L'applicabilità dell'art. 30 cod. proc. amm. ai fatti precedenti la sua entrata in vigore

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> ART. 30 CPA

Sintesi: In materia di risarcimento del danno da provvedimento illegittimo, l'applicabilità dell'art. 30 cod. proc. amm. a far data dalla sua entrata in vigore, non permette che si possa far ricorso alla stessa disposizione per definire quelle fattispecie risalenti ad un’ epoca anteriore.

Estratto: «2. Per quanto attiene la richiesta di risarcimento del danno in conseguenza dell’annullamento del provvedimento con cui l’Amministrazione comunale aveva negato l’intervento edilizio in questione, appare necessario, in via preliminare, individuare il contesto normativo e giurisprudenziale in cui incide sia, l’annullamento di diniego sia, ancora, la richiesta del risarcimento del danno subito.Ai fini della risoluzione del caso di specie va, infatti, ricordato che l’introduzione dell’art. 30 del codice del processo ha costituito com’è... _OMISSIS_ ...ultimo atto di un’evoluzione giurisprudenziale e, ciò, nel momento in cui ha determinato sia, il definitivo superamento della pregiudiziale amministrativa, sia, ancora, ….”dell’effetto consequenziale diretto a sancire il dies a quo della prescrizione quinquennale nella data di adozione del provvedimento lesivo, e non più, come avveniva in passato “con quella del passaggio in giudicato della sentenza che lo ha annullato (Cons. Stato, Sez. IV, 3 dicembre 2010, n. 8533)”.Nel momento in cui il Tar Veneto accoglieva il ricorso con la sentenza del 21/01/2006 (sentenza non appellata e quindi passata in giudicato) si riteneva che il dies a quo, per la decorrenza del termine di prescrizione quinquennale della domanda risarcitoria, andasse identificato nella data del passaggio in giudicato della pronunzia di annullamento del giudice amministrativo, quello essendo, ai sensi dell'art. 2935 c.c., il momento a partire dal quale il diritto poteva es... _OMISSIS_ ...e (per tutte, cfr. Cass. SS.UU. 21 luglio 1999, n. 483).L'applicabilità dell’art. 30 cod. proc. Amm.., a far data dalla sua entrata in vigore, non permette che si possa far ricorso alla stessa disposizione per definire quelle fattispecie, quale è quella in esame, risalenti ad un’ epoca anteriore. Ne consegue che va rigettata l’eccezione della parte resistente diretta a ritenere che il risarcimento del danno non sia dovuto in considerazione della prescrizione del relativo diritto.»

Sintesi: Il codice del processo amministrativo (art. 30, comma 3), che è intervenuto ex novo sulla questione della pregiudiziale amministrativa, non può configurare una generalizzata remissione in termini per tutte le domande risarcitorie non azionate a tempo debito, con conseguente definitivo consolidarsi della situazione, a seguito del decorso del termine prescrizionale.

Estratto: «E’ al riguardo preliminare ed assorbente la co... _OMISSIS_ ...ntervenuta prescrizione, eccepita dalla difesa dell’ANAS, del diritto azionato in giudizio.Ed invero i ricorrenti, oltre a non aver impugnato in giudizio il decreto di esproprio del 1997, non hanno chiesto il risarcimento dei danni che lo stesso avrebbe loro procurato, quale fatto illecito, entro il termine quinquennale di prescrizione, decorrente dalla sua adozione, ma soltanto tredici anni dopo.Né tale omissione può considerarsi irrilevante, come sostenuto dai ricorrenti, alla luce della teorica della pregiudiziale amministrativa, che avrebbe impedito loro di richiedere il risarcimento prima dell’entrata in vigore del codice del processo amministrativo.A prescindere, infatti, dalla considerazione che la “pregiudiziale amministrativa” non ha impedito ai ricorrenti (come loro stessi fanno presente) di chiedere nel 2006 al Tribunale di Locri – Sezione di Siderno, il risarcimento in questione, con ciò dimostrandosi che tale domanda era attivab... _OMISSIS_ ... dell’entrata in vigore del codice del processo amministrativo (e cioè entro il termine prescrizionale), occorre osservare che quest’ultimo (art. 30, comma 3) è intervenuto ex novo sulla questione della pregiudiziale amministrativa, da un lato escludendone de futuro la sussistenza (sulla quale la giurisprudenza, anche amministrativa, non era univoca) e, dall’altro, introducendo nuovi e più restrittivi termini prescrizionali per il risarcimento del danno da lesione di interessi legittimi.Esso non può invece configurare, come vorrebbero i ricorrenti, una generalizzata remissione in termini per tutte le domande risarcitorie non azionate a tempo debito, con conseguente definitivo consolidarsi della situazione, a seguito del decorso del termine prescrizionale.Nella fattispecie, la domanda avanzata dai ricorrenti va dunque rigettata, per intervenuta prescrizione della relativa pretesa.»

