L’indennità di asservimento conseguente ad esproprio per p.u. nella legge n. 2359 del 1865

Già con la legge madre del 1865, il concetto di indennità di esproprio faceva riferimento al valore venale del bene.
Per comprendere i criteri di quantificazione del disposto di cui all’art. 46 in menzione occorre pertanto “fare i conti” con gli articoli 39 e 40 della legislazione citata.
La stima dell’indennizzo, infatti, è sempre collegata al metodo di quantificazione del bene, ed il criterio utilizzato è appunto rappresentato dal valore venale.
L’art. 39 testualmente citava il prezzo di compravendita come parametro di valutazione per la determinazione dell’indennità ordinaria nel caso di occupazione totale, il riferimento al valore “pieno” del... _OMISSIS_ ... bene.
L’art. 40, invece, postulava l’occupazione parziale e precisava che l’indennità doveva tenere conto della differenza del valore che l’immobile aveva prima dell’occupazione e quella che manteneva la parte residua dopo, anche in questo caso però si ribadiva il concetto del giusto prezzo quale elemento su cui doveva essere improntata la quantificazione per l’indennità prevista e, di conseguenza, il fulcro attorno al quale operare la valutazione rimaneva sempre quello del valore venale.
Il richiamo ai predetti articoli permetteva di ancorare al valore venale anche la commisurazione richiesta dall’art. 46 per le due fattispecie ivi citate, quella afferente l’indennità di as... _OMISSIS_ ...DDIV|
Ricevuti questi insegnamenti, oggi si può tranquillamente affermare che la prima condizione, forse quella più forte, per il riconoscimento dell’indennità di asservimento, ossia quando dall’esecuzione dell’opera ne deriva la costituzione di una servitù prediale, è quella dell’avveramento di un’espropriazione per causa di pubblica utilità.
Come già ampiamente ribadito nel paragrafo precedente, il principio attuale che accoglie tale fattispecie è quello dell’art. 42 della Costituzione per cui la proprietà privata non può essere espropriata se non per motivi di interesse generale.
Alla base di tutto, quindi, ricorre sempre la dichiarazione di pubblica utilità con la quale ... _OMISSIS_ ...DIV|
Ciò fa anche riflettere sul fondamentale bisogno di concludere la principiata procedura mediante un regolare atto finale, senza il decreto definitivo infatti non si avrebbe più un lecito utilizzo del bene privato per scopi di interesse pubblico, ma un’occupazione clandestina di tipo materiale censurabile come illecito aquiliano.
Ben si comprende dunque come non possa essere questo il contesto in cui versa anche il postulato di cui all’art. 46 in commento, che abbisogna dell’atto finale quale presupposto indefettibile della sua stessa applicazione.
Il criterio del giusto prezzo afflato dall’art. 39 costituisce la misura idonea per la valutazione.
In tale ottica si deve ... _OMISSIS_ ...e che la compromissione della parte residua nel caso in cui la servitù interessa soltanto una porzione dello stesso.
Esplicita meglio tale contesto il Giudice amministrativo della Basilicata che, con sentenza n. 615 del 22/10/2013, riduce l’entità dell’indennizzo finalizzato, considerando la minore incidenza che il diritto prediale ha sul fondo, nel caso si realizzino opere accessorie interrate e/o aeree, come condutture o tralicci, che ledono in modo alquanto impercettibile l’utilizzo del terreno.
In ambito giurisprudenziale, è altresì chiarito l’aspetto del pregiudizio differenziato che subisce la parte residuale del fondo su cui inerisce l’attività di asservimento.
In base a ciò, ne ... _OMISSIS_ ... tuttavia possono essere oggetto di cumulo.
Per stabilire correttamente il valore del terreno e definirne la depauperazione relativa all’asservimento eseguito occorre avere riguardo al provvedimento amministrativo con cui inizia l’occupazione del fondo, da tale momento decorre il computo dell’indennità interessata.
Casistica.
Nella realtà fenomenica che caratterizza la materia trattata particolare attenzione rivestono le circostanze afferenti alle infrastrutture energetiche, più precisamente alle servitù di elettrodotto.
