La differenza tra la legittimazione e l’interesse del privato ricorrente e quella della P.A.

Sintesi: È ammessa l’impugnativa da parte di una pubblica amministrazione, nei confronti di un atto adottato da altre P.A., soltanto qualora l'organo ricorrente impugni un atto ritenuto lesivo delle proprie competenze, in quanto, ad esempio, invasivo e/o limitativo delle proprie attribuzioni.

Sintesi: La differenza tra la legittimazione e l’interesse del privato ricorrente e quella della P.A. sta nel fatto che mentre il primo, salve le ipotesi di azione popolare, può agire in giudizio solo a tutela di interessi privati, il secondo agisce, anche in giudizio, a tutela di interessi pubblici, che non sono però astratti interessi alla legalità, ma quegli interessi pubblici particolari e concreti che di volta in volta la P.A. è chiamata a perseguire, e in vista dei quali l'ordinamento le attribuisce il potere amministrativo.

Estratto: «3) I motivi aggiunti vanno infine dichiarati inammissibili per difetto di interesse in capo all... _OMISSIS_ ...ne ricorrente.Ciò in quanto per giurisprudenza costante (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 13 giugno 2011, n. 3567) è ammessa l’impugnativa da parte di una pubblica amministrazione, nei confronti di un atto adottato da altre PA, soltanto qualora l'organo ricorrente impugni un atto ritenuto lesivo delle proprie competenze, in quanto, ad esempio, invasivo e/o limitativo delle proprie attribuzioni.La differenza tra la legittimazione e l’interesse del privato ricorrente e quella del soggetto pubblico titolare del potere sta nel fatto che mentre il primo, eccettuate le ipotesi tassative di azione popolare, può agire in giudizio solo a tutela di interessi privati, la p.a. agisce, anche tramite gli strumenti processuali, a tutela di interessi pubblici, che non sono però astratti interessi alla legalità, ma quegli interessi pubblici particolari e concreti che essa, di volta in volta, è chiamata a perseguire, e in vista dei quali l'ordinamento le attribuisce il potere ammini... _OMISSIS_ ...cende che l’Amministrazione, quando ritiene che quegli interessi pubblici particolari siano ostacolati o compromessi, può senz'altro intraprendere le opportune iniziative giurisdizionali ritenute opportune o necessarie alla loro difesa. Ebbene osserva il Collegio che mentre tali presupposti processuali ricorrono per quanto attiene al ricorso originario (dove viene prospettata la lesione di beni e valori ambientali e della pubblica incolumità cui l’autorità ricorrente è specificamente preposta), in ordine ai motivi aggiunti viene dedotta in maniera specifica la violazione di disposizioni che a tali interessi particolari tuttavia non si riferiscono (competenza a stipulare accordi di programma, rispetto disposizioni in materia di VAS, etc.).Di qui l’inammissibilità dei motivi aggiunti per difetto di lesione e dunque di interesse originario.»

Sintesi: Il Comune è legittimato ad agire in giudizio a tutela degli interessi della comunità d... _OMISSIS_ ...ziale.

