Restituzione del bene o risarcimento danni? Quando la scelta tocca all'espropriato

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> ACQUISIZIONE SANANTE --> ART. 43 DPR 327/2001 --> PREGIUDIZIALITÀ GIUDIZIO CIVILE

Sintesi: Qualora il privato abbia proposto innanzi al giudice ordinario un'azione di restituzione del terreno, e successivamente la p.a. disponga, ai sensi e per gli effetti dell'art. 43 DPR 327/2001, l'acquisizione del bene al proprio patrimonio (riconoscendo contestualmente un risarcimento del danno) e tale provvedimento sia impugnato dalla stessa parte privata dinanzi al Tar, è infondata l'eccezione di pregiudizialità rispetto al giudizio amministrativo, ai sensi e per gli effetti dell'art. 295 c.p.c., del predetto giudizio civile.

Estratto: «Quanto al secondo profilo della censura con cui si invoca la preclusione all’acquisizione sanante in ragione della pendenza del giudizio risarcitorio dinanzi al giudice ordinario si osserva quanto segue.L'affermazione contenuta nell'art. 43, comma 2, lett. c), del ... _OMISSIS_ ...001 secondo cui l'atto di acquisizione “determina la misura del risarcimento del danno e ne dispone il pagamento, entro il termine di trenta giorni, senza pregiudizio per l'eventuale azione già proposta”, come rilevato correttamente dalla difesa dell'amministrazione, non può che essere interpretato nel senso la salvezza per l'azione già proposta attiene unicamente alla domanda giudiziale relativa al risarcimento del danno e alla sua determinazione.Nello stesso senso depone la lettura del comma 3 della medesima disposizione, in forza del quale “Qualora sia impugnato uno dei provvedimenti indicati nei commi 1 e 2 ovvero sia esercitata una azione volta alla restituzione di un bene utilizzato per scopi di interesse pubblico, l'amministrazione… può chiedere che il giudice amministrativo, nel caso di fondatezza del ricorso o della domanda, disponga la condanna al risarcimento del danno, con esclusione della restituzione del bene senza limiti di te... _OMISSIS_ ...anto, l'orientamento già espresso da questo Tribunale amministrativo, senza che sussistano motivi per discostarsene, è nel senso che "la pendenza innanzi all’AGO del giudizio in cui si controverte della qualificazione giuridica dei rapporti intercorsi” tra la parte ricorrente e l'amministrazione non sia “ostativa all'adozione del provvedimento di acquisizione” (T.A.R. Toscana, sez. I, 5 dicembre 2006, n. 4236), dovendosi piuttosto ritenere che la disposizione in parola "come ogni disposizione di sanatoria sia applicabile a qualunque situazione pregressa, con l'unico limite costituito dall'eventuale giudicato che riconosca al privato il diritto alla restituzione del bene" (T.A.R. Toscana, sez. I, 17 aprile 2008, n. 1327).Si è altresì ritenuto che in tema di espropriazione, qualora il privato abbia proposto innanzi al giudice ordinario un'azione di restituzione del terreno, pendente in appello, allorché successivamente la p.a. ... _OMISSIS_ ...nsi e per gli effetti dell'art. 43, d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 l'acquisizione del terreno al proprio patrimonio disponibile (riconoscendo contestualmente un risarcimento del danno) e venga esperita azione dalla stessa parte privata dinanzi al Tar avverso tale provvedimento, è infondata la eccezione di pregiudizialità rispetto al giudizio amministrativo, ai sensi e per gli effetti dell'art. 295 c.p.c., del predetto giudizio civile T.A.R. Veneto, sez. I, 5 febbraio 2007, n. 275).»

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> ACQUISIZIONE SANANTE --> ART. 43 DPR 327/2001 --> QUANTUM DEL RISARCIMENTO

Sintesi: I privati possono giudizialmente chiedere il risarcimento del danno da illegittima occupazione, alternativamente alla restituzione dell’area, in mancanza di un provvedimento ablativo valido ed efficace; dalla sussistenza dello stesso, come in ipotesi di emanazione del provvedimento ex art. 43 TU, consegue che, se, da un lato, n... _OMISSIS_ ...udersi ulteriori istanze risarcitorie, dall’altro lato tali istanze devono essere rapportate a concrete e provate violazione dei parametri di riferimento per la disposta determinazione.

