Determinazione dell'indennità di esproprio: il parametro legale vigente

INDENNITÀ DI ESPROPRIAZIONE E DI OCCUPAZIONE - INDENNITÀ DI ESPROPRIO - PARAMETRO LEGALE VIGENTE

La "cessione volontaria" di cui alla L. n. 865 del 1971, art. 12 comporta il trasferimento del bene dietro pagamento dell'indennizzo che l'espropriando ha il diritto di convenire in seguito ad un subprocedimento predisposto dalla ricordata norma e ad un prezzo pur esso predeterminato in base a criteri inderogabili stabiliti dalla legge del tempo per la determinazione dell'indennità spettante per la sua espropriazione, che egli ha soltanto la facoltà di accettare (o rifiutare).

Intervenuta la dichiarazione d'illegittimità della L. n. 385 del 1980, art. 1, ad opera della decisione 223/1983 della Corte Costituzionale, per effetto del rinvio "mobile" contenuto nel contratto, per il quale l'integrazione del prezzo doveva determinarsi "sulla base delle nuove disposizioni legislative che saranno emanate in seguito in materia", torna applicabile il criterio ... _OMISSIS_ ...le del fondo di cui alla L. n. 2359 del 1865, art. 39, peraltro confermato dal sopravvenuto della L. n. 244 del 2007, art. 2.

La cessione volontaria costituisce un contratto c.d. ad oggetto pubblico che si inserisce necessariamente nell'ambito del procedimento di espropriazione che l'espropriando ha il diritto di convenire in seguito ad un subprocedimento predisposto dalla L. n. 865 del 1971, art. 12 e ad un prezzo pur esso predeterminato in base a criteri inderogabili stabiliti dalla legge che costui può soltanto accettare (o rifiutare).

Il prezzo della cessione volontaria rimane predeterminato in base a criteri inderogabili stabiliti dalla legge del tempo, che l'espropriando può soltanto accettare (o rifiutare), con la conseguenza che il prezzo della vendita è completamente sottratto alla disciplina di diritto privato e si correla in modo vincolato ai parametri legali circa la determinazione dell'indennità espropriativa, secondo la normativa vigen... _OMISSIS_ ...ella procedura ablativa.

Nell'ipotesi in cui sia stata convenuta la cessione volontaria al prezzo fissato dalla L. 29 luglio 1980, n. 385, salvo conguaglio, l'invalidazione per incostituzionalità di tale legge da parte della sentenza 223 del 1983 della Corte Costituzionale ha comportato l'invalidazione successiva ex art. 1419 c.c., comma 2 del patto relativo al parametro legale di ragguaglio del prezzo ed il diritto del cedente a conseguire il prezzo di cui alla L. n. 2359 del 1865, art. 39 o il conguaglio sulla sua base; ciò in quanto ogni diversa pattuizione viene automaticamente sostituita con il precetto ritraibile dal criterio legale.

Si impone, dopo le note decisioni della Corte costituzionale n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011, l'applicazione del principio generale secondo cui l'indennizzo deve essere pari al valore venale del bene, fissato dalla L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39 che è l'unico criterio ancora vigente rinvenibile nell'ordinam... _OMISSIS_ ... la sua corrispondenza con la riparazione integrale in rapporto ragionevole con il valore venale del bene garantita dall'art. 1 del Protocollo allegato alla Convenzione europea, nell'interpretazione offerta dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

E' illegittima la pattuizione del prezzo sulla base di un esplicitato criterio di determinazione dell'indennità provvisoria diverso da quello legale, ma non può considerarsi illegittima anche la pattuizione del prezzo sulla base di una erronea o insufficiente determinazione dell'indennità provvisoria, quando il parametro legale non sia indicato ovvero sia indicato e sia quello vigente. In conclusione il prezzo della cessione volontaria è nullo, e trova applicazione l'art. 1419 c.c., comma 2, soltanto quando sia stato determinato sulla base di criteri diversi da quello legale e non anche quando sia stato fissato sulla base del criterio legale, ma in modo erroneo.

Per effetto delle sentenze della Corte Cos... _OMISSIS_ ...n. 348 e 349, rispettivamente inerenti l'indennità di espropriazione ed il risarcimento del danno da occupazione appropriativa per i suoli edificabili e della più recente sentenza Corte cost. 11.6.2011, n. 181, le tecniche indennitaria e risarcitoria per le espropriazioni ed occupazioni di suoli finalizzati alla realizzazione di opere pubblica, devono necessariamente focalizzare il valore di mercato del bene, senza ulteriori applicazioni di coefficienti riduttivi. Il valore venale, dunque, rappresenta l'indennità di espropriazione.

La sequenza delle sentenze Corte cost. 24.10.2007, n. 348 e 349 e 11.6.2011, n. 181, ha indissociabilmente agganciato l'indennizzo espropriativo al valore venale del bene. Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica oggi con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei criter... _OMISSIS_ ...fatto rivivere il criterio base di indennizzo, che la fondamentale legge sulle espropriazioni aveva sancito. La n. 2359/1865, art. 39 è stato riconosciuto applicabile alle questioni già soggette al pregresso regime riduttivo e comunque la nuova disciplina di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. 24 dicembre 2007, n. 244, art. 2, comma 90, è ispirata al valore venale.

Sulla domanda di determinazione dell'indennità di esproprio, il giudice non può che applicare la normativa vigente, e non una normativa incostituzionale, senza che ciò comporti la necessità di provocare il contraddittorio.

