GIUDIZIO PROCESSO

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Inammissibilità della domanda di risarcimento per occupazione illegittima

Qualora nel corso del giudizio volto all'annullamento del diniego del piano di lottizzazione intervenga l'approvazione del nuovo PRG, recante disposizioni incompatibili con il piano di lottizzazione stesso, è logico che la domanda risarcitoria subisca un adeguamento, che non integra in tal caso un'inammissibile domanda nuova.

La domanda di indennizzo e il risarcimento per equivalente

E' inammissibile la domanda di indennizzo, formulata per la prima volta in appello, anche se preceduta da una domanda di risarcimento del danno, perché risarcimento del danno e indennizzo sono istituti giuridici diversi, essendo correlato l’uno a un fatto illecito, l’altro a un c.d. fatto lecito dannoso.

Riparare all'illegittima occupazione di un'area

Espunto dall’ordinamento l’istituto dell’occupazione appropriativa, non potendosi far risalire la perdita della proprietà all’attività materiale dell’amministrazione, pur originante opera pubblica o tale originariamente ritenuta, il proprietario illegittimamente privato della proprietà può esperire tutte le azioni a tutela della proprietà, ivi compresa quella restitutoria.

Risarcimento per equivalente o restituzione del bene? La scelta spetta al danneggiato

In ipotesi di occupazione illegittima conseguente alla mancata conclusione del procedimento, resta salva la possibilità per il soggetto privato del possesso, di optare per le differenti forme "risarcitorie" che l'ordinamento appresta (restituzione del bene ovvero risarcimento del danno per equivalente).

Necessaria la declaratoria di illegittimità dell'occupazione per ottenere il risarcimento danni

Il privato illegittimamente espropriato può legittimamente domandare sia il risarcimento e sia la restituzione del fondo con la riduzione in pristino. Oggi infatti è stata del tutto superata - alla stregua della Convenzione Europea e, in particolare, del Protocollo addizionale n. 1 - l'interpretazione che, dall'irreversibile trasformazione dei beni espropriati, faceva derivare effetti preclusivi o limitativi della tutela in forma specifica.

Perché, in caso di occupazione appropriativa, il danno non può essere risarcito al proprietario?

Poiché il comportamento di una Pubblica Amministrazione - la quale abbia occupato e trasformato un bene immobile per scopi di interesse pubblico senza adottare il provvedimento definitivo di esproprio - non può giammai determinare un effetto traslativo della proprietà, ma deve essere qualificato come un'occupazione senza titolo, ossia come un illecito di carattere permanente, il privato rimane in ogni caso proprietario del bene, sicché non può essere risarcito il danno da perdita della stessa

Il risarcimento del danno opera in relazione all'illegittima occupazione del bene

In ipotesi in cui la P.A. abbia occupato e trasformato un bene immobile per scopi di interesse pubblico in presenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità, ma senza tuttavia adottare il provvedimento definitivo di esproprio, il danno da perdita della proprietà - pari al valore di scambio del bene illecitamente occupato - non può essere risarcito, perché il diritto dominicale permane in capo al privato non legittimamente espropriato, altrimenti si darebbe luogo ad indebita locupletazione

Necessario raggiungere un accordo per ottenere il risarcimento danni da occupazione illegittima

In ipotesi di occupazione illegittima ed irreversibile trasformazione del bene, l'accoglimento della richiesta risarcitoria per equivalente comporta la necessità del raggiungimento di un accordo, ai sensi dell’art.11 L. n.241/90 avente ad oggetto la determinazione della somma da corrispondere a titolo di risarcimento del danno per la protratta illegittima occupazione nonché per la altrettanto illegittima destinazione pubblicistica impressa sull’area.

Occupazione illegittima e trasferimento di proprietà: conseguenze per il risarcimento del privato

Preso atto dell’assenza di un valido titolo idoneo al trasferimento della proprietà (decreto di esproprio, contratto, provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42 bis cit.,usucapione), non può essere risarcito il danno da perdita della proprietà, stante la permanenza del diritto dominicale in capo ai privati.

Non basta l'irreversibile trasformazione del bene per aver diritto al risarcimento danni da occupazione illegittima

In nessun caso, neppure a fronte della sopravvenuta irreversibile trasformazione del suolo per effetto della realizzazione dell’opera pubblica e nonostante l’espressa domanda in tal senso di parte ricorrente, è possibile giungere ad una condanna puramente risarcitoria a carico dell’amministrazione, donde la necessità di un passaggio intermedio, finalizzato all’acquisto della proprietà del bene da parte dell’ente espropriante.

Necessario il collegamento tra diritto al risarcimento del danno e perdita del diritto di proprietà

Il risarcimento del danno per equivalente presuppone la conclusione del negozio traslativo, in considerazione della necessità di risolvere, stante l’intervenuta abrogazione dell’art. 43 del DPR n. 327/01, il problema della formazione di un titolo idoneo alla trascrizione del trasferimento del diritto reale in capo all'Amministrazione.

Il contratto per il passaggio di proprietà a seguito di risarcimento per occupazione sine titulo

A seguito del versamento della somma offerta a titolo risarcimento del danno a fronte di occupazione illegittima e contestuale invito alla firma della transazione contrattuale per il passaggio di proprietà, in esecuzione di sentenza che abbia ritenuto tale importo esaustivo, nell'eventualità che la controparte privata non intenda addivenire a transazione, va disposto che la sentenza medesima tenga luogo del contratto non stipulato.

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