RICORSI

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Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro gli atti amministrativi

Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica costituisce un rimedio giustiziale di carattere essenzialmente impugnatorio, volto ad accordare una tutela riparatoria contro atti amministrativi definitivi, alternativo alla ordinaria azione davanti al G.A. ed offre una tutela che si esplicita in una decisione costitutiva di annullamento del provvedimento di cui venga accertata la contrarietà all'ordine giuridico, in caso di accoglimento, e di definitivo consolidamento in caso di rigetto.

Domanda di accertamento in caso di occupazione illegittima della p.a.

La domanda di accertamento e condanna dell'Amministrazione al pagamento di indennizzi per l'esproprio e per il vincolo espropriativo, non è contemplata tra le forme di tutela cui il privato può accedere nell'ipotesi di illecito spossessamento ad opera della P.A..

Atti impugnabili nel processo amministrativo

In tema di atto amministrativo e loro impugnazione, gli atti prodromici ed endoprocedimentali non sono impugnabili perché non dotati di autonoma lesività in assenza dell'atto finale dell'Autorità, unico avente natura provvedimentale e carattere autoritativo.

Il ricorso avverso il diniego di sanatorie e le sanzioni edilizie

La verifica della legittimità dell'impugnazione del diniego di sanatoria passa per l’accertamento della sussistenza di un adeguata motivazione svolta dalla p.a. chiamata a decidere.

Condizioni di ammissibilità nel giudizio amministrativo del ricorso collettivo e cumulativo

Il ricorso collettivo postula una situazione di identità sostanziale e processuale in rapporto a domande giudiziali fondate sulle stesse ragioni ed è inammissibile se azionato da ricorrenti che non si trovino in situazioni del tutto identiche tra loro.

Il ricorso incidentale nei giudizi amministrativi: il titolo edilizio

Il ricorso incidentale costituisce uno strumento idoneo ad introdurre in giudizio una questione di carattere pregiudiziale, da esaminare con priorità logica e cronologica rispetto al merito della domanda principale.

La configurabilità del ricorso gerarchico all'atto amministrativo

La decisione del ricorso amministrativo costituisce un dovere (e non una mera facoltà) per l’amministrazione: tale espressa pronuncia può essere dunque ottenuta attivando il meccanismo processuale del c.d. silenzio-inadempimento (o silenzio non significativo) ex art. 31 del codice del processo amministrativo.

Il ricorso straordinario all'atto amministrativo: inammissibilità ed esecuzione

Anche a volere propendere per la sua natura amministrativa, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presenta aspetti del tutto particolari che lo distinguono dagli altri modelli di ricorsi amministrativi: carattere alternativo al ricorso giurisdizionale; maggiori garanzie del principio del contraddittorio; obbligatorietà del parere del Consiglio di Stato; presenza di un termine di impugnazione superiore a quello stabilito per il ricorso giurisdizionale amministrativo.

L'alternatività tra il ricorso straordinario e quello giurisdizionale

Il principio di alternatività tra ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e ricorso giurisdizionale, sancita dall’art. 8, comma 2, del D.P.R. 24.11 1971, n. 1199, riprende vigore allorquando, avverso l’atto conseguente e successivo ad atto presupposto già impugnato in sede giurisdizionale, vengano fatti valere, in via derivata, quali motivi di impugnazione, unicamente vizi afferenti all’atto presupposto già impugnato con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Trasposizione e sottoscrizione del ricorso straordinario

E' valido il ricorso straordinario al Capo dello Stato sottoscritto solo dall'avvocato della parte, in quanto la sua firma è equipollente a quella del ricorrente.