uo;autorizzazione definitiva
La giurisprudenza ha confermato la necessità per l’E.N.E.L. di ottenere l’autorizzazione definitiva prescritta dall’art. 119 del t.u. 11 dicembre 1933, n. 1775 e dall’art. 9 del d.p.r. 18 marzo 1965, n. 342. Tale autorizzazione è necessaria per imprimere carattere di pubblica utilità all’opera.
Il proprietario è tenuto a dar passaggio nei suoi fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee solo a chi abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l’autorizzazione dall’autorità competente.
L’ente può, così, legittimamente realizzare le linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.
In relazione a tale autorizzazione l’E.N.E...
_OMISSIS_ ...squo;E.N.E.L., di qualsiasi linea di trasporto o distribuzione di energia elettrica, a prescindere dalla tensione di esercizio, non è, infatti, libera, ma soggetta ad apposite autorizzazioni da parte della competente autorità amministrativa.
L’autorità preposta deve valutare la convenienza e la congruenza dell’impianto da realizzare, attraverso l’emissione di un provvedimento che è una implicita dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.
L’autorizzazione definitiva ha la funzione di riservare all’autorità amministrativa un doveroso e preventivo controllo rispetto alla convenienza dell’opera e alla congruità delle sue caratteristiche strutturali, tipologiche e topografiche in modo che possa essere assicurato il migli...
_OMISSIS_ ...LF|
Tale dichiarazione condiziona l’esercizio del diritto di costruzione e di gestione dell’elettrodotto nonché conferisce, a favore dell’ente, uno ius ad servitutem habendam. In caso di mancanza di un accordo volontario, è consentito o il ricorso al giudice, per la costituzione della servitù coattiva mediante sentenza, oppure quello alla procedura espropriativa, per imporre l’asservimento in via amministrativa (Cass., Sez. U., 13 maggio 1993, n. 5428, in Giur. It., 1994, I, 1, 1066).
La Corte cost. ha ritenuto ammissibile il referendum abrogativo dell’art. 1056 c.c., nonché dell’art. 119 r.d. 1775/33 (Corte cost., 6 febbraio 2003, n. 44).
La normativa di cui si è chiesta l’abrogazione ha favorito, infatti, secondo la...
_OMISSIS_ ... di elettrodotti di centinaia di migliaia di chilometri, addirittura sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze del Paese.
L’affermazione di tale modello – dovuta principalmente alla bassa incidenza del costo di utilizzo del suolo su cui sorgono gli elettrodotti – ha di fatto impedito lo sviluppo delle tecnologie di produzione dell’energia e, in particolare, di quelle legate alle fonti rinnovabili.
L’abrogazione delle norme sottoposte a referendum porta, di fatto, ad un riequilibrio del mercato tale da favorire l’innovazione tecnologica.
L’indennità di asservimento. L’indennizzo per aree edificabili
L’art. 46, l. n. 2359 del 1865, prevede due distinte ipotesi di indennizzo per coloro...
_OMISSIS_ ...usa dell’esecuzione di un’opera pubblica.
La seconda considera il danno costituito dall’imposizione di una servitù. La norma è sostanzialmente riprodotta dall’art. 44, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327. E’ necessaria e sufficiente un’attività lecita della p.a., consistente nell’esecuzione di un’opera pubblica, comportante direttamente l’imposizione di una servitù o la produzione di un danno di carattere permanente all’altrui proprietà.
La disposizione in esame è ispirata ad un principio di giustizia distributiva per il quale non è consentito soddisfare l’interesse generale attraverso il sacrificio del singolo senza che quest’ultimo ne sia indennizzato (Cass. Civ., Sez. U., 26 giugno 2003, n. 10...
_OMISSIS_ ...squo;opera di pubblica utilità esso sia gravato da servitù (nella specie, passaggio di una galleria), va determinata in una percentuale, stabilita dal giudice di merito in relazione al contenuto della servitù imposta ed agli eventuali danni verificatisi, dell’indennità di esproprio determinata secondo i criteri in vigore (Cass. civ., sez. I, 12 gennaio 2006, n. 464).
Nella determinazione dell’indennità di asservimento per elettrodotto va inclusa la diminuzione del valore del fondo a seguito dell’imposizione della servitù.
Non è invece indennizzabile l’eventuale diminuzione del valore della residua proprietà (vicinanza del traliccio ad un fabbricato), riguardando limitazioni legali della proprietà che gravano in modo indifferenziato su t...
_OMISSIS_ ...odotto (Cass. Civ., sez. I, 02 dicembre 2005, n. 26265).
L’intero lotto edificato, in cui fabbricato e terreno rappresentano un’unica entità economica, subisce nella sua globalità i negativi effetti indotti dalla presenza dell’elettrodotto. Sono inoltre possibili, in caso di tranciamento delle condutture elettriche, rischi rilevanti alla stessa esistenza dell’immobile destinato ad un contesto abitativo.
