Stima e liquidazione dell'indennità aggiuntiva dovuta al fittavolo ex art. 42 T.U. espropri

Prevalentemente pacifica risulta essere l’interpretazione dottrinaria in merito all’art. 42 del T.U.Es. per ciò che concerne la stima della sua indennità.

La sentenza della Consulta del 2011 non sembra avere effetti sulla sua applicazione, ciò che si va a ristorare è il danno subito da un terzo fittavolo per la perdita di lavoro, nulla viene modificato in quanto non si disquisisce del controvalore del bene per la perdita della proprietà.

Considerate le pregresse analisi in merito alla “sopravvivenza” dei valori agricoli medi occorre soffermare l’attenzione sul secondo comma della norma in commento.

Attraverso il richiamo dell’art. 40, comma 4, la disposizione menzionata prevede l’applicazione del valore agricolo medio per la determinazione dell’indennità dovuta al terzo possessore del bene, così come riconosciuto al proprietario coltivatore diretto o imprenditore agricolo.... _OMISSIS_ ... Il V.A.M. dunque rimane “protagonista” del calcolo dell’importo dovuto come giusta risarcibilità della “chance” di lavoro persa.

L’art. 41 del T.U.Es. dispone la competenza della Commissione provinciale espropri per la redazione e l’aggiornamento dell’anno fondiario degli stessi valori, enucleandone nello specifico i componenti e le caratteristiche funzionali che servono per ricoprire tali ruoli.

La definizione dottrinaria del VAM convenzionalmente accettata lo descrive come “la media ponderata, nell’ambito della regione agraria considerata, dei valori agricoli relativi ai terreni aventi una determinata destinazione colturale”.

Da ciò emerge come, nelle varie fasi di computo, il VAM non possa prescindere dal valore di mercato di un bene ottenuto secondo il metodo sintetico comparativo dal confronto degli atti di compravendita avuti in un dato momento storico di... _OMISSIS_ ...ofi, compresi in determinate aree ed accomunati da simili caratteristiche morfologiche.

Bisogna quindi considerare che i VAM riproducono in via del tutto omogenea il valore dei terreni suddivisi per regioni agrarie, il collegamento con la coltura effettivamente praticata permette una chiara correlazione con il prezzo di mercato dovuto per il tipo di uso agricolo che se ne possa fare.

Ciò che viene caducato dopo l’avvento della Consulta nel 2011 è proprio il concetto di media ponderata, rimanendo il predetto intendimento di calcolo valido soltanto per le indennità aggiuntive.

Sinteticamente l’iter seguito dalle Commissioni può essere suddiviso in tre macrofasi.

Nella prima occorre accertare i redditi dominicali medi per ciascuna tipologia di coltura e, attraverso l’uso di coefficienti di capitalizzazione, procedere alla determinazione del valore fondiario.

La seconda fase, invece,... _OMISSIS_ ...i agricoli attraverso l’analisi reale dei dati di mercato della redditività dei fondi, analisi che per mancanza di attendibilità e riscontro pratico non può essere fatta attraverso un mero filtro delle tabelle catastali.

Infine, la terza conclude l’analisi dei dati tracciando i valori finali.

Il valore medio dovrà essere espresso al metro quadro per tutta la superficie oggetto di esproprio.

Accertata la modalità di redazione dei V.A.M., ribadito quanto affermato in richiamo dell’art. 40, comma 4 dall’art. 42, comma 2, occorre chiedersi al fine della liquidazione quali siano gli adempimenti citati dal testo della norma.

Prima facie, la semplice lettura descrive la dichiarazione dell’affittuario, da intendersi come autocertificazione in forma di responsabilità personale, come affermazione sufficiente a provare lo status di affittuario coltivatore del fondo ed avente diritto all’... _OMISSIS_ ...F|
Tuttavia, è prassi che l’Autorità espropriante effettui indagini integrative laddove il soggetto si limiti alla mera attestazione senza depositare la documentazione di idoneità.

Tale ultima si intende la contrattazione di cui alla legge sull’affitto di fondo rustico n. 203/1982 come qualificata dal capo I-art. 1, con i dovuti correttivi.

Il contratto è soggetto a registrazione, per cui da tale data si assume con certezza l’inizio dell’attività almeno un anno prima dell’ablazione (art. 42, comma 1).

Il problema in merito alla certezza della data di registrazione, e su chi ricada l’onere probatorio, può nascere con l’art. 41 della legge citata, essendo che questo prevede la validità dei contratti agrari ultranovennali, anche se verbali o non trascritti.

Nulla quaestio, in merito al soggetto oberato del mezzo probatorio, è indubbio che ciò ricada su colui che vu... _OMISSIS_ ... beneficio economico, il quale è tenuto a fornire le dovute “credenziali” richieste dal legislatore, il “tipo di prova” consona al caso però può essere varia e non sempre è contenuta in elenchi facilmente visionabili.

La prassi giudiziaria può essere di aiuto.
In caso di registrazione mancante, si ritiene accettabile usare mezzi di prova equipollenti per l’accertamento dei presupposti di vigenza dell’attività suddetta entro i dovuti limiti temporali, comunque relativi alla tipologia di contratto menzionata, come ad esempio: il pagamento dei canoni mediante esibizione della ricevuta; la sussistenza di appositi accordi di scambio della merce prodotta con il pagamento in danaro, in poche parole il proprietario affitta a terzi con permuta del “frutto della terra” sul prezzo in danaro; infine, ma non tassativamente, la dichiarazione del reddito agrario.

