LA PROCEDURA DI DISMISSIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO IMMOBILIARE

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Ascioni, Susanna

06 dicembre 2013

pdf  / 110 Pagine in formato libro (17X24 cm)

Il testo si propone la finalità di essere una guida operativa per gli operatori del diritto che si trovano ad affrontare problematiche e casi connessi alla procedura di dismissione del patrimonio pubblico immobiliare. Posta la grande disomogeneità legislativa e la svariata sovrapposizione di norme che caratterizzano la disciplina, l’obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione sugli istituti rilevanti connessi con la procedura di dismissione e su alcune norme di precipua importanza, analizzando il tutto alla luce dei principi e delle logiche sottese alla disciplina delle procedure ad evidenza pubblica.

25,00

  • editore: Exeo
  • collana: beni pubblici
  • numero in collana: 7
  • isbn: 978-88-97916-84-0
  • sigla: FCL07
  • categoria: MONOGRAFIE
  • tipologia: giuridica
  • genere: studio applicato
  • altezza: cm 24
  • larghezza: cm 17
  • dimensione: A4
  • funzioni permesse: Stampa: SI - Modifica: SI - Copia/Incolla: SI
  • protezione: digital watermarking
  • disponibità: illimitata
  • destinatari: professionale accademico
  • soggetto: diritto
CAPITOLO I
INTRODUZIONE
1. La disomogeneità legislativa
2. Caratteri dell’ultima manovra legislativa
3. Soft administration e valorizzazzione
CAPITOLO II
IL PATRIMONIO PUBBLICO
1. La mancanza di una definizione di bene pubblico
2. Il federalismo demaniale.
3. L’individuazione del patrimonio tra razionalizzazione e condizioni di vendibilità: il valore immobiliare del proprietario pubblico
4. Il PPP
4.1. Definizione
4.2. Utilità dei PPP
4.3. Tipologie previste di PPP
4.4. Ulteriore modalità di classificazione
4.5. Finanziamento dei ppp
4.6. L’allocazione dei rischi
5. La procedura di scelta della SGR
5.1. La scelta della SGR nell’appalto di servizi: procedura aperta o ristretta
5.2. La selezione di una SGR: dialogo competitivo
5.3. L’utilizzo  dello strumento della finanza di progetto.
CAPITOLO III
LA PROCEDURA
1. L’incrementazione del valore economico e sociale del patrimonio pubblico immobiliare: i fondi immobiliari
1.1. L’articolo 33 del decreto legge 98 del 2011. Disposizioni in materia di valorizzazione del patrimonio immobiliare
1.2. L’articolo 33 bis del Decreto Legge 98 del 2011. Strumenti sussidiari per la gestione degli immobili pubblici
2. Il processo di valorizzazione
2.1. L’articolo 3 ter del decreto legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, introdotto dal comma 2 dell’articolo 27 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214
2.2. La Rigenerazione Urbana Sostenibile
2.3. La valorizzazione culturale degli immobili statali. Art. 5, comma 5, D.Lgs. 85/2010
2.4. Il piano di alienazione e valorizzazione degli enti territoriali. L’art.58 DL 112/2008
3. La procedura alla luce delle norme del DLgs 163/2006
3.1 L’art. 53 comma 6 del DLgs 163/2006
3.2. L’art. 128 del codice degli appalti. Programmazione dei lavori pubblici.
3.3. L’art. 143 comma 5 del codice degli appalti. Caratteristiche delle concessioni di lavori pubblici
4. Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, atto di segnalazione n. 1029, 20 marzo 2013. AS1029 – Città di Trezzo sull’Adda (MI) - Gestione ed alienazione degli immobili di proprietà comunale
5. La sentenza della Corte Costituzionale n. 63 del 5 aprile 2013.
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA

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Il Decreto 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni dalla
Legge 22 dicembre 2011, n. 214, relativo alla valorizzazione, alla
dismissione e all’utilizzo dei beni pubblici, è l’ultimo intervento del
legislatore in materia di dismissione del patrimonio pubblico
immobiliare. La materia è caratterizzata da una densa stratificazione
normativa che si presenta in maniera tutt’altro che omogenea e che ebbe
inizio con la Legge n. 579 del 1993.

Le novità introdotte nell’ultimo decreto in questione si occupano in
particolar modo:

a) della valorizzazione e alienazione dei beni pubblici mediante
l’utilizzo di modelli di gestione societari e finanziari che saranno
applicati tanto a livello regionale quanto locale;

b) di ridefinire le procedure di approvazione dei c.d. programmi
unitari di valorizzazione territoriale;

c) di conferire all’Agenzia del Demanio competenze gestionali e di
‘‘manutentore’’ e ‘‘conduttore’’ unico del patrimonio immobiliare
nell’ottica di accelerare il processo di razionalizzazione;

d) di definire gli interventi sull’edilizia penitenziaria per risolvere
il problema del sovraffollamento delle carceri;

e) di definire degli interventi puntuali sulla disciplina del
Federalismo Demaniale e degli alloggi pubblici.

Ruolo fondamentale assumono gli enti locali che divengono gli attori di
questa nuova e vasta collaborazione tra pubblico e privato; tanto ad
opera della previsione di trasferimento dei beni immobili dallo stato
agli stessi, quanto della necessaria riorganizzazione di quelli propri.


Centrale è la previsione del trasferimento degli immobili pubblici ai
fondi, soltanto previa valorizzazione e regolarizzazione degli stessi
con contestuale riduzione dei tempi necessari mediante il ricorso a
strumenti di semplificazione.

Peraltro, gli immobili saranno trasferiti ai fondi solo una volta in
grado di generare valore, discendendone così due vantaggi:

a) evitare che l’operatore privato si trovi ad affrontare procedure
complesse di valorizzazione successive alla dismissione;

b) arginare e impedire la dismissione selvaggia degli immobili pubblici.

Poste queste necessarie premesse, affrontate nel primo capitolo
introduttivo, l’opera tende altresì a contestualizzare la procedura e a
delinearne l’oggetto. Viene analizzata la nozione di bene pubblico, il
contesto del federalismo fiscale e demaniale, il partenariato pubblico
– privato nonché la nozione e la procedura di scelta delle Società di
Gestione del Risparmio.

Nel terzo capitolo, poi, si entra più nel dettaglio della procedura
soffermandosi sulle norme da applicare in tema d’individuazione del
bene da vendere, di valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare
nonché sulle norme connesse con il D.Lgs. 163/2006 cd. codice degli
appalti posta la necessari età del ricorso alla procedura di
dismissione del patrimonio pubblico immobiliare.

Da ultimo ci si sofferma su due recenti casi giurisprudenziali e
dottrinali di grande interesse, quali: la sentenza della Corte
Costituzionale n. 63 del 5 aprile 2013 e l’atto di segnalazione n.
1029, 20 marzo 2013 dell’Autorità garante per la concorrenza ed il
mercato.

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