Sintesi: Il termine di prescrizione della domanda ri... _OMISSIS_ ...ui all'art. 30, comma 3, del Codice per il processo amministrativo riguarda la domanda di risarcimento per lesioni di interessi legittimi, e non la diversa ipotesi in cui ad essere richiesta è la tutela del diritto di proprietà, che con l’annullamento degli atti di natura ablatoria, risulti ancora leso dal possesso altrui da qualificare sine titulo.

Estratto: «Vanno altresì respinte le deduzioni secondo cui la domanda risarcitoria si sarebbe prescritta, in quanto proposta oltre il termine di 120 giorni previsto dall’art. 30, comma 3, del Codice per il processo amministrativo.Infatti, l’art. 30, comma 3, del Codice riguarda la domanda di risarcimento per lesioni di interessi legittimi, mentre nel caso in esame – con l’annullamento degli atti di natura abatoria, su cui si è già formato il giudicato – gli interessati hanno chiesto la tutela del loro diritto di proprietà, attualmente ancora leso dal possesso ... _OMISSIS_ ...ficare sine titulo, di cui la società appellante ha acquisito la disponibilità in base agli atti annullati.»

Sintesi: La mancata impugnazione del provvedimento (nel caso di specie della dichiarazione di pubblica utilità), che pure, in base all'art. 30 d. lgs 104/2010, non esclude l'ammissibilità della domanda risarcitoria, e quindi il comportamento inerte e sostanzialmente acquiescente, rispetto all'onere di tempestiva impugnazione, può valere ad escludere la fondatezza della domanda risarcitoria in applicazione del criterio di cui all'art. 1227 c.c..

Estratto: «Va invece esaminata nel merito, e respinta perché infondata, la domanda di risarcimento del danno.L'articolo 30 del d. lgs 104/2010, come noto, ha infatti reso possibile la proposizione di una domanda autonoma volta a conseguire il risarcimento del danno ingiusto derivante dall'illegittimo esercizio dell'attività amministrativa.Al riguardo ritiene però il Collegio che deb... _OMISSIS_ ...ato il comportamento dei ricorrenti in pendenza della procedura espropriativa e che la mancata impugnazione della dichiarazione di pubblica utilità ( che pure, in base al citato art. 30 non esclude l'ammissibilità della domanda risarcitoria) possa valere ad escludere la fondatezza della domanda risarcitoria in applicazione del criterio di cui all'art. 1227 c.c..La tempestiva impugnazione della dichiarazione di pubblica utilità e, più in generale, la proposizione di una ammissibile domanda di annullamento degli atti espropriativi avrebbe potuto consentire, nel caso di rilevata fondatezza delle censure di legittimità, anche in ragione dei tempi del presente giudizio, di evitare la produzione dei danni paventati.L'inammissibilità del ricorso proposto per l'annullamento degli atti asseritamente causativi dei danni lamentati vale, in questa prospettiva, ad escludere l'uso da parte dei ricorrenti di quella ordinaria diligenza che avrebbe consentito di evitare i danni materiali... _OMISSIS_ ...re il comportamento inerte e sostanzialmente acquiescente, rispetto all'onere di tempestiva impugnazione della dichiarazione di pubblica utilità, deve essere in detta prospettiva valutato come fattore escludente il risarcimento del danno , che quindi non può essere riconosciuto.»

