'art. 17 della legge regionale n. 8 del 2013 va correttamente intesa nel senso che gli enti locali, ... _OMISSIS_ ...iversa destinazione, senza dovere intervenire con la procedura di variante, purché tali zone non siano sottoposte a particolari vincoli ovvero non siano comprese nelle zone classificate “A”. In disparte queste due ipotesi, da intendersi come tra loro alternative e non cumulative, è quindi sufficiente un mero adeguamento degli strumenti urbanistici. In caso contrario, laddove è presente un vincolo paesaggistico non è sufficiente un mero adeguamento dello strumento urbanistico ma occorre intervenire con apposita variante.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI

Il settore degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti (e, tra questi, il più peculiare ambito avente ad oggetto il trattamento dei veicoli fuori u... _OMISSIS_ ...CRLF|
OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI --> AUTORIZZAZIONE UNICA PER I NUOVI IMPIANTI

in materia di impianti di smaltimento di rifiuti, la funzione tipica dell’autorizzazione unica di cui all'art. 208 TU Ambiente consiste nella prevenzione dei rischi ambientali e sanitari connessi alla gestione dei rifiuti e ciò comporta una valutazione preventiva del rispetto di articolati requisiti previsti dalla normativa, accompagnata da ulteriori prescrizioni e indicazioni volte ad assicurare il corretto recupero e smaltimento dei rifiuti in ragione della tutela della salute delle persone e nel rispetto dell’ambiente.

L'autorizzazione unica regionale disciplinata dall’art. 208 costituisce titolo abili... _OMISSIS_ ...luiscono nella prevista conferenza di servizi, in cui si vede coinvolta la stessa amministrazione comunale e che rappresenta luogo procedimentale di complessiva valutazione del progetto presentato. Nel provvedimento in parola sono state riunite e concentrate dal legislatore tutte le competenze amministrative di verifica e controllo di compatibilità con le varie prescrizioni urbanistiche, di pianificazione settoriale, nonché l’accertamento dell’osservanza di ogni possibile vincolo afferente alla realizzazione dell’impianto in armonia col territorio di riferimento, dal momento che l’art. 208, comma 6, del d.lgs. n. 152/2006, assegna al provvedimento regionale conclusivo del procedimento una funzione sostitutiva di tutti gli atti e provvedimenti ordinariamente di compe... _OMISSIS_ ...ONE UNICA PER I NUOVI IMPIANTI --> COMPATIBILITÀ URBANISTICA

L’art. 208 del d.lgs. n. 52/2006 prevede che l’approvazione dell’autorizzazione costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico, ma tale ipotesi va ritenuta di stretta interpretazione, come tale non estensibile a casi diversi rispetto a quelli ivi contemplati relativi alla sola autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero rifiuti: non anche per la modifica, dunque, di quelli già esistenti, sottoposti al diverso regime autorizzatorio di cui all’art. 29 quater d.lgs. n. 152/2006.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI --> AUTORIZZAZIONE UNICA PER I NUOVI IMPIANTI --> CONFERENZA DI SERVIZI
... _OMISSIS_ ...e Amministrazioni interessate, mediante conferenza dei servizi. In tal modo, le determinazioni delle amministrazione interessate, devono essere espresse solo in sede di conferenza di servizi, così da assicurare l’unicità del procedimento, mediante il coordinamento dei vari interessi pubblici, rilevanti per l’autorizzazione unica finale.

La conferenza di servizi è per legge la sede propria e esclusiva (senza alcuna confluenza parcellizzante il confronto) in cui le amministrazioni interessate devono manifestare l’assenso o il dissenso rispetto al rilascio del domandato titolo abilitativo regionale alla realizzazione del nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI ... _OMISSIS_ ...quo;art. 196, comma 3, del D.Lgs. n. 152 del 2006, incombendo sull’amministrazione, sulla base delle sopra esposte considerazioni, l’onere di individuare specifiche ragioni di ostacolo alla sua ubicazione in detta zona.