Estratto: «5) Va, infine, scrutinata l’eccezione di inammissibilità formulata in entrambi i ricorsi per carenza di legittimazione attiva, in quanto il Comune avendo partecipato alla Conferenza di servizi non sarebbe stato legittimato all’impugnativa del suo esito finale.L’eccezione è infondata.Il Comune dissenziente, pur avendo preso parte alla Conferenza di servizi, ben può impugnarne l’esito finale. In via generale, sia pure in presenza di giurisprudenza non sempre univoca, il Collegio ritiene che il fatto di partecipare alla Conferenza di servizi non comporti per un’Amministrazione l’estinzione del potere di cura degli interessi dei quale l’Amministrazione stessa è affidataria e, pertanto, nessuna preclusione subisce quest’ultima rispetto alla possibilità di far valere le illegittimità, sia formali che sostanziali, inerenti al provvedimento assunto all’esito della Conferenza di servizi.N... _OMISSIS_ ...ie, peraltro, la conferenza di servizi aveva natura istruttoria e, quindi, si presentava quale semplice atto istruttorio dell’iter di formazione della determinazione finale della Provincia.La determinazione finale, pertanto, è unicamente imputabile alla Provincia e non si può quindi, neanche in ipotesi, sostenere che il Comune abbia concorso in senso tecnico a formare la volontà provvedimentale e dovesse subire le preclusioni rispetto all’impugnativa in sede giurisdizionale del provvedimento finale.Il Comune risulta, quindi, legittimato attivo in base ai radicati principi secondo cui allo stesso quale ente esponenziale della comunità municipale spetta la legittimazione ad agire in giudizio a tutela degli interessi della stessa comunità e che un soggetto che partecipa ad un procedimento amministrativo può impugnare il provvedimento conclusivo di cui assuma la lesività (cfr. Cons. St., Sez. V, 2.3.1999, n. 217). Al riguardo, è stato puntualizzato a livello giur... _OMISSIS_ ...he la Conferenza di servizi in materia di autorizzazione alla realizzazione di impianti di smaltimento e recupero rifiuti non è il luogo giuridico in cui sono assunte le decisioni finali, ma solo la sede ove tutti gli interessi pubblici, rilevanti in un certo ambito, sono palesati e confrontati giacché quello prefigurato dall'art. 27 del D.Lgs. n. 22 del 1997, costituisce uno strumento procedimentale di emersione e comparazione d'interessi pubblici, destinati a sintetizzarsi nel provvedimento finale, e non un vero e proprio organo collegiale ove le singole manifestazioni di volontà si fondono in una; pertanto, la partecipazione alla conferenza indetta dalla Provincia per esaminare l'istanza del privato non comporta per il Comune la consumazione del suo potere in detta sede, conservando questo la facoltà di opporsi giudizialmente a decisioni ritenute lesive degli interessi, di cui è portatore, potendo far valere, sia la sua qualità di ente esponenziale dei residenti, sia ... _OMISSIS_ ...are del potere di pianificazione urbanistica, su cui incide il provvedimento di localizzazione adottato (cfr., Consiglio Stato, sez. V, 2 marzo 1999, n. 217; T.A.R. Puglia Bari, sez. I, 17 gennaio 2003, n. 234).Conformemente a quanto anzidetto la giurisprudenza amministrativa si è espressa nel senso che al Comune va riconosciuta la legittimazione ad impugnare il provvedimento di approvazione di una discarica sia per la qualità di ente esponenziale degli interessi dei residenti che potrebbero subire danni dalla scelta compiuta dall’autorità competente nell’individuazione delle aree per l’attivazione dell’impianto di discarica, sia per la qualità di titolare del potere di pianificazione urbanistica, su cui certamente incide la collocazione dell’impianto medesimo (Cons. Stato, sez. IV, 6 ottobre 2001, n. 5296; Cons. Stato, sez. V, 2 marzo 1999, n. 217; Cons. Stato, sez. VI, 7 aprile 1997, n. 559 ).Il Collegio segnala, infine, che, parlando in g... _OMISSIS_ ...isioni che escludono la legittimazione ad impugnare l’esito della Conferenza di servizi per gli enti che hanno partecipato alla conferenza stessa, da un lato limitano l’impugnativa ai vizi procedurali e, dall’altro, fanno leva sulla necessità di non alterare indebitamente il funzionamento degli organi collegiali, operativi secondo i principi disciplinanti il formarsi di maggioranze e minoranze. Nel caso di Conferenza di servizi istruttoria, però, come quella del caso di specie, non viene in rilievo alcun meccanismo tipico del funzionamento degli organi collegiali (Tribunale Superiore delle Acque, 21 dicembre 2010, n. 186).»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.