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA --> ART. 30 CPA --> RETROATTIVITÀ

Sintesi: Il termine di 120 giorni decorrente “dal giorno in cui il fatto si è verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno deriva direttamente da questo”, introdotto dal codice processo amministrativo all’art. 30, è valevole solo per i giudizi proposti successivamente alla sua entrata in vigore; diversamente si applica invece quello prescrizionale quinquennale stabilito per l’illecito aquiliano.

Estratto: «3.1 - Sempre in via preliminare deve affermarsi l’ammissibilità in via astratta dell’azione risar... _OMISSIS_ ...ompagnata o non anticipata da quella di annullamento.In proposito deve evidenziarsi che, dopo un lungo dibattito giurisprudenziale circa la necessità o meno della cd. “pregiudiziale amministrativa”, il codice del processo ha riconosciuto la possibilità di proporre autonomamente azione di condanna nelle ipotesi di giurisdizione esclusiva, come ricorre nella specie. In tal caso incidentalmente dovrebbe valutarsi la legittimità dell’agere amministrativo; con specifico riguardo all’ipotesi che ci occupa, tale esame incidentale sarebbe necessario per stabilire se la realizzazione dell’opera sia supportata o meno da provvedimenti validi ed efficaci e, in caso negativo, per accertarsi l’an ed il quantum del danno, salvo poi quanto si specificherà di seguito.3.2 - Quanto ai termini, non si ritiene applicabile quello di 120 giorni decorrente “dal giorno in cui il fatto si è verificato ovvero dalla conoscenza del provvedimento se il danno ... _OMISSIS_ ...ente da questo”, introdotto dal codice stesso, all’art. 30, in quanto valevole solo per i giudizi proposti successivamente alla sua entrata in vigore; si applica invece quello prescrizionale quinquennale stabilito per l’illecito aquiliano.Nell’elaborazione giurisprudenziale dell’occupazione cd. acquisitiva (ipotesi di atto di esproprio viziato o di scadenza dei termini ivi previsti), l’illecito è stato configurato come illecito istantaneo con effetti permanenti; ciò comporta che la realizzazione dell’opera determinava il momento della consumazione dell’illecito e, pertanto, il dies a quo per la decorrenza del termine breve di prescrizione quinquennale.Nel caso in esame il suddetto termine deve ritenersi rispettato, ove si consideri non già il momento di compimento dell’opera, di difficile individuazione, bensì quello della conoscenza di ciò, che deve farsi coincidere con la notifica del decreto di espropriazion... _OMISSIS_ ...maggior ragione tenuto conto che la ricorrente risiede all’estero.»

Sintesi: Anche la giurisprudenza favorevole ad estendere la disciplina introdotta dall’art. 30 cod. proc. amm. alle fattispecie risalenti ad epoca anteriore all’entrata in vigore del codice, sul presupposto che tale disciplina sia «ricognitiva di principi appartenenti ad un quadro normativo precedente all’entrata in vigore del codice», afferma che tale estensione non può riguardare il termine decadenziale di 120 giorni perché evidentemente inapplicabile ratione temporis.

Estratto: «6.2. Poste tali premesse, il Collegio osserva innanzi tutto che le parti sostanzialmente concordano sulla inapplicabilità alla fattispecie in esame del termine decadenziale di 120 giorni previsto dall’art. 30 cod. proc. amm. e ritiene che tale opzione ermeneutica sia senz’altro corretta.Infatti anche la giurisprudenza (Cons. Stato, Sez. ... _OMISSIS_ ...2011, n. 6296) favorevole ad estendere la disciplina introdotta dall’art. 30 cod. proc. amm. alle fattispecie risalenti ad epoca anteriore all’entrata in vigore del codice (16 settembre 2010), sul presupposto che tale disciplina sia «ricognitiva di principi appartenenti ad un quadro normativo precedente all’entrata in vigore del codice», afferma che tale estensione non può riguardare il predetto termine decadenziale perché «evidentemente inapplicabile ratione temporis».»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.