L'espropriazione per la realizzazione di impianti elettrici: autorizzazioni, indennità e risarcimenti

uo;autorizzazione definitiva La giurisprudenza ha confermato la necessità per l’E.N.E.L. di ottenere l’autorizzazione definitiva prescritta dall’art. 119 del t.u. 11 dicembre 1933, n. 1775 e dall’art. 9 del d.p.r. 18 marzo 1965, n. 342. Tale autorizzazione è necessaria per imprimere carattere di pubblica utilità all’opera.

Il proprietario è tenuto a dar passaggio nei suoi fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee solo a chi abbia ottenuto permanentemente o temporaneamente l’autorizzazione dall’autorità competente.

L’ente può, così, legittimamente realizzare le linee di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.

In relazione a tale autorizzazione l’E.N.E.L. ha diritto alla costituzione della servitù coattiva di elettrodotto (App. Cagliari, 14 aprile 1994, in Rass. giur. Enel, 1995, 173).

L’attività di costruzione, ... _OMISSIS_ ...squo;E.N.E.L., di qualsiasi linea di trasporto o distribuzione di energia elettrica, a prescindere dalla tensione di esercizio, non è, infatti, libera, ma soggetta ad apposite autorizzazioni da parte della competente autorità amministrativa.

L’autorità preposta deve valutare la convenienza e la congruenza dell’impianto da realizzare, attraverso l’emissione di un provvedimento che è una implicita dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.

L’autorizzazione definitiva ha la funzione di riservare all’autorità amministrativa un doveroso e preventivo controllo rispetto alla convenienza dell’opera e alla congruità delle sue caratteristiche strutturali, tipologiche e topografiche in modo che possa essere assicurato il migliore contemperamento possibile tra i diversi interessi pubblici o privati, generali o speciali, coinvolti nel procedimento. (Trib. Potenza, 24 febbraio 1995, in Rass. giur. Enel, 1995, 8... _OMISSIS_ ...LF| Tale dichiarazione condiziona l’esercizio del diritto di costruzione e di gestione dell’elettrodotto nonché conferisce, a favore dell’ente, uno ius ad servitutem habendam. In caso di mancanza di un accordo volontario, è consentito o il ricorso al giudice, per la costituzione della servitù coattiva mediante sentenza, oppure quello alla procedura espropriativa, per imporre l’asservimento in via amministrativa (Cass., Sez. U., 13 maggio 1993, n. 5428, in Giur. It., 1994, I, 1, 1066).

La Corte cost. ha ritenuto ammissibile il referendum abrogativo dell’art. 1056 c.c., nonché dell’art. 119 r.d. 1775/33 (Corte cost., 6 febbraio 2003, n. 44).

La normativa di cui si è chiesta l’abrogazione ha favorito, infatti, secondo la Corte, un modello di sviluppo energetico basato sulla concentrazione dei centri di produzione dell’energia elettrica e sul trasporto e sulla distribuzione dell’energia attr... _OMISSIS_ ... di elettrodotti di centinaia di migliaia di chilometri, addirittura sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze del Paese.

L’affermazione di tale modello – dovuta principalmente alla bassa incidenza del costo di utilizzo del suolo su cui sorgono gli elettrodotti – ha di fatto impedito lo sviluppo delle tecnologie di produzione dell’energia e, in particolare, di quelle legate alle fonti rinnovabili.

L’abrogazione delle norme sottoposte a referendum porta, di fatto, ad un riequilibrio del mercato tale da favorire l’innovazione tecnologica.

L’indennità di asservimento. L’indennizzo per aree edificabili L’art. 46, l. n. 2359 del 1865, prevede due distinte ipotesi di indennizzo per coloro che subiscono un pregiudizio dall’esecuzione di un’opera pubblica. La prima ipotesi è destinata a ristorare il pregiudizio effettivo ed attuale subito dal proprietario di u... _OMISSIS_ ...usa dell’esecuzione di un’opera pubblica.

La seconda considera il danno costituito dall’imposizione di una servitù. La norma è sostanzialmente riprodotta dall’art. 44, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327. E’ necessaria e sufficiente un’attività lecita della p.a., consistente nell’esecuzione di un’opera pubblica, comportante direttamente l’imposizione di una servitù o la produzione di un danno di carattere permanente all’altrui proprietà.

La disposizione in esame è ispirata ad un principio di giustizia distributiva per il quale non è consentito soddisfare l’interesse generale attraverso il sacrificio del singolo senza che quest’ultimo ne sia indennizzato (Cass. Civ., Sez. U., 26 giugno 2003, n. 10163, in Foro Amm. C.D.S., 2003, 1835).

