Presupposti.dell'indennità di asservimento per opera pubblica o di pubblica utilità nell'attuale art. 44 del t.u. espropri

Viene ora in rilievo l’art. 44 del T.U.Es., di chiara discendenza dell’art. 46 della legge n. 2359 del 1865, il quale attualmente costituisce la disciplina dell'asservimento.

Prima di effettuare una sua interpretazione analitica, soprattutto alla luce dei diversi orientamenti giurisprudenziali, occorre riportarne di seguente il testo letterale, il quale, disposto in cinque commi, si ritiene abbastanza chiaro ed univoco: «1. E’ dovuta una indennità al proprietario del fondo che, dalla esecuzione dell’opera pubblica o di pubblica utilità, sia gravato da una servitù o subisca una permanente diminuzione di valore per la perdita o la ridotta possibilità di esercizio del diritto di proprietà. 2. L’indennità è calcolata senza tenere conto del pregiudizio derivante dalla perdita di una utilità economica cui il proprietario non ha diritto. 3. L’indennità è dovuta anche se il trasferimento sia avvenuto per effetto dell&rsquo... _OMISSIS_ ...sione o nei casi previsti dall’art. 43. 4. Le disposizioni dei commi precedenti non si applicano per le servitù disciplinate da leggi speciali. 5. Non è dovuta alcuna indennità se la servitù può essere conservata o trasferita senza grave incomodo del fondo dominante o di quello servente. In tal caso l’espropriante, se non effettua direttamente le opere, rimborsa le spese necessarie per la loro esecuzione. 6. L’indennità può essere anche concordata fra gli interessati prima o durante la realizzazione dell’opera e delle relative misure del contenimento del danno».

Preliminarmente, si chiarisce sin da subito che l’art. 44 si può considerare l’erede universale dell’art. 46 della legge n. 2359/1865, dal quale non si traduce una semplice discendenza, ma una perfetta osmosi sia per ciò che concerne la causa, sia per ciò che riguarda la sua funzionalità.

Anche la giurisprudenza, principalmente applicat... _OMISSIS_ ... art. 46 in virtù della maggiore vigenza, non si distacca da quei canoni ermeneutici già applicati per le due fattispecie delineate dalle suddette discipline pressoché identiche: asservimento e danno permanente.

La prima delle due situazioni giuridiche oggetto di attenzione è quella relativa all’asservimento di un fondo che non è oggetto di espropriazione.

Più segnatamente, se dall’esecuzione dell’opera per cui si è delineata una procedura espropriativa ne deriva con apposito provvedimento un diritto di servitù gravante su un fondo, il quale risulta così asservito, deve essere corrisposta al titolare del diritto dominicale, così compromesso, una somma qualificata come indennitaria.
In dottrina, la definizione data a questa fattispecie è quella di danno da opera.

Esso rappresenta una fattispecie opportunamente disciplinata in maniera autonoma rispetto all’indennità dovuta per l&rsquo... _OMISSIS_ ...F|
Il sacrificio subito deriva dall’esecuzione dell’opera non dalla procedura di pubblica utilità eseguita per l’ablazione dell’area su cui essa è stanziata.

Ciò significa che il fondo interessato dall’indennizzo de quo non è gravato dall’esproprio, ma è connesso all’opera.
Tuttavia, nell’ambito di una tutela giudiziaria, se il proprietario del terreno residuale è lo stesso di quello oggetto di ablazione, la fattispecie andrà ricondotta in un unico procedimento giudiziario, ciò sia in ossequio all’art. 42 della Costituzione in difesa della proprietà privata, sia in riferimento al ben noto principio costituzionale del giusto processo di cui all’art. 111.
L’asservimento è una situazione diversa da quella descritta dalla seconda parte del primo comma dell’art. 44.
In questo caso, il diritto di servitù che grava sul fondo è definito mediante un decreto di ass... _OMISSIS_ ...ase al quale, pur operando una servitù prediale, il fondo non trasla di proprietà.

L’esproprio è causa indispensabile della costituzione del diritto di servitù, quindi dallo stesso imprescindibile, si pensi ad esempio ad un cavalcavia che sorvola un terreno privato.