L’indennità aggiuntiva ha natura ... _OMISSIS_ ... di qualsivoglia utilità economica per l’avente diritto ex art. 42 T.U.Es.

Ciò significa che non può essere preteso ulteriore ristoro a fronte di altri pregiudizi, quali realizzazioni, sia vegetali sia materiali, inerenti il soprassuolo.

Il soggetto percipiente ha diritto al pagamento diretto senza che la somma addizionale debba passare per le mani del proprietario.

Qualora il pagamento sia intervenuto a favore del proprietario nell’errata convinzione che fosse un coltivatore diretto e non esistessero “terzi” in possesso dei requisiti richiesti, l’espropriante potrà ripetere quanto indebitamente versato attraverso lo strumento giudiziario.

Si è già detto come anche l’art. 37, comma 9 non si possa ritenere travolto dalla pronuncia sui V.A.M. della Corte Costituzionale e si debba invece considerare vigente, sia nella previsione di un’indennità suppletiva sia del suo modo d... _OMISSIS_ ...e secondo il valore medio in relazione al tipo di coltura praticato ed alla regione agraria che lo contempla.

Medesime modalità di calcolo e di liquidazione spettano al soggetto affittuario ed alle altre categorie equiparate come per il proprietario coltivatore diretto per le aree edificabili, ma adibite ad usi agricoli.
Il secondo periodo dell’art. 37, comma 9 prevede al riguardo la stessa indennità (aggiuntiva) spettante al proprietario coltivatore diretto anche ai terzi che gestiscono il possesso del fondo tramite un rapporto negoziale per l’esercizio dell’attività agricola, sia essa di coltivazione o di mezzadria: “qualora l’area edificabile sia utilizzata a scopi agricoli […]. La stessa indennità spetta al fittavolo, al mezzadro o al compartecipante che, per effetto della procedura, sia costretto ad abbandonare in tutto o in parte il fondo, direttamente coltivato, da almeno un anno, col lavoro proprio e di q... _OMISSIS_ ...rdquo;.

Acclarata la destinazione urbanistica attraverso lo strumento legale deve essere attribuita al proprietario coltivatore diretto ed estesa alle categorie ad esso equiparate la speciale indennità posta a risarcire il sacrificio del lavoro perso.

Bisogna comunque operare un distinguo in relazione alla disciplina ratione temporis applicabile alla fattispecie suddetta.
I rapporti ascrivibili al dettato di cui all’art. 37, comma 9 sono quelli sottesi ad una procedura la cui pubblica utilità sia intervenuta post d.P.R. 327/2001, e per i quali la legittimità costituzionale delle pronunce n. 348/2007 e 181/2011 non ne hanno falcidiato l’operatività, invece per quelli ante Testo unico si ritiene applicabile la normativa prescritta dal 2^ Titolo della legge n. 865/1971 in cui è contenuto l’art. 17, comma 2 che, pur non contemplando specificamente il caso dell’area edificabile “adibita ad usi agrico... _OMISSIS_ ...ta la fonte di previsione della risarcibilità del sacrificio occorso dall’abbandono del fondo da parte del terzo possessore che su di esso esercitava l’attività agricola.

Interessante spunto dottrinario offre l’occasione per fornire una modalità di articolazione della prova in merito alla richiesta di indennità aggiuntiva per un terreno adibito a pascolo permanente.

Il quesito pone il dubbio se un’azienda agricola abbia o meno diritto alla percezione dell’indennità suddetta essendo che il terreno interessato dalla procedura dallo stato di consistenza risulta descritto come fondo in cui dimorano diverse essenze arboree, mentre sul piano formale risulta inserito nella domanda PAC e viene descritto come “prato-pascolo misto – non avvicendato (sfalciato) per almeno 5 anni – permanente”.

Per potere dare una corretta risposta occorre fare riferimento a due tipi di regolamentazion... _OMISSIS_ ... ordinaria data dagli artt. 40, comma 4 e 42 del T.U.Es.; quella di rango secondario o speciale dettata dal legislatore regionale.

In base al dettato del d.P.R. 327/2001, come si sa, occorre vedere la “coltura effettivamente praticata” e “l’area direttamente coltivata”, ne consegue che un fondo adibito a prato permanente e la cui cura sia determinata dalla pratica del pascolamento e dello sfalcio può sicuramente rientrare nella considerazione del normativa di settore ed essere indennizzato con il V.A.M.

Il fatto poi che sia oggetto di una domanda di sostegno economico secondo fondi destinati al sostentamento dell’agricoltura, a meno che non si dichiari il falso, corrobora la tesi suddetta.
Si lamenta invece la mancanza di una normativa mirata che possa dare delle definizioni predefinite di pascolo permanente o prato permanente, in grado di fugare ogni dubbio, finanche quello interpretativo che serva... _OMISSIS_ ...ta valenza all’onere probatorio.

Si può soltanto dire che poche Regioni ospitano agenzie di pratiche di liquidazione in agricoltura che abbiano allestito istruzioni operative in argomento.