INDENNIT

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La domanda di indennità per un periodo di occupazione legittima poi divenuta illecita

La domanda di pagamento dell’importo richiesto quale indennità di occupazione legittima, è devoluta alla cognizione del G.O.; non si può obiettare che un’eventuale connessione tra tale domanda e quella di risarcimento del danno giustifichi l’attribuzione di entrambe le domande allo stesso giudice, essendo indiscusso in giurisprudenza il principio generale dell’inderogabilità della giurisdizione per motivi di connessione.

L’importo del danno da ablazione illegittima non può includere anche quanto dovuto per il periodo di occupazione legittima

Neppure la pur evidente comunanza tra la domanda risarcitoria e quella di carattere indennitario può giustificare l’attribuzione di entrambe allo stesso giudice, essendo indiscusso il principio generale dell’inderogabilità della giurisdizione, anche per motivi di connessione.

L’indennità di occupazione legittima esula dalla giurisdizione amministrativa

Va dichiarato il difetto di giurisdizione in relazione all’indennizzo richiesto per il quinquennio di occupazione lecita, venendo in rilievo una fattispecie di tipo indennitario, per la quale deve affermarsi la giurisdizione del g.o, ai sensi dell’art. 53 co. 2 d.P.R. n. 327/01 e 133 co. 1 lett. g) c.p.a.

Irreversibile trasformazione di un fondo occupato dalla P.A.: competenza e giurisdizione

L’accertamento del diritto al risarcimento (rectius: indennità) a titolo di occupazione temporanea legittima, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, così come previsto dall’art. 34 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 80, sostituito dall’art. 7 della L. 21 luglio 2000, n. 205.

Le opposizioni alla quantificazione dell'indennità di occupazione legittima devono essere decise dal G.O.

In ordine alla domanda ad oggetto l'indennità per il periodo di occupazione legittima precedente l'intervenuta occupazione acquisitiva, sussiste la giurisdizione del GO.

La potestas judicandi in tema di indennizzo da reiterazione di vincolo

La contestazione dell’insufficienza della previsione della posta relativa all'indennizzo da reitera del vincolo, trova sede appropriata di svolgimento nel giudizio di opposizione alla stima innanzi alla Corte d’Appello.

Competenza sui profili relativi al pagamento dell'indennizzo per vincolo espropriativo scaduto e reiterato

I profili attinenti alla spettanza o meno dell’indennizzo e al suo pagamento in ipotesi di reitera (o, il che è lo stesso, di tempestiva proroga) del vincolo preordinato all’esproprio, non attengono alla legittimità del procedimento, ma riguardano questioni di carattere patrimoniale (che presuppongono la conclusione del procedimento di pianificazione), devolute alla cognizione della giurisdizione civile.

Indennità per reiterazione del vincolo espropriativo: provare l’entità del danno è presupposto processuale necessario

L'art. 39 D.P.R. n. 327 del 2001, configura chiaramente la relazione fra amministrato ed Ente che ha disposto la reiterazione del vincolo in termini di diritto patrimoniale/obbligo, ed il procedimento amministrativo che il privato ha l’onere di promuovere per far valere la sua pretesa indennitaria, come mero presupposto della tutela giurisdizionale davanti al giudice ordinario.

Competenza sulle maggiorazioni previste nell'ammontare dell'indennità di espropriazione

A tenore dell’art. 53 DPR 327/2001, rientra nella cognizione del GO la domanda con cui l’istante si duole che la P.A., nel determinare l’entità dell’indennità di espropriazione, non gli abbia riconosciuto le maggiorazioni di cui all’art. 45, comma 1, lett. d) del T.U. 327/01; la censura è infatti relativa alla determinazione dell’indennità di espropriazione, che comprende anche l’individuazione e l’applicazione dei relativi criteri di calcolo

La liquidazione dell'indennità di espropriazione attiene al procedimento di determinazione dell'indennità definitiva

La pretesa intesa ad ottenere la liquidazione dell'indennità di espropriazione attiene al procedimento di determinazione dell'indennità definitiva di esproprio rispetto al quale l’art. 53, comma 2, del d.P.R. n. 327 del 2001 (nonché l’art. 133, comma 1, lett. f, g, cod. proc. amm.), mantengono ferma la giurisdizione del giudice ordinario.

Giurisdizione sulle questioni relative al calcolo dell'indennità d'esproprio: quantificazione, revisione ed eventuale rivalsa

Il motivo concernente l’insufficienza della previsione finanziaria dell’espropriazione afferisce alla stima dell’indennizzo, che ricade nella giurisdizione del giudice ordinario.

L’omessa valutazione di un muro in sede di quantificazione dell’indennità di esproprio

L’omessa valutazione di un muro in sede di quantificazione dell’indennità di esproprio è controversia in materia di determinazione della indennità; la stessa appartiene pertanto alla giurisdizione del giudice ordinario.

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