I quesiti dei TAR sui rinnovi delle concessioni demaniali turistico ricreative e le conclusioni della Corte UE

Con decisioni del 5 marzo 2014 e 28 gennaio 2015, i giudici amministrativi della Lombardia (C-458/14) e della Sardegna (C-67/15) hanno avanzato alla Corte di Giustizia Europea domande di pronuncia pregiudiziale[Ai sensi dell’articolo 267 TFUE, i giudici degli Stati membri, in pendenza di un gravame del quale sono investiti, possono interpellare la CGE in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’UE. Questo il testo completo dell’articolo: «La Corte di giustizia dell’Unione europea è competente a pronunciarsi, in via pregiudiziale:
a) sull’interpretazione dei trattati;
b) sulla validità e l’interpretazione degli atti compiuti dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell’Unione.

Quando una questione del genere è sollevata dinanzi ad una giurisdizione di uno degli Stati membri, tale giurisdizione può, qualora reputi ne... _OMISSIS_ ...anare la sua sentenza una decisione su questo punto, domandare alla Corte di pronunciarsi sulla questione.

Quando una questione del genere è sollevata in un giudizio pendente davanti a una giurisdizione nazionale, avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso giurisdizionale di diritto interno, tale giurisdizione è tenuta a rivolgersi alla Corte.

Quando una questione del genere è sollevata in un giudizio pendente davanti a una giurisdizione nazionale e riguardante una persona in stato di detenzione, la Corte statuisce il più rapidamente possibile».] nell’ambito di due controversie aventi ad oggetto il mancato rinnovo/proroga, da parte delle amministrazioni competenti, di concessioni di beni demaniali (lacuali – la prima – e marittimi – la seconda) per finalità turistico ricreative, al fine di ottenere l’interpretazione dell’articolo 12 della direttiva 2006/123/CE nonché deg... _OMISSIS_ ... 56 e 106 TFUE.

Più specificamente, il primo gravame concerneva al diniego opposto ad una istanza di rinnovo, presentata il 14 aprile 2010, in relazione ad una concessione quinquennale con scadenza il 31 dicembre 2010 (contenente esplicita clausola di esclusione di qualsiasi forma di rinnovo automatico), impugnato dalla parte ricorrente per l’asserita violazione di quanto previsto dall’articolo 18, comma 1, del D.L. n. 194/2009, convertito dalla legge n. 25/2010.

ll giudice lombardo, dopo aver specificato che il rapporto giuridico in esame presenta i caratteri di una concessione, come definita dal diritto dell’Unione, ha posto la seguente domanda:
«I principi della libertà di stabilimento, non discriminazione e di tutela della concorrenza, di cui agli articoli 49, 56 e 106 del TFUE, nonché il canone di ragionevolezza in essi racchiuso, ostano ad una normativa nazionale che, per effett... _OMISSIS_ ... interventi legislativi, determina la reiterata proroga del termine di scadenza di concessioni di beni del demanio marittimo, lacuale e fluviale di rilevanza economica, la cui durata viene incrementata per legge per almeno undici anni, così conservando in via esclusiva il diritto allo sfruttamento ai fini economici del bene in capo al medesimo concessionario, nonostante l’intervenuta scadenza del termine di efficacia previsto dalla concessione già rilasciatagli, con conseguente preclusione per gli operatori economici interessati di ogni possibilità di ottenere l’assegnazione del bene all’esito di procedure ad evidenza pubblica?».

La causa pendente innanzi al TAR Cagliari era invece relativa ad una concessione sessennale rilasciata inizialmente nel 2004, e successivamente prorogata di un anno, per la quale – nel 2012 – il concessionario aveva avanzato formale richiesta di proroga senza ricevere alcuna risp... _OMISSIS_ ... concedente e maturando così il convincimento della legittimazione a proseguire la propria attività turistico ricreativa sull’area demaniale marittima in discorso ai sensi della vigente norma nazionale.

Il Comune, tuttavia, l’11 maggio 2012, dopo aver approvato il piano di utilizzo dei litorali, aveva pubblicato un bando per l’assegnazione di alcune nuove concessioni che, in parte, comprendevano aree già assentite al ricorrente e delle quali, concluse le procedure di aggiudicazione, era stato intimato lo sgombero.

Le istanze interpretative del giudice amministrativo sardo sono state le seguenti:
«1) Se i principi della libertà di stabilimento, di non discriminazione e di tutela della concorrenza, di cui agli articoli 49, 56 e 106 del TFUE, ostano ad una normativa nazionale che, per effetto di successivi interventi legislativi, determina la reiterata proroga del termine di scade... _OMISSIS_ ...oni di beni del demanio marittimo, di rilevanza economica;
2) Se l’articolo 12 della direttiva 2006/123/CE osti ad una disposizione nazionale, quale l’articolo 1, comma 18 del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, e successive modifiche ed integrazioni, che consente la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime in essere per attività turistico-ricreative, fino al 31 dicembre 2015; ovvero fino al 31 dicembre 2020, ai sensi dell’articolo 34-duodecies del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, inserito dall’articolo 1, comma 1, della legge 17 dicembre 2012, n. 221, di conversione del predetto decreto-legge.»

Con sentenza 14/47/2016, la Corte UE ha formulato il proprio arresto con le seguenti dichiarazioni di chiusura:
«1) L’articolo 12, paragrafi 1 e 2, della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del consiglio, del... _OMISSIS_ ...06, relativa ai servizi nel mercato interno, deve essere interpretato nel senso che osta a una misura nazionale, come quella di cui ai procedimenti principali, che prevede la proroga automatica delle autorizzazioni demaniali marittime e lacuali in essere per attività turistico-ricreative, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati.
2) L’articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che osta a una normativa nazionale, come quella di cui ai procedimenti principali, che consente una proroga automatica delle concessioni demaniali pubbliche in essere per attività turistico-ricreative, nei limiti in cui tali concessioni presentano un interesse transfrontaliero certo.»

Si tratta di conclusioni lapidarie che, pur non risolvendo le controversie nazionali, la cui soluzione spetta ai giudici italiani in conformità alle decisioni della Corte, sembrano lasciare ben poco spazio di manovra e che, e... _OMISSIS_ ...rodono le speranze dei concessionari del settore turistico balneare di poter mantenere in vita, anche in futuro, rapporti non scaturenti da procedure di evidenza pubblica.

Ad ogni buon fine, al di là delle chiare tesi espresse nei soprariportati dispositivi, ad avviso di chi scrive, è necessario procedere ad un attento esame di alcuni passaggi contenuti nel testo della sentenza, in quanto grazie ad essi è possibile pervenire ad una corretta circoscrizione della materia del contendere e delle problematiche in campo.
Inoltre, anche se le determinazioni finali della Corte non si discostano dall’opinione espressa dall’Avvocatura generale, alcune linee interpretative risultano differenti e maggiormente articolate, consentendo – in via ipotetica – di effettuare dei distinguo tra le varie tipologie di concessioni demaniali e loro soggezione a diverse fonti normative comunitarie.