L’indennità di asservimento di un suolo, dovuta in base all’art. 46 della legge n. 2359 del 1865 allorché dall’es... _OMISSIS_ ...squo;opera di pubblica utilità esso sia gravato da servitù (nella specie, passaggio di una galleria), va determinata in una percentuale, stabilita dal giudice di merito in relazione al contenuto della servitù imposta ed agli eventuali danni verificatisi, dell’indennità di esproprio determinata secondo i criteri in vigore (Cass. civ., sez. I, 12 gennaio 2006, n. 464).

Nella determinazione dell’indennità di asservimento per elettrodotto va inclusa la diminuzione del valore del fondo a seguito dell’imposizione della servitù.

Non è invece indennizzabile l’eventuale diminuzione del valore della residua proprietà (vicinanza del traliccio ad un fabbricato), riguardando limitazioni legali della proprietà che gravano in modo indifferenziato su tutti i beni che vengano a trovarsi in posizione di vicinanza con l’opera pubblica, ferma restando l’eventuale, autonoma, indennizzabilità per la proiezione dei conduttori de... _OMISSIS_ ...odotto (Cass. Civ., sez. I, 02 dicembre 2005, n. 26265).

L’intero lotto edificato, in cui fabbricato e terreno rappresentano un’unica entità economica, subisce nella sua globalità i negativi effetti indotti dalla presenza dell’elettrodotto. Sono inoltre possibili, in caso di tranciamento delle condutture elettriche, rischi rilevanti alla stessa esistenza dell’immobile destinato ad un contesto abitativo.

Tutto questo comporta un apprezzabile decremento commerciale del valore dell’immobile e non quindi obblighi e limitazioni a carattere generale che gravano indifferentemente, e indipendentemente da interventi ablatori, su tutti i beni che vengono a trovarsi in una posizione di vicinanza con l’opera pubblica realizzata o da realizzare.

L’indennità di asservimento di un fondo, dovuta per il deprezzamento subito dallo stesso per l’esecuzione di un’opera pubblica che comporta la ... _OMISSIS_ ... una servitù, va commisurata, pertanto, non già al valore venale del fondo, ma all’indennità di esproprio calcolata in base al criterio generale di cui all’art. 5 bis, l. 359 del 1992, che costituisce ora la norma fondamentale in materia di indennizzo espropriativo.

Il sistema indennitario creato dall’art. 5 bis, l. 8 agosto 1992, n. 359 distingue rigorosamente le aree edificabili da quelle agricole, alle quali sono rispettivamente applicabili i criteri di cui al 1° co. della stessa disposizione e al titolo II della l. 865/1971.

L’eventuale limitata edificabilità dei suoli agricoli è del tutto irrilevante ai fini indennitari, posto che i criteri di liquidazione sono impostati esclusivamente sul parametro del valore agricolo in rapporto alle colture praticate.

Tale principio, cui va riconosciuto carattere generale, è applicabile in qualsiasi ambito indennitario connesso all’espropriazione, anch... _OMISSIS_ ...rsquo;art. 46, l. 2359/1865, ove si lamenti il deprezzamento di fondi agricoli a causa della realizzazione di un’autostrada in quanto la fascia di rispetto non preclude la coltivazione del suolo interessato e quindi l’utilizzazione conforme alla sua natura. (Cass. civ., sez. I, 14 maggio 1998, n. 4848, GCM, 1998, 1027).

Seguendo un principio già sancito nella l. 2359/1865, l’indennità non va corrisposta per l’esproprio delle servitù che possono essere conservate o trasferite. In tal caso, infatti, non è dovuta alcuna indennità, salvo il costo delle opere necessarie, ex art. 44, d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327. La giurisprudenza ha precisato che nella liquidazione dell’indennità di asservimento non può essere riconosciuta l’indennità aggiuntiva prevista, per il caso di cessione volontaria del bene, dall’art. 17 della legge n. 865 del 1971 a favore del proprietario coltivatore diretto.

La suddetta in... _OMISSIS_ ...i, trova applicazione, ricorrendone le altre condizioni, solo nell’ambito del procedimento di espropriazione per la perdita del diritto reale di proprietà e non può essere estesa, neppure per analogia, alla imposizione di servitù, non essendo in tal caso ravvisabile la ratio della previsione normativa costituita dalla perdita del terreno che giustifica l’attribuzione dell’indennità aggiuntiva (Cass. civ., sez. I, 15 luglio 2004, n. 13129).

