I reati urbanistici

Dopo aver svolto un breve excursus storico circa la normativa in materia ed aver cercato di fornire una soluzione in ordine al problema dell’abrogazione o meno dei reati urbanistici, con riguardo in particolare alla proroga del d.P.R. 380/2001, nei paragrafi che seguono ci si occuperà nello specifico dei reati di cui all’art. 44 del t.u..

Giova preliminarmente fare una precisazione circa l’esatta qualificazione dei reati urbanistico-edilizi, i quali possono distinguersi in tre macrocategorie:
i reati urbanistico-edilizi in senso stretto [1], ossia le fattispecie derivanti dalle violazioni al d.P.R. 380/2001, nella parte in cui esso disciplina l’attività urbanistico-edilizia;
i reati urbanistico-edilizi in senso lato, scaturenti dalla violazione della normativa antisismica e da quella dettata per le costruzioni in conglomerato cementizio armato ed alla struttura metallica: si fa, quindi, riferimento alla... _OMISSIS_ ... alla normativa tecnica per l’edilizia fissata sempre dallo stesso testo unico;
i reati edilizi-ambientali, i quali conseguono alla violazione della normativa ambientale nella parte in cui essa fissa delle limitazioni all’attività edilizia [2].
Ci occuperemo, in quest’opera, della prima categoria di reati poc’anzi richiamata, prevista e sanzionata nell’art. 44 d.P.R. 380/2001 [3], il quale, come abbiamo già avuto occasione di notare, costituisce la traslazione nel t.u. dell’art. 20 legge n. 47/1985 [4].

La norma in esame disciplina tre distinte contravvenzioni alle quali ricollega sanzioni penali di diversa entità, che si possono così delineare:
nella lett. a) si punisce l’inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal testo unico, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire, con la pena dell’... _OMISSIS_ ... Euro 20.658,00 [5];
nella lett. b), con la pena congiunta dell’arresto fino a 2 anni e dell’ammenda da Euro 10.328,00 a 103.290,00 [6], si sanziona l’esecuzione di lavori in totale difformità o in assenza del permesso di costruire, o la prosecuzione dei lavori nonostante l’ordine di sospensione;
infine, nella lett. c) si prevede il reato di lottizzazione abusiva dei terreni a scopo edilizio, come prevista dall’art. 30¹ del citato d.P.R., nonché di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso, i quali si puniscono con la pena congiunta dell’arresto fino a 2 anni e dell’ammenda da Euro 30.986,00 a 103.290,00 [7].
La disposizione in commento è una norma penale in bianco, poiché descrive i fatti penalmente rilevanti operando un rinvio recettizio ad ... _OMISSIS_ ...mative per ottenere una descrizione completa del precetto [8].

Circa l’esatta individuazione del bene giuridico tutelato [9] dalla norma de qua, si rinveniva una disputa tra chi era favorevole ad una concezione «formalistica» e chi, viceversa, parteggiava per una teoria «sostanzialistica» [10].

Secondo il primo orientamento, il bene tutelato si doveva individuare nel rispetto formale e strumentale del controllo dell’attività edificatoria da parte della pubblica amministrazione. La seconda posizione riteneva, al contrario, che il bene consisteva nella tutela sostanziale del territorio, il cui sviluppo doveva avvenire in conformità alle previsioni urbanistiche [11].

Posto che con la legge 47/1985 è il territorio stesso a costituire l’oggetto tutelato e che l’urbanistica disciplina l’attività pubblica di governo degli usi e delle trasformazioni del territorio, la giurisprudenz... _OMISSIS_ ...ticolare, ciò è stato espressamente affermato in una nota sentenza delle Sezioni Unite del ’93 - è giunta alla conclusione che è proprio il territorio ad essere protetto penalmente e ad essere esposto al pregiudizio da qualsiasi condotta che produca alterazioni in danno del benessere complessivo della collettività e delle sue attività, ed il cui parametro di legalità è dato dalla disciplina degli strumenti urbanistici e dalla normativa vigente.

Le contravvenzioni di cui all’art. 44 sono state configurate dal legislatore come reati permanenti [13], i quali si protraggono fino all’ultimazione dell’opera, o alla totale sospensione dei lavori a seguito di un provvedimento autoritativo, o per desistenza volontaria dell’agente, cioè un comportamento non equivoco di definitiva cessazione della condotta antigiuridica [14].

La giurisprudenza di legittimità ha precisato anche che la cessazione della permanenza nel reato e... _OMISSIS_ ...rsquo;ultimazione dei lavori di costruzione, compresi quelli di rifinitura sino alla completa realizzazione del manufatto, oppure con la definitiva interruzione di essi [15].

In ordine ai rapporti tra le tre contravvenzioni contemplate dall’articolo menzionato, premesso che le diverse ipotesi di reato costituiscono fattispecie autonome, è possibile un concorso materiale tra di loro.

Si evidenzia, nondimeno, che si esclude il concorso formale di reati tra la contravvenzione di cui alla lett. a) e quella contemplata nella lett. b) del medesimo art. 44: infatti, la seconda ipotesi (sanzionata più gravemente) contiene in sé ed assorbe anche la prima, giacché qualsiasi attività edificatoria, comunque sia stata realizzata, che non sia acconsentita da un provvedimento autorizzatorio, è punita ai sensi della lett. b) [16].

Evidenziato che le tre fattispecie della disposizione in commento configurano tre tipologie di reato d... _OMISSIS_ ...nome, ne deriva che il fatto di cui alla lett. c), seconda parte, non costituisce un’ipotesi aggravata rispetto a quelle previste dalle lettere precedenti. Per tale motivo non è possibile effettuare alcun giudizio di comparazione ai sensi dell’art. 69 c.p. [17] e successivo bilanciamento con eventuali circostanze attenuanti [18].

Con riguardo ai soggetti attivi del reato, un’interessante questione su cui non si può fare a meno di soffermarsi, concerne la figura del proprietario.

Il problema trae spunto dalla controversia circa la natura delle contravvenzioni in commento, cioè se siano da annoverare nella categoria dei reati comuni o propri [19].

Facendo riferimento all’art. 29 d.P.R. 380/2001 [20], il quale indica nel titolare della concessione, nel committente e nel costruttore i soggetti responsabili della conformità delle opere alla normativa urbanistica, alle previsioni di piano, nonché a quelle del... _OMISSIS_ ...ificare ed alle modalità esecutive stabilite dallo stesso, la dottrina [21] ha sostenuto che tale disposizione può estendere la responsabilità concorsuale per omesso impedimento dell’evento, con la conseguenza che i reati de quibus possano considerarsi come reati comuni [22].