INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - PARAMETRO LEGALE VIGENTE - VALORE DI MERCATO
L'unico criterio utilizzabile, anche per i suoli inedificabili, è quello della piena reintegrazione patrimoniale commisurata al prezzo di mercato, sulla base delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del suolo, senza che il proprietario abbia l'onere di dimostrare che il fondo è suscettibile di sfruttamento ulteriore e diverso da quello agricolo, rispecchiante possibilità di utilizzazioni intermedie tra quella agricola e quella edificatoria, perché altrimenti si introdurrebbe un inammissibile fattore di correzione del criterio del valore di mercato, con l'effetto indiretto di ripristinare l'applicazione di astratti e imprecisati valori agricoli.|... _OMISSIS_ ...uindi, la tradizionale bipartizione dei suoli inedificabili e non) una funzione discriminatoria nella scelta di non più vigenti criteri estimativi differenziati.
Il sistema indennitario e risarcitorio è svincolato dalla disciplina delle formule mediane (dichiarate incostituzionali con sentenze n. 348 e 349 del 2007) e dei parametri tabellari (dichiarati incostituzionali con sentenza n. 181 del 2011), e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene. Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica, dunque, con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei menzionati criteri ha fatto rivivere il criterio base di indennizz... _OMISSIS_ ...parzialmente edificatoria del terreno, la quantificazione operata con il criterio del Vam (valore agricolo medio) di cui alla legge 865/71, dichiarato incostituzionale, la stima dell'indennità deve essere effettuata utilizzandosi il criterio generale del valore venale pieno, tratto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39.
Il criterio dei valori agricoli medi, previsto in passato per i beni inedificabili, è stato giudicato incostituzionale dal giudice delle leggi, sicché l'unico criterio utilizzabile, così come per i beni edificabili, è quello della piena reintegrazione patrimoniale commisurata al prezzo di mercato, sulla base delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del suolo.
A seguito delle sentenze n. 348 e 349 del 2007 e n. 181 del 2011, della Corte cost... _OMISSIS_ ...tifica col valore venale del bene.
Ai fini della determinazione del valore venale del bene occorre tener conto delle obbiettive ed intrinseche caratteristiche ed attitudini dello stesso in relazione alle utilizzazioni autorizzate dagli strumenti di pianificazione del territorio alla data dell'esproprio e a prescindere dai vincoli preordinati all'espropriazione.
Il sistema indennitario è ormai svincolato dalla disciplina delle formule mediane e dei parametri tabellari, e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene. Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica, dunque, con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, id est col valore venale del bene, pos... _OMISSIS_ ...casi già soggetti al pregresso regime riduttivo, ed ora sancito dal del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.
A seguito delle sentenze della Corte Cost. n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011, con cui è stata dichiarata l'incostituzionalità dei criteri riduttivi previsti della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2, L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, il sistema indennitario risulta oggi agganciato al valore venale del bene già previsto quale criterio base di indennizzo dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39, ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.
A seguito della pronuncia della Corte Costituzionale n. 181 del 2011, emessa... _OMISSIS_ ... mediane (dichiarate incostituzionali con sentenza n. 348 del 2007) e dei parametri tabellari, di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, commi 1 e 2; della L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, e del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 40, commi 2 e 3, e va rapportato al valore venale del bene, talché il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi di interesse generale, si identifica con il giusto prezzo nella contrattazione di compravendita, sulla base delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del suolo.
La determinazione del valore venale di un terreno corrispondente "al giusto prezzo che.... avrebbe avuto l'immobile in una libera contrattazione di compravendita" (art.39 L. n. 2359 del 1865), ha da sempre interessato num... _OMISSIS_ ... stima non possono considerarsi coincidenti,pur se muovono tutte dal medesimo presupposto enunciato più volte dalla Corte Costituzionale fin dalla nota sentenza 5/1980,che non esiste un valore naturale del bene essendo lo stesso sempre ricavabile "in relazione alle sue caratteristiche essenziali, fatte palesi dalla potenziale utilizzazione economica di esso, secondo legge".
L'unico criterio utilizzabile ai fini della determinazione dell'indennità di esproprio, sia per i suoli edificabili che per quelli inedificabili, è quello della piena reintegrazione patrimoniale commisurata al prezzo di mercato, sulla base delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del suolo.
In tema di espropriazione per pubblica utilità, l'evoluzione del sistema indennitario, a seguito degl... _OMISSIS_ ...ganciando indissolubilmente l'indennizzo espropriativo al valore venale del bene.