Il prezzo della cessione volontaria mediante il quale si producono i medesimi effetti traslativi (a titolo originario) del provvedimento ablativo, è sottratto alla disciplina di diritto privato: esso è inderogabilmente fissato in riferimento alla misura dell'indennità di esproprio, secondo la normativa vigente al momento della... _OMISSIS_ ...e evitare che le cessioni di beni la cui acquisizione sia stata dichiarata di p.u. restino affidate alla discrezionale (se non arbitraria) valutazione delle parti, e resta correlato in modo vincolato ai parametri legali di determinazione dell'indennità espropriativa.

Il prezzo della cessione volontaria mediante il quale si producono i medesimi effetti traslativi (a titolo originario) del provvedimento ablativo, è sottratto alla disciplina di diritto privato: esso è inderogabilmente fissato in riferimento alla misura dell'indennità di esproprio, secondo la normativa vigente al momento della procedura, onde evitare che le cessioni di beni la cui acquisizione sia stata dichiarata di p.u. restino affidate alla discrezionale (se non arbitraria) valutazione delle parti, e resta correlato in modo vincolato ai parametri legali di determinazione dell'indennità espropriativa.

Per effetto delle sentenze della Corte costituzionale n. 348 del 2007 e n. 181 del 2... _OMISSIS_ ...he alla luce delle sollecitazioni provenienti dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è, ormai, svincolato dalla disciplina delle formule mediane e dei parametri tabellari, di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2, e della L. n. 865 del 1971, art. 16, comma 5 e 6, e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene.

Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica oggi, per effetto delle sentenze della Corte costituzionale n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011, con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, id est col valore venale del bene, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei menzionati criteri riduttivi ha fatto rivivere il criterio base di indennizzo di cui alla L. n. 2359 del 1865, art. 39 riconosciuto applicabile ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo, ed ora san... _OMISSIS_ ... n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

Per effetto delle sentenze della Corte costituzionale n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011, emesse per conformare il diritto interno ai principi posti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è svincolato dalla disciplina riduttiva (formule mediane e parametri tabellari) di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e alla L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, e risulta agganciato al valore venale del bene.

Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei criteri indennitari basati su formule mediane e parametri tabellari ha fatto rivivere il criterio base di indennizzo, posto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39 riconos... _OMISSIS_ ...le ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo, ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

Per effetto delle sentenze della Corte costituzionale n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011, emesse per conformare il diritto interno ai principi posti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è svincolato dalla disciplina riduttiva (formule mediane e parametri tabellari) di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e alla L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, e risulta agganciato al valore venale del bene.

Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei criteri indennitari basati su formule mediane e parametri tabellari ha fatto rivivere ... _OMISSIS_ ...e di indennizzo, posto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39 riconosciuto applicabile ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo, ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

Per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 181 del 2011, il sistema indennitario e risarcitorio è, ormai, svincolato dalla disciplina delle formule mediane (dichiarata incostituzionale con sentenza n. 348 e 349 del 2007) e dei parametri tabellari, di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, e risulta, invece, agganciato al valore venale del bene, posto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39, riconosciuto applicabile ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

A seguito delle sentenze della Corte cost. n. 348... _OMISSIS_ ...181 del 2011, con cui è stata dichiarata l'incostituzionalità dei criteri riduttivi previsti della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e della L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, il sistema indennitario risulta oggi agganciato al valore venale del bene già previsto quale criterio base di indennizzo dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39 ed ora sancito dal D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato dalla L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

Per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 181 del 2011, emessa a completamento del processo di conformazione del diritto interno ai principi posti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, il sistema indennitario è, ormai, svincolato dalla disciplina delle formule mediane (dichiarata incostituzionale con sentenza n. 348 del 2007) e dei parametri tabellari, di cui della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e della L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6 e risulta, invece, agga... _OMISSIS_ ...e venale del bene.

Il serio ristoro che l'art. 42 Cost., comma 3, riconosce al sacrificio della proprietà per motivi d'interesse generale, si identifica con il giusto prezzo nella libera contrattazione di compravendita, id est col valore venale del bene, posto che la dichiarazione d'incostituzionalità dei criteri riduttivi ha fatto rivivere detto criterio base di indennizzo, posto dalla L. n. 2359 del 1865, art. 39, riconosciuto applicabile ai casi già soggetti al pregresso regime riduttivo ed ora sancito intendere come estrinsecazione dello ius aedificandi connesso al diritto di proprietà, ovvero con l'edilizia privata esprimibile dal proprietario dell'area.

A seguito delle sentenze della Corte Cost. n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011 tutti i criteri riduttivi previsti della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e della L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, sono stati dichiarati incostituzionali, sicché il sistema indennitario risulta oggi... _OMISSIS_ ...valore venale del bene, già previsto quale criterio base di indennizzo della L. n. 2359 del 1865, art. 39 ed ora sancito del D.P.R. n. 327 del 2001, art. 37, comma 1, come modificato della L. n. 244 del 2007, art. 2, comma 90.

A seguito delle sentenze della Corte Cost. n. 348 del 2007 e n. 181 del 2011 - intervenuta dopo la pubblicazione della sentenza impugnata - tutti i criteri riduttivi previsti della L. n. 359 del 1992, art. 5-bis, commi 1 e 2 e della L. n. 865 del 1971, art. 16, commi 5 e 6, sono stati dichiarati incostituziona...


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