- editore:
Exeo
-
collana:
diritto e pratica amministrativa
- numero in collana:
1
- isbn:
978-88-97916-81-9
- sigla:
GC02
-
categoria:
MONOGRAFIE
- tipologia:
giuridica
-
genere:
guida operativa
- altezza:
cm 24
- larghezza:
cm 17
- dimensione:
A4
- funzioni permesse:
Stampa: SI - Modifica: SI - Copia/Incolla: SI
- protezione:
digital watermarking
- disponibità:
illimitata
- destinatari:
professionale accademico
-
soggetto:
diritto
INTRODUZIONE
CAPITOLO I
DIRETTIVA 2006/123/CE
SEZIONE I
GENERALITÀ
1. La strategia di Lisbona e il mercato unico dei
servizi
2. Origine e approvazione della Direttiva servizi
3. La proposta «Bolkestein» e la Direttiva 2006/123/CE
4. La Direttiva servizi e i principi del diritto
comunitario
5. Obiettivi e caratteristiche essenziali della
Direttiva 2006/123/CE
6. Legislazione di recepimento
7. Ambito di applicazione della Direttiva.
8. Attività e servizi esclusi dall’ambito di
applicazione della Direttiva servizi
9. Prestatori interessati
10. Requisiti interessati
SEZIONE II
LIBERTÀ DI STABILIMENTO DEI PRESTATORI
11. Cenni generali
12. Regimi e procedure di autorizzazione
13. Restrizioni quantitative o territoriali:
requisiti da valutare
SEZIONE III
LIBERA PRESTAZIONE DEI SERVIZI
14. I principi generali della giurisprudenza
comunitaria in materia di libera prestazione dei servizi
15. Il principio del Paese di origine
CAPITOLO II
QUADRO NORMATIVO ITALIANO
16. Il nuovo art. 117 della Costituzione e la «tutela
della concorrenza»
17. Riparto delle competenze tra Stato e Regioni nel
quadro costituzionale
18. La disciplina del commercio nel tempo.
Recepimento della Direttiva 2006/123/CE: passaggio obbligato di un
lungo percorso
19. Il decreto di recepimento della Direttiva
2006/123/CE: D.Lgs. n. 59/2010
20. Libertà di stabilimento ed eliminazione dei
regimi autorizzativi. La libera prestazione dei servizi
21. Ulteriori tappe del lungo percorso verso
l’effettiva liberalizzazione: la c.d. «Manovra di Agosto»
22. Decreto legge n. 201del 2011, decreto c.d. «salva
Italia» e la tutela dell’«ambiente urbano»
23. Decreto legge n. 1 del 2012: decreto c.d. «cresci
Italia»
24. Il Decreto Legge n. 5 del 2012 e il Decreto
Legislativo n. 147 del 6 Agosto 2012
25. Rapporto tra disciplina urbanistica e
pianificazione commerciale
26. Quadro giurisprudenziale sul rapporto tra
pianificazione urbanistica e commerciale
CAPITOLO III
LA NORMATIVA REGIONALE
27. Attuazione da parte delle Regioni della Direttiva
servizi
§§
SEZIONE I
IL CASO VENETO
28. Legge regionale del Veneto n. 50 del 21 Dicembre
2012
29. Legge regionale del Veneto n. 50 del 2012: ambito
di applicazione e definizioni
30. Legge regionale del Veneto n. 50 del 2012:
indirizzi regionali per lo sviluppo del sistema commerciale
31. Interventi commerciali di rilevanza regionale
32. Previsioni transitorie per insediamenti di medie
e grandi strutture di vendita
33. Impugnazione della Legge regionale del Veneto n.
50 del 2012
Inoltre, per quanto riguarda la VAS cui fanno preciso riferimento
le censure, la pronuncia afferma esplicitamente che in base alla
normativa nazionale in materia ambientale, spetta all’autorità
procedente «il compito di avviare la stessa contestualmente al processo
di formazione dei piani e dei programmi aventi un impatto significativo
sull’ambiente e sul patrimonio culturale».
Di tal ché, spetterà, all’autorità amministrativa effettuare la VAS,
nei casi previsti dal legislatore statale, tenendo peraltro conto che
essa si configura come fase interna ai procedimenti di formazione dei
piani e dei programmi e, dunque, non attiene alle modalità di
presentazione al SUAP di richieste relative al singolo esercizio
commerciale.