Per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 181 del 2011, emessa a completamento del processo di conformazione del diritto interno ai principi posti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è svincolato dal sistema di formule mediane (dichiarato incostituzionale con le sentenze n. 348 e 349 del 2007) e parametri tabellari, di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, comma 4, la L. n. 865 del 1971, art. 16, comma 5 e 6, e del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 40, comma 2 e 3, (oggetto della menzionata sentenza n. 181), e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene. Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per m... _OMISSIS_ ...vivere il criterio base di indennizzo, posto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39, riconosciuto applicabile ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo, ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 40 e art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.
La nozione di "valore venale" cui ha inteso far riferimento il legislatore all'art. 38 del DPR 327/2001 viene pacificamente considerata equivalente a quella precedentemente richiamata dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39 secondo cui l'indennità dovuta all'espropriato doveva consistere "nel giusto prezzo che a giudizio dei periti avrebbe avuto l'immobile in una libera contrattazione di compravendita", e quindi nel valore di mercato del bene, da determinarsi attraverso le indagini e sulla bas... _OMISSIS_ ...erreni agricoli il sistema indennitario deve essere coerente al valore venale del bene.
Per effetto della sentenza della Corte Cost. n. 181 del 2011, emessa a completamento del processo di conformazione del diritto interno ai principi posti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è, ormai, svincolato da valori tabellari e formule mediane (queste dichiarate incostituzionali con sentenze n. 348 e 349 del 2007) e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene.
Il criterio generale dell'indennizzo pari al valore venale del bene, fissato dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39, che commisura l'indennità di esproprio "al giusto prezzo che avrebbe avuto l'immobile in una libera contrattazione di compravendita" è l'unico criterio ancora vig... _OMISSIS_ ...alvo che un'apposita norma provvedesse diversamente: anche per la sua corrispondenza con la riparazione integrale in rapporto ragionevole con il valore venale del bene garantita dall'art. 1 del Protocollo allegato alla Convenzione Europea, nell'interpretazione offerta dalla Corte EDU.
La sentenza n. 181 del 2011 della Corte Costituzionale ha inteso ricondurre l'ordinamento italiano ad una disciplina conforme alla CEDU e alla Costituzione e pertanto, in linea generale, al riconoscimento del valore di mercato quale indennità di espropriazione per ogni categoria di beni; un criterio di commisurazione dell'indennità del tutto svincolata dalla considerazione dell'effettivo valore di mercato del suolo e tale da non assicurare all'avente diritto il versamento di un indennizzo integrale... _OMISSIS_ ...stata data esecuzione con L. 4 agosto 1955, n. 848, nella interpretazione datane dalla Corte EDU, così violando l'art. 117 Cost., comma 1, rispetto al quale la disposizione convenzionale opera come norma interposta.
Una volta venuti meno i criteri riduttivi a seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale, per la stima dell'indennità è tornato nuovamente applicabile il criterio generale dell'indennizzo pari al valore venale del bene, fissato dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39, che è l'unico criterio ancora vigente rinvenibile nell'ordinamento, e per di più non stabilito per singole e specifiche fattispecie espropriative, ma destinato a funzionare in linea generale in ogni ipotesi o tipo di espropriazione salvo che un'apposita norma provvedesse diversame... _OMISSIS_ ...ritto di proprietà, sia essa ricollegabile ad un decreto di esproprio legittimo ed efficace o alla rinunzia implicita nella proposizione di una domanda di risarcimento per occupazione illegittima, deve essere commisurato al valore di mercato del fondo interessato dalla vicenda ablatoria, da determinarsi avendo riguardo alle obiettive ed intrinseche caratteristiche ed attitudini dell'area, in relazione alle utilizzazioni consentite dagli strumenti di pianificazione del territorio.
In tema di espropriazione per pubblica utilità, una volta venuto meno - a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 348 del 2007 - il criterio riduttivo dell'indennizzo di cui al D.L. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5-bis aggiunto dalla Legge di conversione n. 359 del 1992, torna nuovamente appl... _OMISSIS_ ...o 1865, n. 2359, art. 39. Similmente, essendo venuto meno il criterio del valore agricolo medio (VAM), previsto dalla L. n. 865 del 1971, art. 16 e della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, comma 4, dichiarato incostituzionale da Corte Cost. n. 181 del 2011, la stima dell'indennità deve essere effettuata utilizzandosi il criterio generale del valore venale pieno, tratto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39 applicandosi la menzionata pronuncia di illegittimità ai rapporti non ancora definitivamente esauriti.