La connessione d’identità espressa permette di ritenere applicabile per l’esercizio dell’azione processuale la competenza del Giudice ordinario, come per l’opposizione o la determinazione dell’indennità ordinaria, pur se si tratta di un diritto parziale e non assoluto, ciò in virtù del fatto che il danno deriva da un’attività lecita della Pubblica Amministrazione, una diversa situazione troverebbe tutela nel risarcimento danni aquiliano di fonte codicistica (art. 2043 c.c.) e di tutt’altra giurisdizione.
La Corte di Cassazione precisa comunque in argomento che l’art. 44 riferisce la sua portata soltanto a quei terreni ... _OMISSIS_ ...teressati dall’esproprio, ma che sono contigui a quelli appunto soggetti ad ablazione.

La norma medesima per definizione è inserita nel capo 8 del T.U.Es. sotto la voce “indennità dovuta al titolare del bene non espropriato”, pertanto non riguarda il proprietario del fondo oggetto di spoliazione, ma quello del terreno non affrancato, ossia il cui impoverimento è direttamente connesso alla funzionalità dell’opera.

Si ripete quando già detto in tema di esproprio parziale.
Il Testo Unico dell’espropriazione di pubblica utilità (d.P.R. 327/2001) oggigiorno conosce l’esproprio parziale tramite l’art. 33.
La fattispecie ivi delineata è totalmente diversa da quella in analisi, infatti l’indennità secondo il valore complementare dovuta nel caso in cui un fondo è diviso dall’espropriazione in due parti richiede una rigida connessione funzionale tra ciò che viene asportato e ciò che ... _OMISSIS_ ...vece l’indennità speciale di cui all’art. 44 necessita soltanto di un nocumento, pur se specifico e non generalizzato a tutti i proprietari dei fondi contigui all’opera, che provenga dall’esecuzione dell’opera stessa e che si produca sulla parte del fondo diviso rimanente in capo al soggetto espropriato.

Si può tranquillamente dire che nel primo caso la connessione richiede un quid pluris che non opera nella fattispecie oggetto di attenzione: l’identità unitaria economica delle frazioni ricavate dall’occupazione del bene.

Tuttavia, a parere di chi scrive, l’art. 44 non esplica i suoi effetti in via marginale e secondaria, come se fosse una norma di carattere sussidiario limitata ai casi per cui non opera altra tutela, determina invece una ben distinta situazione a favore di chi soffre la realizzazione dell’opera de relato, ma al verificarsi di specifici presupposti.

Il pre... _OMISSIS_ ...anete (rectius non temporaneo) e collegato a definite facoltà di esercizio del diritto di proprietà, che vengono per così dire ridotte o addirittura annullate per quel fondo adiacente, se non confinante del tutto, con l’opera.
A questo proposito, la Suprema Corte precisa che l’applicazione della norma non dipende soltanto dalla posizione dei beni coinvolti che, per definizione tautologica, vengono raggruppati e sottoposti al sacrificio che li vede rivendicare lo speciale indennizzo.

Secondo il Giudice di legittimità, infatti, affinché quest’ultimo possa essere applicato occorre la prova della perdita o diminuzione di una o più facoltà del diritto, non essendo adeguata una valutazione in tal senso sulla base di caratteristiche comuni che facilmente possono essere “incollate” al fondo per la sua localizzazione.

Schematicamente, i vincoli per il diritto all’indennità speciale possono essere rid... _OMISSIS_ ...squo;attività legittima della P.A.; il carattere permanente e specifico del pregiudizio che riduce o annulla le facoltà dominicali del titolare non coinvolto dall’ablazione; il nesso eziologico tra l’esecuzione dell’opera ed il danno che si soffre.

Il peso che incide sul fondo servente è valutato secondo il diverso quantitativo di superficie che può essere asservita.
Di conseguenza, la valutazione sarà maggiore se la superficie interessata è pressoché totale, ma occorre considerare che se la superficie è parziale bisognerà vagliare anche la limitazione che ne riceve la parte residuale non interessata.
Prima di prendere in esame la linea di indirizzo da seguire per computare correttamente gli importi da liquidare ai sensi dell’art. 44, anche e soprattutto nelle diverse ipotesi ricavate dal caso giurisprudenziale, occorre ancora soffermarsi sull’eventuale sussistenza del diritto alla liquidazione per il titolare d... _OMISSIS_ ...ricorrendo determinati rapporti giuridici.
Più segnatamente, l’attenzione deve essere concentrata prima sul comma terzo, poi sul conclusivo comma 5 della norma in commento.