Tutto questo comporta un apprezzabile decremento commerciale del valore dell’immobile e non quindi obblighi e limitazioni a carattere generale che gravano indifferentemente, e indipendentemente da interventi ablatori, su tutti i beni che vengono a trovarsi in una posizione di vicinanza con l’opera pubblica realizzata o da rea...
_OMISSIS_ ... una servitù, va commisurata, pertanto, non già al valore venale del fondo, ma all’indennità di esproprio calcolata in base al criterio generale di cui all’art. 5 bis, l. 359 del 1992, che costituisce ora la norma fondamentale in materia di indennizzo espropriativo.
Il sistema indennitario creato dall’art. 5 bis, l. 8 agosto 1992, n. 359 distingue rigorosamente le aree edificabili da quelle agricole, alle quali sono rispettivamente applicabili i criteri di cui al 1° co. della stessa disposizione e al titolo II della l. 865/1971.
L’eventuale limitata edificabilità dei suoli agricoli è del tutto irrilevante ai fini indennitari, posto che i criteri di liquidazione sono impostati esclusivamente sul parametro del valore agricolo in rappo...
_OMISSIS_ ...rsquo;art. 46, l. 2359/1865, ove si lamenti il deprezzamento di fondi agricoli a causa della realizzazione di un’autostrada in quanto la fascia di rispetto non preclude la coltivazione del suolo interessato e quindi l’utilizzazione conforme alla sua natura. (Cass. civ., sez. I, 14 maggio 1998, n. 4848, GCM, 1998, 1027).
Seguendo un principio già sancito nella l. 2359/1865, l’indennità non va corrisposta per l’esproprio delle servitù che possono essere conservate o trasferite. In tal caso, infatti, non è dovuta alcuna indennità, salvo il costo delle opere necessarie, ex art. 44, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327. La giurisprudenza ha precisato che nella liquidazione dell’indennità di asservimento non può essere riconosciuta l’indennità aggi...
_OMISSIS_ ...i, trova applicazione, ricorrendone le altre condizioni, solo nell’ambito del procedimento di espropriazione per la perdita del diritto reale di proprietà e non può essere estesa, neppure per analogia, alla imposizione di servitù, non essendo in tal caso ravvisabile la ratio della previsione normativa costituita dalla perdita del terreno che giustifica l’attribuzione dell’indennità aggiuntiva (Cass. civ., sez. I, 15 luglio 2004, n. 13129).
Il sistema di determinazione dell’indennizzo è stato ripreso dall’art. 37 del t.u. espr. C’è da distinguere l’indennità per aree agricole da quella per aree edificabili.
La Corte costituzionale con sentenza 24 ottobre 2007, n. 348, ha bocciato gli attuali criteri per il calcolo degli...
_OMISSIS_ ...vono fondarsi sempre sulla base del valore del bene avendo riguardo alla situazione reale delle disposizioni di piano che regolano il suo utilizzo in rapporto alle diverse destinazioni generali attribuite dalla zonizzazione. Non possono essere utilizzati criteri astratti che portano a differenziazioni di valori che, non essendo supportate da dati reali, determinano inevitabilmente situazioni di disuguaglianza contrarie all’art. 3 cost.
In mancanza di normativa, in una fattispecie precedente, è stato ripristinato il criterio del valore venale disposto dalla legge sulle espropriazioni abrogata dalla normativa dichiarata incostituzionale (Centofanti N. L’espropriazione per pubblica utilità, 2006, 323).
L’indennità di asservimento per aree agrico...
_OMISSIS_ ... è inquadrabile fra i procedimenti espropriativi e rientra certamente nel genus espropriazione.
La norma si basa, per quanto riguarda il riconoscimento della relativa indennità, sullo stesso principio pubblicistico di giustizia distributiva che non consente di soddisfare l’interesse generale attraverso il sacrificio del singolo senza che questi ne sia indennizzato.
La mancanza, nell’art. 46, l. 2359 del 1865, di uno specifico criterio di determinazione dell’indennizzo si spiega agevolmente nell’ambito di un sistema, quale quello disciplinato dalla l. 2359 del 1865, in cui, essendo l’indennità di espropriazione determinata sulla base del valore venale del terreno, si doveva far riferimento - anche ai fini della determinazione ...
_OMISSIS_ ... servitù di elettrodotto, nell’art. 123 del R.D. 1775 del 1933 che prevede per il calcolo dell’indennità la necessità di far riferimento ad alcune componenti (comma 4) correlate alla specificità della servitù.
La giurisprudenza precedente all’entrata in vigore del t.u. espr. ha precisato che, nella liquidazione dell’indennità di asservimento, l’imposizione di una fascia di rispetto da osservare fra le costruzioni ed il transito dell’elettrodotto e la conseguente perdita di valore che in tal caso il terreno verrebbe a subire, non sono invocabili con riguardo ad un’area classificata come agricola dagli strumenti urbanistici, nemmeno in relazione a potenzialità edificatoria di carattere agricolo.
