eBay difende il diritto alla proprietà intellettuale: VeRO

Da oltre dieci anni eBay aderisce al programma VeRO e grazie ad esso i proprietari dei diritti di proprietà intellettuale, compreso Tiffany, possono facilmente segnalare ad eBay gli annunci che possono essere potenzialmente usurpativi dei loro diritti e quindi permettere al sito di rimuovere quegli annunci. Applicando il principio di buona fede, eBay ritiene che il titolare di un diritto di proprietà industriale sappia riconoscere e segnali gli annunci che effettivamente violino i suoi diritti e formalizza la segnalazione con la compilazione da parte dei richiedenti di un modello NOCI (Notice Of Claimed Infringement form). Durante il periodo preso in considerazione, le politiche aziendali di eBay prevedevano una rimozione degli annunci oggetto di NOCI entro 24 ore, e in concreto quasi il 70-80% di essi veniva rimosso già nelle prime 12 ore a partire dalla segnalazione.

Ricevuto un NOCI, se l’azione di vendita non è stata conclusa, oltre alla rimozion... _OMISSIS_ ...nuncio, eBay provvede anche a cancellare l’offerente e ad informarlo delle ragioni della avvenuta cancellazione. Se la vendita è stata nel frattempo conclusa, eBay si impegna a cercare di cancellare retroattivamente la transazione, pagando i costi che sono stati affrontati nella compravendita dal compratore.

Come riportato nella recente sentenza Tiffany vs. eBay, e come ricordato dalla difesa di eBay in sede dibattimentale; eBay e PayPal [1], hanno predisposto un buyer protection program secondo il quale, in determinate circostanze, il compratore può essere rimborsato del costo dei prodotti acquistati sul sito, se scopre che non sono autentici.

Lo stesso eBay sostiene, inoltre, di aver creato un dipartimento “trust and safety” con circa 4.000 dipendenti impiegati a risolvere problemi di sicurezza nel sito, compresi 200 focalizzati esclusivamente nella lotta alle infrazioni e 70 che lavorano esclusivamente sull’applica... _OMISSIS_ ...etto delle leggi.

La Corte Distrettuale statunitense ha rilevato anche che eBay non si è mai rifiutata di rimuovere alcun annuncio segnalato da Tiffany, agendo in buona fede nei confronti di essa e sempre fornendo a Tiffany le informazioni del contatto venditore.

La difesa ricorda anche come, per tutelare al massimo l’acquirente incauto, eBay abbia consentito a molti brand di mantenere sul proprio sito una pagina personale di presentazione e con alcuni avvisi. La pagina personale di Tiffany [2] ospitata sul sito eBay ed il suo contenuto sono gestiti direttamente da Tiffany che con l’avviso in grassetto “Avvertimento ai compratori”, pubblica una descrizione della propria presa di posizione nei confronti della merce contraffatta. Tiffany scrive in caratteri di grande evidenza che buona parte dei prodotti in argento marchiati Tiffany & Co. e le loro confezioni disponibili sul sito sono contraffatti e ricorda com... _OMISSIS_ ... sicuro per avere un loro prodotto originale rimanga quello di acquistarlo presso uno dei punti vendita autorizzati, un loro catalogo o il loro sito web [3] che consente gli acquisti on-line. Tiffany non garantisce dell’autenticità dei prodotti venduti e consiglia di rivolgersi ad un gioielliere o a un esperto in gioielli per capire se sono o meno autentici.

Tra il 2003 e gli inizi del 2004 eBay afferma di aver anche iniziato a usare uno speciale messaggio di avviso a tutti i venditori di prodotti marchiati Tiffany, in cui li pregava di assicurarsi che il prodotto che stavano vendendo fosse originale in quanto il sito non tollera annunci di imitazioni, pezzi contraffatti o non autorizzati e che la violazione di questa regola porterà alla sospensione dell’account del venditore.

Prima di provvedere alla sospensione del venditore, eBay consente fino a tre violazioni, ma si riserva il diritto di farlo già alla prima violazione qualor... _OMISSIS_ ...ro di infrazioni commesse da esso, sia palese il fatto che esso sia presente sul sito solo per dedicarsi a quella attività illecita. E così se un venditore infrange le regole, ma risulta in ogni caso la sua buona fede, riceverà dopo la prima infrazione un messaggio di informazione educativa e sarà avvisato dei provvedimenti che saranno presi e delle conseguenze di cui sopra.

La Corte Distrettuale conclude come sia comprensibile che eBay non adotti un sistema di sospensione dei venditori più severo e rapido dopo una sola infrazione, in quanto una segnalazione NOCI non costituisce una vera prova definitiva della contraffazione del prodotto e visto che la sospensione è un provvedimento serio e gravoso, specie per quelle persone che fanno di eBay la loro piattaforma virtuale lavorativa grazie alla quale si mantengono.

Riassumendo, per i giudici nordamericani, le politiche adottate da eBay sembrano essere effettivamente appropriate a preve... _OMISSIS_ ... di materiale contraffatto e di rimediare ex post nei casi di vendita illecita sfuggita al controllo. La difesa non è riuscita a confutare tali conclusioni che sono state confermate dalla Corte la quale ha ribadito che le conoscenze dei marchi e dei prodotti di eBay sono senza dubbio molto più limitate delle loro case madri per cui è indispensabile che gran parte dell’opera di smascheramento dei falsi provenga proprio da loro. La sentenza si è limitata solo ad ordinare l’analisi delle azioni legali inerenti la falsa pubblicità presentate da Tiffany, la quale ritiene che quegli annunci portino discredito verso il marchio e ne costituiscano illecita pubblicità negativa.