Il terzo comma dell’art. 44 prevede espressamente la possibilità che l’indennità possa essere riconosciuta anche se il trasferimento della proprietà per la realizzazione dell’opera sia avvenuto con un atto di cessione oppure con lo strumento dell’art. 43 T.U.Es.

Prima di esprimere un commento in merito, è però doveroso ribadire che l’istituto trattato dall’art. 43 sull’acquisizione di un’area occupata abusivamente, ossia senza una regolare procedura di ablazione, è stato oggetto di caducazione da parte della Consulta con la storica pronuncia n. del 293/2010.

La suddetta statuizione ha condotto il legislatore ordinario ad introdurre con l’art. 34, comma 1 del d.l. n. 98/2011, convertito con ... _OMISSIS_ ... L. n. 111/2011 art. 1, comma 1, il nuovo art. 42 bis nel vigente Codice degli espropri, il quale ha riproposto l’acquisizione sanante in maniera corretta con la dovuta epurazione di ogni elemento che potesse inficiare i principi di legittimità costituzionale, in ossequio anche alla legislazione europea ed ai diktat espressi dalla giurisprudenza della Grande Chambre di Strasburgo.

Attesa la dovuta precisazione, generalmente, il citato specifico voluto dal legislatore in merito alla possibilità che l’indennità speciale pertinente all’asservimento di cui all’art. 44 possa essere prevista anche nei casi in cui il trasferimento della proprietà avvenga tramite strumenti deflattivi dell’iter procedurale, come è il caso dell’atto di cessione, o speciali ed eccezionali, come invece è l’art. 43 (rectius art. 42 bis), rispetto al decreto di esproprio, è abbastanza apprezzato sia in dottrina che dagli operatori pratici.
... _OMISSIS_ ...quo;utilità espressa dalla completezza della norma permette di ovviare all’iter giudiziario che, necessariamente, sarebbe richiamato per l’interpretazione del caso concreto con l’ovvio risultato di generare una considerevole pluralità di pronunce che, prima di consolidarsi, darebbero vita a orientamenti sicuramente fallaci e contradditori.

A contrario, il testo in esame comporta la preventiva opportunità di inserire in un atto negoziale concordato oppure in quello impositivo disciplinato dall’art. 42 bis il riconoscimento del diritto all’indennità dovuta in merito al pregiudizio derivato dall’esecuzione dell’opera.

Nel caso dell’atto di cessione, in cui si incontrano le volontà contrapposte dell’Autorità e del soggetto passivo, la previsione dell’indennizzo è oggetto del concordamento fino a diventarne una condizione essenziale.

Non così, in tema di acquisizion... _OMISSIS_ ...ndo l’art. 42 bis schematicamente articolato in macro-voci che non prevedono l’apertura ad altri tipi di pregiudizio diversi da quelli previsti, pertanto, se escluso dal contesto risarcitorio, affinché possa richiedersi l’indennizzo di cui all’art. 44 T.U.Es. occorrerà necessariamente esercitare l’azione di opposizione giudiziale con lo scopo di una mirata statuizione in merito.

Maggiormente precipuo in tema di servitù, ma comunque di facile lettura, è il comma 5 dell’articolo menzionato.
Il suddetto comma prevede la doverosa attività della Pubblica Amministrazione di attuare un tentativo di conservare o trasferire la servitù esistente senza arrecare un grande svantaggio o sacrificio né al fondo dominante né a quello servente.
Alla luce di quanto sopra, prima ancora di provvedere alla liquidazione di una somma equa per il pregiudizio arrecato, la Pubblica Autorità dovrà cercare di preservare lo stato dei lu... _OMISSIS_ ... un’attività materiale oppure liquidando all’avente diritto l’onere economico equivalente, in forma di rimborso, per l’esecuzione dei lavori di ripristino.