ACQUISIZIONE SANANTE

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Cassazione e Consiglio di Stato: la retroattività dell'art.43

La giurisprudenza amministrativa ha, più volte, affermato che l’art.43 trova applicazione a tutti i casi di occupazione sine titulo, anche antecedenti alla data di entrata in vigore del TU, utilizzando diversi argomenti di carattere sostanziale. L’affermazione dell’applicabilità retroattiva troverebbe infatti giustificazione nell’esigenza, rimarcata dalla giurisprudenza amministrativa, di radiare dall’ordinamento l’occupazione appropriativa, occasione di reiterate condanne da parte della CEDU

Provvedimento acquisitivo ex art.43 ed iniziativa del privato

Il provvedimento acquisitivo ex art. 43 TU può essere emanato anche a seguito di iniziativa di soggetto distinto dalla PA. Vanno distinte però diverse ipotesi. Una prima ipotesi può verificarsi a seguito dell'iniziativa che si concretizza nell'istanza ad adottare il provvedimento ex art. 43.1, proveniente dal soggetto utilizzatore del bene. Ulteriore ipotesi è quella dell'istanza proveniente dal privato proprietario del bene rivolta sempre alla PA per ottenere l'emanazione del provvedimento

Provvedimento di acquisizione sanante ex art.43 D.P.R. 327/2001

Il tema dell’acquisizione sanante ex art.43 TU espropri, nei casi d'illegittima apprensione di beni immobili privati da parte di una PA, senza le garanzie, partecipative ed economiche fornite dal procedimento espropriativo, si conferma d'attualità nell’ambito della più recente giurisprudenza amministrativa. Si susseguono infatti negli ultimi mesi le pronunce in materia di occupazioni illegittime ed applicabilità o meno del meccanismo di sanatoria ex art.43 TUE, seppur con alterne interpretazioni

La legittimità costituzionale dell’art.43 T.U. Espropriazione

È toccato al TAR Campania sottoporre l’art.43 al vaglio di costituzionalità, avendo tentato inutilmente, praticando il canone ermeneutico dell’interpretazione adeguatrice, di utilizzare tutti gli strumenti ermeneutici quali riconosciuti per trarre dalla citata disposizione censurata un significato costituzionalmente corretto. L’occasione è fornita da una vicenda di giustizia impotente in cui è stato impossibile ottenere l'esecuzione di reiterate sentenze di condanna alla restituzione del bene

L'art.43 T.U. Espropriazione e la Corte Costituzionale

Interessante l’ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale del Tar Campania. Essa, coraggiosamente, intende rappresentare la coscienza critica del giudice amministrativo che, nella stragrande maggioranza, è stato visto dagli interpreti come difensore dell’art.43 Testo Unico Espropriazione e delle soluzioni esposte nel tentativo di riportare l’ordinamento interno su canoni di conformità alle norme convenzionali sancite dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo

Estinzione del diritto di proprietà, impossibilità di abbandono dei beni immobili e poteri di supplenza del giudice

L’art. 43 del t.u. sancisce a chiare lettere che, in mancanza del decreto d’esproprio o della cessione spontanea del bene da parte del privato, il diritto di proprietà può estinguersi solo se vengano utilizzate le procedure di sanatoria dell’occupazione illegittima, ovvero l’adozione di un provvedimento amministrativo espresso e formale di acquisizione o la formulazione di una domanda al giudice da parte della P.A., chiamata in sede contenziosa dal privato, di condanna al risarcimento del danno

Danno da occupazione illegittima: prospettive di risarcimento e art.43 T.U. espropriazione

L'art.43, disciplinando il fenomeno antitetico a quello dell’occupazione acquisitiva, l’atto di acquisizione sanante, prevede il diritto del proprietario ad ottenere una somma corrispondente al valore del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità. Occorre chiedersi se l’ipotesi di realizzazione illecita possa giustificare l'uso parametri introdotti dal legislatore per le espropriazioni legittime e come tali inidonei ad offrire un’integrale riparazione del pregiudizio sofferta dai proprietari

L'art.43: presupposti

L’art. 43 TU consente l'emanazione del provvedimento acquisitivo da parte della Autorità che utilizza il bene per scopi di pubblico interesse. Ai fini della sussistenza di tale presupposto non è sufficiente che l’atto di acquisizione possa fondarsi sulla semplice utilizzabilità dell’immobile ovvero sulla sua astratta idoneità a essere utilizzato per il soddisfacimento di un interesse generale, piuttosto si deve fare riferimento all'utilizzazione per un interesse pubblico specifico e concreto

Le Sezioni Unite nel dicembre del 2007: riparto di giurisdizione e art.43

In materia di occupazione illegittima, in caso di scadenza dei termini di occupazione legittima, la illegittima detenzione del bene da parte della p.a. è, o non è, un comportamento riconducibile all’esercizio di un pubblico potere ? E di conseguenza, nel caso di irreversibile trasformazione del bene, la domanda risarcitoria, indipendentemente dall’impugnazione di un provvedimento amministrativo, quale il decreto di esproprio tardivo, va proposta al giudice ordinario o al giudice amministrativo

I primi due commi dell'articolo 43 D.P.R.327/2001

Se la ratio dell’art.43 TU consiste nella regolarizzazione e sanatoria delle procedure ablatorie illegittime e dei comportamenti illeciti dell'Amministrazione in campo espropriativo con eliminazione delle ipotesi di occupazione appropriativa nonché usurpativa, non può che riferirsi a qualunque situazione pregressa di illegittimità ed illiceità posta in essere dalla PA, con l’unico limite dell’eventuale giudicato che esplicitamente riconosca al privato il diritto alla restituzione del bene

Art.43 T.U.: vincolo espropriativo, dichiarazione di pubblica utilità e decreto di esproprio

L’autorità che utilizza un bene immobile per scopi di interesse pubblico, può disporre che esso vada acquisito al suo patrimonio indisponibile e che al proprietario vadano risarciti i danni qualora il bene risulti modificato in assenza del valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità. L’atto di acquisizione può essere emanato anche quando sia stato annullato l’atto da cui è sorto il vincolo all’esproprio, la dichiarazione di PU o il decreto di esproprio

L'art.43 del D.P.R.327/2001 nella patologia dell'espropriazione

Uno dei fini assegnato al provvedimento acquisitivo, è quello di eliminare le figure di creazione giurisprudenziale dell'occupazione acquisitiva ed usurpativa. La Corte di Cassazione ha affermato che qualora la PA occupi un fondo di proprietà privata per la costruzione di un’opera pubblica e tale occupazione sia illegittima, la trasformazione del fondo da un lato comporta l'estinzione del diritto di proprietà del privato che passa all'ente e dall'altro la condanna di questo a risarcire il danno

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