La disciplina organica prende avvio con il R.D. n. 1775 del 1933 (T.U. delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici), il... _OMISSIS_ ...itù che tenesse conto della diminuzione di valore che il fondo ed il fabbricato subivano dalla realizzazione dell’impianto interessato.
La consecutio temporum vede applicato ancora il Regio Decreto suddetto a quei procedimenti la cui pubblica utilità sia stata approvata prima dell’entrata in vigore del nuovo Testo Unico in materia espropriativa, che ha visto la luce nel giugno 2001, ma che è diventato vigente il 30/06/2003.
In ogni modo, la quantificazione della deminutio ivi descritta, oggetto di attenzione di costanti pronunce giurisprudenziali, doveva essere misurata in considerazione di un doppio presupposto: l’attualità del deprezzamento ed il grado di incidenza sull’uso del fondo in connessio... _OMISSIS_ ...er il solo fatto dell’imposizione.
L’elemento probante attualizzato e concreto doveva essere sempre fornito anche per il danno prodotto dalle semplici onde elettromagnetiche che, costantemente, si divulgavano dall’impianto, in tale evenienza la natura del terreno, se agricola o se edificabile con presenza di persone, era condizione importante per determinare il gradiente di onerosità della somma indennitaria dovuta, ciò influiva infatti sulla diminuzione di valore della frazione residuale.
Occorre notare però che i concetti di “impatto ambientale”, ed il pertinente “danno alla salute” delle persone, costituivano una fonte risarcitoria causalmente diversa da quella indennitaria dov... _OMISSIS_ ...5/1971.
Piuttosto tali fenomeni acquisivano rilevanza per la diminuzione di valore del fondo interessato, o di parte di esso, soltanto per il peso che imponevano sulla sua fabbricabilità, notevolmente ridotta, come si può immaginare, stante gli effetti nocivi che si potevano produrre.
Le statuizioni giurisprudenziali in argomento anche oggi definiscono tale riduzione in relazione all’alea “possibile o probabile” assunta dall’acquirente medio, cioè il tipo di consapevolezza dovuto nell’assunzione del rischio quando si effettua un acquisto, che è commisurata a quella ordinaria del “buon padre di famiglia”.
Ineriva al proprietario l’ulteriore maggior prova anch... _OMISSIS_ ...o sul valore venale del bene sia per ciò che concerneva la diminuzione a causa dell’imposizione, sia per le parti che riguardavano strettamente le condutture, i basamenti dei sostegni e le cabine.
In richiamo al passato, costante fonte giurisprudenziale, anche di merito, applica ai casi pendenti l’art. 123 del R.D. n. 1775/1933 secondo la sua modalità letterale: <<Ai sensi dell’art. 123 del R.D. n. 1775/1933, […], al proprietario del fondo sul quale sia stata costituita coattivamente per via amministrativa una servitù di elettrodotto aereo, spetta un’indennità c.d. di asservimento, che va commisurata alla correlativa diminuzione di valore del fondo medesimo e, comunque, ad un quarto di valore di quella parte dell’... _OMISSIS_ ...elle condutture aeree o da cabine o da costruzioni di qualsiasi genere, aumentata, ove occorra, di un’adeguata zona di rispetto>>.
La previsione legale dell’art. 123 del R.D. 1775/1933 riceve un’ulteriore raffinazione dalla presenza nell’area posta a servizio dell’elettrodotto di un fabbricato.
Partendo dalla deduzione che l’incidenza della servitù sul bene interessato esula dalla vicinanza con l’opera dello stesso, occorre fare attenzione nell’ambito probatorio agli elementi forniti documentalmente per valutare il pregiudizio economico che riceve il fabbricato eventualmente presente.
In questa particolare situazione, infatti, per una ... _OMISSIS_ ...a disamina di elementi come il grado di vetustà, la destinazione, ma soprattutto l’esatta posizione se regolamentare o meno secondo le leggi vigenti; per il secondo, invero, attese le specifiche di costruzione (dimensioni, potenza ecc.), occorrerà fare i conti in termini più tecnici considerato l’impatto maggiormente rilevante che può avere sul mercato immobiliare.
