ULTIMI APPROFONDIMENTI CARICATI

Stai vedendo 4044-3744 di 3852 risultati

Il reato contravvenzionale di cui al comma 7 dell’articolo 186

La fattispecie astratta di cui all’articolo 186, comma 7 del c.d.s. incrimina la condotta di chi rifiuti di sottoporsi agli accertamenti volti ad appurare l’eventuale stato di ebbrezza.

La guida in stato di ebbrezza di un mezzo a trazione animale ovvero di un velocipede

Vi sono delle ipotesi particolari in cui le fattispecie astratte che incriminano la guida in stato di ebbrezza ovvero il rifiuto di sottoporsi all’etilometro vengono applicate nei confronti di soggetti che sono colti alla guida di un mezzo non a motore: ci si riferisce in particolare alle ipotesi di guida di un mezzo a trazione animale ovvero di un velocipede.

Le categorie di soggetti ad “alcol zero”

La legge 120 del 2010 ha comportato una profonda riforma nel settore della guida in stato di ebbrezza anche sotto un altro profilo: infatti ha stabilito per talune tipologie di conducenti il divieto assoluto di assumere alcolici e porsi alla guida

Gli incrementi sanzionatori previsti dai commi 2, 3 e 6 dell’articolo 186-bis

L’aumento della sanzione (non è rilevante che l’illecito abbia natura amministrativa o penale) è l’elemento che accomuna le varie ipotesi previste ai commi 2, 3 e 6 dell’articolo 186-bis del c.d.s. poiché queste norme prevedono un incremento delle sanzioni previste per gli illeciti “base”

La sanzione prevista per coloro che pur appartenendo alle categorie“alcol zero” guidano con un tasso alcolemico non superiore a 0,5 g/l

L’introduzione del divieto assoluto di assumere alcolici per talune tipologie di conducenti costituisce sicuramente una delle novità più importanti tra quelle sancite dalla legge 29 luglio 2010, n. 120

Le ipotesi di revoca della patente per gli appartenenti alle categorie ad alcol zero e di confisca del veicolo

...Tutte queste classi di conducenti hanno in comune il fatto di essere guidatori professionali, ossia di guidare una o più tipologie di veicoli quale propria attività lavorativa.

Le sanzioni “speciali” previste per i soggetti infradiciottenni

Uno degli aspetti più innovativi della riforma apportata dalla legge 29 luglio 2010 n. 120 attiene sicuramente al differimento dell’età nella quale i minorenni possono conseguire la patente di guida di categoria “B” qualora essi si siano resi responsabili del reato di guida in stato di ebbrezza .

Origini e ratio dell'istituto della messa alla prova del minore

Attraverso tale istituto si offre, infatti, al minore la possibilità di ottenere la sospensione del processo e di iniziare un percorso, monitorato dal tribunale e gestito dai servizi sociali ministeriali e territoriali, attraverso il quale il giovane può gradualmente assimilare le regole atte a reinserirlo correttamente nel contesto sociale.

Natura giuridica della messa alla prova del minore

All’interno dell’ordinamento italiano, per quanto riguarda la natura giuridica della messa alla prova, essa viene considerata come una causa di estinzione della punibilità, ed in particolare, come causa di estinzione del reato. Tra le cause di estinzione della punibilità infatti, il nostro codice penale distingue tra cause di estinzione del reato e della pena.

Presupposti oggettivi della messa alla prova del minore

Sotto il profilo oggettivo, occorre premettere che punto di partenza per l’analisi dell’istituto della messa alla prova è il fatto che il minore sia entrato nel circuito penale a seguito della commissione di un reato e che quindi vi sia stata una notitia criminis .

L'avvio della procedura di messa alla prova

La sospensione del processo con messa alla prova rappresenta, dal punto di vista della difesa, un espediente processuale ottimale, soprattutto in ragione della possibilità dell’esito positivo di tale esperimento, che non lascia tracce nel casellario giudiziale del minore, estinguendo il reato.

La decisione di mettere alla prova il minore

Una volta che sia stata presa l’iniziativa in merito alla disposizione della prova, indipendentemente da chi ne sia stato il promotore, occorre sottolineare come la decisione di accoglimento appaia subordinata ad una pluralità di interventi. Nell’art. 28 d.P.R 448/1988 si richiede infatti che il giudice disponga la prova «sentite le parti», in applicazione del principio processuale generale del contraddittorio.

Pagina 312 di 321 50 110 160 210 270 312 320