Diversamente, infatti, si...
_OMISSIS_ ...1992, (applicabile anche per la determinazione dell’indennità di asservimento) ha inteso categoricamente escludere, consentendo valutazioni legate alla edificabilità solo in presenza di aree che gli strumenti urbanistici considerano edificabili (Cass. civ., sez. I, 15 luglio 2004, n. 13129).
Il risarcimento del danno per la costruzione di un elettrodotto privo di titolo. La domanda di costituzione della servitù per usucapione
Il r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, all’art. 122, vieta di aggravare la servitù di elettrodotto e di cambiarne il luogo di esercizio senza l’autorizzazione prevista dall’art. 111 per le varianti da apportare alle servitù esistenti e senza l’osservanza della procedura di cui al decreto 16 luglio 1959 del Ministero dei Lavori...
_OMISSIS_ ...nfigura in tale ipotesi la lesione del diritto di proprietà (Cass. civ., sez. un., 28 giugno 2006, n. 14870).
La giurisprudenza ha precisato che l’occupazione sine titulo di un fondo privato per la realizzazione di un elettrodotto non può determinare la costituzione della corrispondente servitù secondo il principio della cosiddetta occupazione acquisitiva, estranea alla materia dei diritti reali sui beni altrui, ma si configura piuttosto come un illecito, il quale perdura sino a quando non sia rimosso l’impianto in questione (Cons. St., sez. IV, 29 ottobre 2006, n. 6446, in Foro amm. CDS, 2006, 10, 2790).
L’adozione dello schema dell’occupazione acquisitiva comporta anche l’adozione dei criteri legali di liquidazione del danno der...
_OMISSIS_ ...ella pubblica amministrazione che abbia stabilito di fatto la servitù sul fondo dell’attore va proposta al giudice di pace se rientra nella sua competenza per valore ed essa va decisa secondo equità.
Nel caso di specie la domanda con cui l’attore ha chiesto di essere risarcito del danno subito per avere la Telecom infisso sul suo fondo pali a sostegno di una linea telefonica senza che fosse stata in precedenza costituita in suo favore la pertinente servitù non è domanda relativa a bene immobile e va decisa secondo equità perché il risarcimento è stato chiesto per somma inferiore a quella stabilita nel secondo camma dell’art. 113 cod. proc. civ. (Cass. civ., 26 febbraio 2003 n. 2889).
La domanda principale subisce modificazione del proprio reg...
_OMISSIS_ ...strazione proposta per ottenere la costituzione coattiva di tale servitù, non sussiste il rapporto di connessione, perché accoglimento e rigetto delle due domande sono indipendenti tra loro.
Non sussiste rapporto di connessione tra la domanda di risarcimento del danno derivato dal comportamento della Telecom che abbia stabilito di fatto la servitù sul fondo dell’attore e la domanda riconvenzionale della stessa Telecom proposta per ottenere la costituzione coattiva di tale servitù.
La connessione manca perché accoglimento e rigetto delle due domande sono indipendenti tra loro.
Diverso discorso va fatto per l’ipotesi di domanda riconvenzionale di accertamento dell’avvenuta usucapione della servitù di elettrodotto da parte della p...
_OMISSIS_ ... di elettrodotto esclude il presupposto del risarcimento da illecito, retroagendo gli effetti dell’usucapione – quale acquisto del diritto reale a titolo originario – al momento dell’iniziale esercizio della relazione di fatto con il fondo altrui e togliendo ab origine il connotato di illiceità al comportamento di chi abbia usucapito.
L’occupazione sine titulo di un fondo e l’installazione su di esso di un elettrodotto, da parte della pubblica amministrazione comporta l’acquisizione in favore di questa di una servitù a titolo originario, per effetto della permanenza dell’opera pubblica e dell’inerzia del proprietario del fondo fino alla scadenza del termine per l’usucapione.
Al proprietario di detto f...
_OMISSIS_ ...vista per la costituzione coattiva o convenzionale di essa (Cass. civ., sez. II, 25 marzo 1998, n. 3153, in Giust. civ. Mass., 1998, 664).
Poiché l’usucapione garantisce, alla scadenza del termine necessario, la piena realizzazione dell’interesse all’adeguamento della situazione di fatto a quella di diritto, dalla retroattività degli effetti dell’acquisto di un diritto per usucapione deriva che, se la pubblica amministrazione occupa sine titulo un fondo privato e vi installa un elettrodotto, con l’acquisto a titolo originario del diritto parziario cessa l’illiceità permanente.
Si estingue, perciò, non solo la tutela reale, ma anche quella obbligatoria per il risarcimento del danno provocato al proprietario del fondo per il v...
_OMISSIS_ ... pubblica perché agli iura in re aliena non è applicabile la cosiddetta occupazione acquisitiva o accessione invertita &ndas...