Estratto: «Dalla documentazione versata in atti e dalla rappresentazione dei fatti fornita dalle parti in causa, risulta indubitabile che l’area di proprietà dei ricorrenti interessata dal provvedimento impugnato, ricade in zona F3- verde pubblico attrezzato, e quindi in zona non edificabile, assimilabile, ai fini della determinazione del suo valore commerciale al valore agricolo.Osserva da ultimo il Collegio che i ricorrenti, con la censura all’esame, non contestano la valutazione di lire 10.000 rapportata al valore agricolo corrente, ma contestano il parametro di valutazione, ritenendo invece applicabile quello delle aree edificabili, che non può invece trovare accesso nel caso di specie data la diversa qualificazione dell’area in questione.A... _OMISSIS_ ...nto sopra evidenziato, infondata e pretestuosa è, infine, la pretesa risarcitoria formulata dai ricorrenti con la terza censura qui all’esame. L’amministrazione ha nel caso di specie fatto corretto uso delle disposizioni portate dall’art. 43 T.U. ed ha corrisposto ai ricorrenti le somme come determinate dal Dirigente area tecnica con provvedimento n. 50 del giorno 8/5/07. Le istanze risarcitorie, nella forma e nei termini in cui sono state formulate non si attagliano al caso di specie, in quanto non si tiene conto della circostanza che l’Amministrazione ha già liquidato il danno in sede di adozione del decreto di trasferimento della proprietà ai sensi dell’art. 43 T.U.In altri termini, i privati possono giudizialmente chiedere il risarcimento del danno da illegittima occupazione, alternativamente alla restituzione dell’area, in mancanza di un provvedimento ablativo valido ed efficace. Ove, invece tale provvedimento sia stato adottato, ... _OMISSIS_ ...i specie, ai sensi dell’art. 43 T.U., se, da un lato non possono escludersi ulteriori istanze risarcitorie, dall’altro lato tali istanze devono essere rapportate a concrete e provate violazione dei parametri di riferimento per la disposta determinazione. In mancanza le richieste sono inammissibili ed infondate.»

Sintesi: Le questioni relative alla quantificazione dell’obbligazione indennitaria operata in sede di emanazione del provvedimento acquisitivo ex art. 43 DPR 327/2001, vengono ad integrare profili cognitivi autonomamente azionabili in giudizio che non inficiano la legittimità dell’atto di acquisizione.

Estratto: «Come correttamente rilevato dalla difesa dell'amministrazione, le questioni relative al quantum del risarcimento del danno non incidono sulla legittimità del provvedimento di acquisizione, potendo al più derivarne l'obbligo per il Comune di rideterminarne l'ammontare.Si è infatti rilevato ... _OMISSIS_ ...previsione del risarcimento costituisce condizione di legittimità della delibera ex art. 43 d.p.r. 327 del 2001, ad analoghe conclusioni non può pervenirsi per quanto riguarda la congruità del risarcimento e l'adeguatezza dei criteri di valutazione adottati nella liquidazione del danno (T.A.R. Abruzzo Pescara 15 giugno 2006 n. 345).In altre parole le questioni relative alla quantificazione dell’obbligazione indennitaria vengono ad integrare profili cognitivi autonomamente azionabili in giudizio che non inficiano la legittimità dell’atto di acquisizione, come, del resto pacificamente ritenuto dalla giurisprudenza in materia di espropriazione (T.A.R. Puglia, Lecce, sez. I, 20 febbraio 2008, n. 548).In ogni caso, con riferimento agli ulteriori profili lesivi evocati dalla ricorrente che ne lamenta omessa considerazione ai fini della determinazione del danno, va ricordato che l'articolo 43, comma 6, del d.p.r. n. 327/2001 stabilisce che "salvi i casi in cui ... _OMISSIS_ ...ga altrimenti, nei casi previsti nei precedenti commi il risarcimento del danno è determinato: a) nella misura corrispondente al valore del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità e, se l'occupazione riguarda un terreno edificabile, sulla base delle disposizioni dell'articolo 37, commi 3, 4, 5, 6 e 7; b) col computo degli interessi moratori, a decorrere dal giorno in cui il terreno era stato occupato senza titolo".»

Estratto: «In ogni caso, come esattamente statuito dal T.a.r., l’emanazione del provvedimento in sanatoria non pregiudica la proposizione di una eventuale azione di risarcimento del danno ulteriore che nel presente giudizio non è stata però articolata, non potendo considerarsi tale quanto richiesto nel dispositivo finale del ricorso di primo grado (pagina 14) la dove si scrive «in via istruttoria si chiede l’ammissione di consulenza tecnica d’ufficio intesa ad accertare le somme spettanti ai ricorr... _OMISSIS_ ...i risarcimento dei danni per il mancato godimento del bene illegittimamente occupato dal 13 settembre 1993 ad oggi, nonché le somme spettanti al Sig. Cosma ed alle germane Soleti a titolo di risarcimento dei danni per illegittima occupazione dei fondi di loro proprietà».»

Sintesi: L’emanazione del provvedimento in sanatoria ex art 43 DPR 327/2001, non pregiudica la proposizione di un'eventuale azione di risarcimento del danno ulteriore.

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.