L'art. 196, comma 3 del D.lgs. 152/2006 esclude che la realizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti debba avvenire necessariamente ed esclusivamente in aree industriali, così esprimendo una previsione tendenziale e di massima, un criterio direttivo di preferenza cui devono attenersi in linea di principio le regioni, coerentemente con la peculiare forma verbale usata dal legislatore, secondo cui le regioni “privilegiano” la realizzazione dei predetti impianti in tali zone.

Ferma restando la prefe... _OMISSIS_ ...di smaltimento rifiuti con l’area di localizzazione, per cui la circostanza che l'impianto non sia localizzato in zona industriale, ma in zona agricola, non costituisce ex se motivo ostativo alla sua ammissibilità.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI --> REGIONI/PROVINCE --> PUGLIA

Le competenze in materia di autorizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti sono state delegate dalla regione Puglia Puglia alle province con legge regionale n. 30/1986 (cfr. art. 5 – delega successivamente confermata con legge regionale n. 17/2007).

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI ENERGETICI --> FONTI RINNOVABILI

Il Comune conserva il potere di indicare i criteri... _OMISSIS_ ...stiche del territorio interessato ed al concreto impatto su di esso degli impianti produzione energetica.

L’art. 12 d.lgs. n. 387/2003 va interpretato nel senso di ritenere che la possibilità ivi prevista di derogare alla zonizzazione comunale con la realizzazione di impianti eolici in zona agricola deve necessariamente essere esercita dalla Regione nell’ambito dell’Autorizzazione Unica, di cui all’art. 12, terzo comma del citato d. lgs. e non può essere affidata alla decisione del privato in sede di D.I.A., presupponendo tale deroga l’effettuazione di un giudizio discrezionale che, nel bilanciamento degli interessi pubblici presenti e tenuto conto degli elementi indicati dal legislatore, concluda per la ragionevolezza ed opportunità dell’... _OMISSIS_ ...igrave;pi fondamentali della materia, di competenza legislativa concorrente, «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia»; sicché il margine di intervento riconosciuto al legislatore regionale per individuare «le aree e i siti non idonei» alla installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile non permette che le Regioni prescrivano limiti generali, valevoli sull’intero territorio regionale.

In materia di energia da fonti rinnovabili, è costituzionalmente illegittima una disposizione regionale che estende lo speciale regime abilitativo di cui all’art. 12 del d.lgs. n. 387 del 2003 oltre i limiti fissati dalla legge statale in ordine all’ubicazione e alla potenza degli impianti.

... _OMISSIS_ ...onte rinnovabile come il vento senza la connessione alla rete elettrica nazionale non può considerarsi esistente, in quanto le opere di connessione alla rete elettrica nazionale sono indispensabili per il funzionamento dell’impianto eolico e perciò, essendo strettamente collegati al parco eolico, devono essere considerate come una parte e/o estensione di un unico impianto.

Gli impianti destinati alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili possono, per espressa previsione dell'art. 12 d.lgs. n. 387/2003, essere ubicati in zona agricola ed il rilascio dell'autorizzazione unica costituisce in tal caso variante allo strumento urbanistico.

Sotto l'aspetto della disciplina urbanistica, il Comune interveniente nella conferenza di servizi nell'ambi... _OMISSIS_ ...contrasto del progetto dell'impianto con la destinazione di PRG, essendo la conformità con la stessa, come contemplata dall'art. 12 del d.lgs. n. 387 del 2003, in re ipsa.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> IMPIANTI PRODUTTIVI

Il vocabolo “capannone”, utilizzato in un provvedimento di concessione edilizia, non è significativo di un immobile costituente volumi urbanisticamente rilevanti, in quanto siffatto termine può essere adoperato anche in ragion delle notevoli dimensioni della superficie del manufatto aperto su tre lati (ne...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.