In ogni modo, servirà operare in equilibrio tra quelle che sono le esigenze della collettività, nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, oggetto di numerose e controverse leggi sia nazionali che regionali, ed i diritti economici dei singoli al giusto indennizzo dei beni coinvolti legati alla proprietà.
Infine, è bene rilevare c... _OMISSIS_ ...lari contratture anche in merito ai mutamenti radicali subiti dai parametri di valutazione dell’indennità di esproprio attraverso le due storiche pronunce della Consulta n. 348/2007 per le aree edificabili e n. 181/2011 per quelle agricole, che, come è oramai noto, superano il concetto di V.A.M., ed affermano quello di valore venale allineando così l’ordinamento italiano a quello disposto dalla Cedu, secondo il disegno applicativo della Corte Europea.
In ragione di ciò, essendo sempre possibile l’utilizzazione delle frazioni di terreno sorvolate ad esempio da linee aeree elettrificate, se si dovesse applicare il valore venale “pieno”, accostando così l’indennità di asservimento a quella di espropriazione d... _OMISSIS_ ...
Un altro particolare accostamento è doveroso farlo con la normativa di cui alla legge 865/71 art. 17, oggi art. 40, comma 4, art. 37, comma 9 ed art. 42 del T.U.Es., che prevedeva un’indennità aggiuntiva al proprietario coltivatore diretto traente dall’attività lavorativa esercitata sul terreno i mezzi di sostentamento per se stesso e per la propria famiglia.
La querelle affrontata dalla Corte di Appello di Napoli con pronuncia del 07/04/2010 viene risolta negativamente in quanto con l’imposizione di una servitù non viene ablato il diritto rimanendo la titolarità dello stesso in capo all’attuale proprietario.
In tal senso, l’indennità aggiuntiva è giustificata dall’espropriazione del diritto reale che pro... _OMISSIS_ ...li presupposti.
Un’ultima riflessione in riferimento alla norma de qua riguarda le servitù negative e non apparenti.
L’espressione “servitus altius non tollendi” esprime l’imposizione sul fondo servente di non sopraelevare oltre una certa soglia e ricorre nel caso venga realizzato un viadotto soprastante un fondo privato.
Il caso trattato dalla Suprema Corte con la sentenza n. 18547/2011 evidenzia la giusta sussunzione nell’alveo dell’art. 46 del pregiudizio subito da un immobile per effetto della realizzazione di un viadotto sopra lo stesso.
Esclusa per motivazioni intrinseche l’azione dell’art. 40 della legge 2359/1865, la Cassazione a... _OMISSIS_ ...a interezza, non ricorrendo le condizioni per la costituzione di una servitù di tipo negativo come quella suddetta.
A sostegno della tesi addotta ulteriormente il Giudice di legittimità osserva che nessuna altra deduzione utile può forviare dalla corretta applicazione dell’istituto richiamato perché il pilone che sorregge l’opera non è impiantato sulla proprietà dei soggetti istanti, ma la stessa la sovrasta per una breve tratto.
La mancata privazione del bene ed il ruolo di soggetto estraneo alla procedura espropriativa giustificano il soddisfacimento del titolare del bene “sorvolato” tramite la liquidazione della speciale indennità di cui all’articolo in menzione.
... _OMISSIS_ ...interesse ad escluderle”, la Corte non ravvisa alcuna modifica del diritto di proprietà del fondo sottostante tale da invocare la costituzione di una servitù secondo il disposto dell’art. 46, tuttavia lo applica nella parte in cui deve risarcirsi un danno causato dalla realizzazione di un opera che ne riduce sensibilmente il valore esaurendone ad esempio le potenzialità edificabili.
Altri effetti negativi possono tradursi in quelli futuri di inquinamento acustico ed ambientale.
Pertanto, confermando in toto la pronuncia impugnata dichiara infondato il ricorso.