34. Regolamento regionale Veneto n. 1 del 21 Giugno
2013
35. L’approccio sequenziale del Regolamento regionale
del Veneto
§§
SEZIONE II
IL CASO TOSCANA
36. La normativa toscana in materia di commercio: un
po’ di storia (recente)
37. L’approvazione del Codice del Commercio e le sue
modifiche successive
38. La pianificazione urbanistica e commerciale in
Toscana: dalla SVAG all’odierno assetto (in attesa della Consulta)
39. Il ricorso alla Consulta contro le ll.rr. 52/2012
e la 13/2013: la fine del disegno toscano di pianificazione urbanistico
commerciale o l’inizio di una nuova fase di turbolenze?
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L’opera propone l’evoluzione normativa in materia di pianificazione
commerciale e urbanistica. In essa vengono esaminati i rilevanti
interventi normativi del settore sia a livello comunitario che, a
cascata, a livello nazionale e regionale. In quest’ultimo caso viene
analizzato, nello specifico, l’approccio sequenziale adottato dalla
Regione del Veneto e introdotto con la nuova legge regionale n. 50 del
2012 e il relativo regolamento regionale n. 1 del 2013.
Per quanto riguarda il diritto comunitario, il primo capitolo
costituisce un approfondimento avente ad oggetto l’importante Direttiva
2006/123/CE, meglio conosciuta come Direttiva servizi; esso si
suddivide in quattro sezioni.
Nella prima, viene ricostruito il quadro politico europeo che ha visto
la nascita e la successiva approvazione di detto importante intervento
normativo comunitario, per poi soffermarsi maggiormente sui caratteri
salienti della Direttiva, sul suo recepimento e sull’ambito di
applicazione.
Nella seconda sezione viene affrontata la questione della libertà di
stabilimento del prestatore affrontando il tema dei regimi e delle
procedure di autorizzazione e delle restrizioni territoriali o
quantitative.
Infine, nella quarta ed ultima sezione ci si occupa della libera
prestazione dei servizi e del principio del Paese d’origine.
Il secondo capitolo dell’Opera riguarda, invece, il piano nazionale
della normativa in tema di commercio e di sviluppo dello stesso anche
alla luce della riforma del Titolo V della Carta Costituzionale,
dapprima con un rapido esame dell’evoluzione della disciplina in Italia
fino ad approdare al recepimento della Direttiva servizi del 2010,
delle successive modifiche del 2012 e dei numerosi interventi normativi
di urgenza che si sono susseguiti negli ultimi due anni. In particolare
si è trattato delle modifiche introdotte dalla c.d. «manovra di Agosto»
dell’allora Governo Berlusconi e dai vari decreti del Governo Monti,
noti ai più come decreto «salva Italia», «cresci Italia», «semplifica
Italia». Infine, si è dato uno sguardo alla giurisprudenza in materia,
riassumendo brevemente l’evoluzione del rapporto tra pianificazione
urbanistica e programmazione commerciale, prima, e redigendo una
schematica rassegna della recente giurisprudenza sul punto.
Infine, nel terzo capitolo, è stato affrontato il discorso relativo al
recepimento da parte delle Regioni della normativa di matrice
comunitaria e del loro adeguamento alla stessa. Pertanto, ponendo
maggiore attenzione alla disamina della nuova legge regionale del
Veneto n. 50 del 2012, «Politiche per lo sviluppo del sistema
commerciale nella Regione del Veneto», sia per quanto concerne l’ambito
di applicazione che per gli interventi commerciali di rilevanza
regionale e le previsioni transitorie per gli insediamenti di medie e
grandi strutture di vendita nel Veneto. Inoltre, viene trattato il
recentissimo regolamento regionale 21 Giugno 2013, n. 1, rubricato
«Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale (articolo 4 della
legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50)» (di seguito Regolamento),
pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 53 del
25 Giugno 2013 ed è entrato in vigore il giorno 26 Giugno 2013,
adottato in attuazione di quanto previsto dalla Legge regionale del 28
Dicembre 2012, n. 50 e, specificatamente, in esecuzione degli artt. 4,
21, 22 e 26.
Un’ultima sezione è dedicata alla disciplina regionale sul commercio
della Regione Toscana disciplinata dai recenti interventi normativi
necessari per l’adeguamento alla normativa comunitaria (L.R. 28
settembre 2012, n. 52 e dalla l.r. 5 aprile 2013, n. 13).