Il sistema di determinazione dell’indennizzo è stato ripreso dall’art. 37 del t.u. espr. C’è da distinguere l’indennità per aree agricole da quella per aree edificabili.

La Corte costituzionale con sentenza 24 ottobre 2007, n. 348, ha bocciato gli attuali criteri per il calcolo degli indennizzi per le aree edificabili nelle procedure di espropriazione.

I risarcimenti assegnati ai proprietari di aree edificabili, infatti, sono stati considerati troppo... _OMISSIS_ ...vono fondarsi sempre sulla base del valore del bene avendo riguardo alla situazione reale delle disposizioni di piano che regolano il suo utilizzo in rapporto alle diverse destinazioni generali attribuite dalla zonizzazione. Non possono essere utilizzati criteri astratti che portano a differenziazioni di valori che, non essendo supportate da dati reali, determinano inevitabilmente situazioni di disuguaglianza contrarie all’art. 3 cost.

In mancanza di normativa, in una fattispecie precedente, è stato ripristinato il criterio del valore venale disposto dalla legge sulle espropriazioni abrogata dalla normativa dichiarata incostituzionale (Centofanti N. L’espropriazione per pubblica utilità, 2006, 323).

L’indennità di asservimento per aree agricole Nel caso di area agricola deve trovare applicazione l’art. 40, t.u. espr. La servitù mediante espropriazione è prevista in via generale dall’art. 44, d.p.r. 8 giugno 200... _OMISSIS_ ... è inquadrabile fra i procedimenti espropriativi e rientra certamente nel genus espropriazione.

La norma si basa, per quanto riguarda il riconoscimento della relativa indennità, sullo stesso principio pubblicistico di giustizia distributiva che non consente di soddisfare l’interesse generale attraverso il sacrificio del singolo senza che questi ne sia indennizzato.

La mancanza, nell’art. 46, l. 2359 del 1865, di uno specifico criterio di determinazione dell’indennizzo si spiega agevolmente nell’ambito di un sistema, quale quello disciplinato dalla l. 2359 del 1865, in cui, essendo l’indennità di espropriazione determinata sulla base del valore venale del terreno, si doveva far riferimento - anche ai fini della determinazione dell’indennità di asservimento – a tale valore; esso fungeva così da parametro base.

Il richiamo al valore venale come parametro base è contenuto del resto,... _OMISSIS_ ... servitù di elettrodotto, nell’art. 123 del R.D. 1775 del 1933 che prevede per il calcolo dell’indennità la necessità di far riferimento ad alcune componenti (comma 4) correlate alla specificità della servitù.

La giurisprudenza precedente all’entrata in vigore del t.u. espr. ha precisato che, nella liquidazione dell’indennità di asservimento, l’imposizione di una fascia di rispetto da osservare fra le costruzioni ed il transito dell’elettrodotto e la conseguente perdita di valore che in tal caso il terreno verrebbe a subire, non sono invocabili con riguardo ad un’area classificata come agricola dagli strumenti urbanistici, nemmeno in relazione a potenzialità edificatoria di carattere agricolo.

Diversamente, infatti, si introdurrebbe un tertium genus, sia pure limitato, tra i suoli legalmente edificabili e quelli non edificabili, che l’art. 5 bis d.l. n. 333 del 1992, conv., con modif., nella le... _OMISSIS_ ...1992, (applicabile anche per la determinazione dell’indennità di asservimento) ha inteso categoricamente escludere, consentendo valutazioni legate alla edificabilità solo in presenza di aree che gli strumenti urbanistici considerano edificabili (Cass. civ., sez. I, 15 luglio 2004, n. 13129).

Il risarcimento del danno per la costruzione di un elettrodo...


...continua.  Qui sono visibili 14000 su 20092 caratteri complessivi dell'articolo.

 NOTA BENE: Sono omessi dal presente articolo eventuali note ed altri contenuti reperibili nel prodotto da cui il presente articolo è tratto (v. sotto)

Acquista per soli 8,00 € l'articolo, che ti verrà inviato via mail e che potrai scaricarti dalla tua area privata nella sua interezza e senza omissis.

Acquista articolo

L’articolo sopra riportato è composto da contenuti tratti da questo prodotto (in formato PDF) acquistabile e scaricabile con pochi click. Si invita a scaricarsi il sampler gratuito per constatare l'organizzazione dei contenuti.

pdf 239 pagine in formato A4

25,00 €