In tema di espropriazione per pubblica utilità, l'attuale sistema indennitario e risarcitorio è fondato sul valore venale del bene, applicabile non soltanto ai suoli edificabili, da ritenersi tali sulla base del criterio dell'edificabilità legale ma anche, alla luce della sentenz... _OMISSIS_ ...ricola e l'edificatoria (parcheggi, depositi, attività sportive e ricreative etc.) sempre che siano assentite dalla normativa vigente sia pure con il conseguimento delle opportune autorizzazioni amministrative.
La determinazione dell'indennità espropriativa non può prescindere dal valore reale del bene espropriato; il legislatore, pur non avendo l'obbligo di commisurare integralmente l'indennità al valore di mercato, non può trascurare tale parametro, che costituisce importante termine di riferimento ai fini dell'individuazione dell'indennità congrua, in modo da garantire il "giusto equilibrio" tra l'interesse generale e gli imperativi dettati dalla salvaguardia dei diritti fondamentali degli individui. Tali principi sono opportunamente declinati nel capo VI del titolo II del D... _OMISSIS_ ...ri e formule mediane dichiarate incostituzionali e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene, ferma restando la distinzione tra suoli edificabili e non edificabili, ciò in ragione della disciplina urbanistica dettata in funzione della razionale programmazione del territorio, anche ai fini della conservazione di spazi a beneficio della collettività e della realizzazione di servizi pubblici, che le regole di mercato non possono travalicare.
La serietà del ristoro riconosciuto all'espropriato dipende dalla considerazione dei prezzi correnti di beni aventi ubicazione, destinazione e conformazione analoghe a quelle dei fondi occupati, la cui ponderata valutazione, garantendo la diretta correlazione tra il valore ottenuto e le caratteristiche fisiche e giuridiche dei beni ... _OMISSIS_ ... di espropriazione di un'area edificabile debba essere determinata nella misura pari al valore venale del bene, e ciò considerando le possibilità legali ed effettive di edificazione, esistenti al momento dell'emanazione del decreto di esproprio. In tal modo, la legge prende in considerazione un criterio di liquidazione agganciato al valore di mercato del terreno, del tutto assimilabile a quello già previsto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39, che appunto si riferisce al "giusto prezzo che a giudizio dei periti avrebbe avuto l'immobile in una libera contrattazione di compravendita".
Deve essere garantita la correlazione tra indennità e valore effettivo del bene, in modo da assicurare un ristoro economico che abbia un "ragionevole legame" con tale valore.
Il valore del... _OMISSIS_ ...i conformazione ed aventi equipollenti potenzialità edificatorie, o, in caso di impossibile reperimento di idonei elementi di raffronto, attraverso una valutazione analitico-ricostruttiva, basata sul valore di trasformazione del suolo (che risulta dalla differenza tra probabile valore venale dell'edificio costruibile sull'area interessata e probabile valore di costo dello stesso edificio); quanto ai terreni non edificabili e non coltivati, ugualmente in base al valore di mercato del suolo (tenendo conto delle sue caratteristiche di posizione; delle colture in esso praticate; dell'eventuale presenza di acqua e di energia elettrica ed altro; della sua esposizione, e così via), attraverso una comparazione con atti aventi ad oggetto suoli dalle equipollenti caratteristiche e potenzialit... _OMISSIS_ ...ente realizzati, anche in relazione all'esercizio dell'azienda agricola.
Esclusa una necessaria coincidenza tra valore di mercato del bene ablato e indennità espropriativa, resta fermo che il punto di riferimento per determinare l'indennità di espropriazione deve essere il valore venale di esso, in modo da assicurare un ristoro economico che abbia un “ragionevole legame” con tale valore.
In tema di determinazione dell'indennità di esproprio, ovvero del risarcimento del danno da cd. occupazione acquisitiva, occorre fare riferimento esclusivamente al valore di mercato del bene alla data del decreto di esproprio (ovvero dell'occupazione illegittima), restando inammissibile l'accertamento del valore del fondo espropriato od occupato attraverso la comparazione ... _OMISSIS_ ... l'uso degli indici Istat, poichè il mercato immobiliare risente di variabili macroeconomiche diverse dalla fluttuazione della moneta nel tempo, anche se a questa parzialmente legate, nonchè di condizioni microeconomiche dettate dallo sviluppo edilizio di una determinata zona, che sono completamente avulse dal valore della moneta.
Pur essendo il criterio più...