- editore:
Exeo
-
collana:
beni pubblici
- numero in collana:
6
- isbn:
978-88-97916-83-3
- sigla:
FCL06
-
categoria:
MONOGRAFIE
- tipologia:
giuridica
-
genere:
studio applicato
- altezza:
cm 24
- larghezza:
cm 17
- dimensione:
A4
- funzioni permesse:
Stampa: SI - Modifica: SI - Copia/Incolla: SI
- protezione:
digital watermarking
- disponibità:
illimitata
- destinatari:
professionale accademico
-
soggetto:
diritto
INTRODUZIONE
CAPITOLO I
CARATTERISTICHE GENERALI DEI BENI PUBBLICI E LORO REGIME GIURIDICO
1. Caratteri generali e classificazione dei beni pubblici
2. Regime giuridico della «proprietà pubblica»
3. L’uso dei beni pubblici
4. Riparto di giurisdizione al cospetto di un provvedimento concessorio
di beni pubblici
5. Le Sezioni Unite optano per una nuova «demanialità».
CAPITOLO II
DISCIPLINA GIURIDICA DEI BENI PUBBLICI TRASFERITI E/O ACQUISITI DA
SOCIETÀ PARTECIPATE
SEZIONE I
L’AVVENTO DELLE SOCIETÀ DI CAPITALI NEL PANORAMA ORGANIZZATIVO DELLA
P.A.
1. Il fenomeno societario frutto dell’avvio del processo di
privatizzazione degli enti pubblici
2. L’avvento del modello societario soprattutto nel settore dei servizi
pubblici locali
3. L’incidenza dell’avvento del modello societario sulla disciplina
giuridica dei beni pubblici
SEZIONE II
PRIVATIZZAZIONE DELL’ANAS E SUA INCIDENZA SULLA DISCIPLINA GIURIDICA
DELLA RETE STRADALE
1. Le vicende «modificative» dell’Anas e la loro influenza sul regime
giuridico della rete stradale
2. La singolare tesi adottata dal Consiglio di Stato per sostenere la
natura giuridica pubblicistica delle «Case cantoniere».
SEZIONE III
PRIVATIZZAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE FERROVIARIA E SUA INCIDENZA SULLA
NATURA GIURIDICA DELLA RETE
1. Vicende costitutive e modificative concernenti «Ferrovie dello Stato»
2. L’orientamento del Consiglio di Stato in ordine alla natura
giuridica dei beni appartenenti alla Ferrovie dello Stato S.p.a.
SEZIONE IV
NATURA GIURIDICA DEI BENI PUBBLICI CONFERITI A SOCIETÀ PARTECIPATE
DEPUTATE ALL’EROGAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
1. I beni del demanio idrico e le vicende modificative delle società
patrimoniali nel settore del servizio idrico integrato.
2. La Corte Costituzionale interviene con la pronuncia 320/2011.
3. Il parere reso dalla Corte dei Conti 9/2012
CAPITOLO III
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
1. Natura giuridica dei beni trasferiti e/o acquisiti dalle società
partecipate: tra dubbi e contrasti interpretativi
ALLEGATI
Allegato 1 – Cassazione Civile, Sezioni Unite, 14 febbraio 2011, n.
Allegato 2 – Consiglio di Stato, sez. V, 19 giugno 2009, n. 4035
Allegato 3 – Consiglio di Stato, Ad. Plen., 5 settembre 2005, n. 6
Allegato 4 – Corte Costituzionale 25 novembre 2011, n. 320
Allegato 5 – Corte dei Conti, sez. controllo, 13 febbraio 2012, n. 9
Allegato 6 – Consiglio di Stato, sez. IV, 14 febbraio 2008, n. 510
GLOSSARIO DELLE ABBREVIAZIONI
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
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Negli anni Novanta si è verificato un importante processo di
privatizzazione degli enti pubblici, volto a far si che la P.A. potesse
dotarsi di strumenti più duttili, flessibili e, pertanto, maggiormente
efficienti, efficaci ed economici per il perseguimento dei propri fini
istituzionali, sviluppatosi prevalentemente in due fasi.
La prima, detta anche «fase fredda» o di privatizzazione in senso
formale, si è caratterizzata per la trasformazione degli enti in esame
in società di capitali il cui pacchetto azionario continuava, però, ad
essere detenuto integralmente dallo Stato.
Per ciò che attiene, invece, alla seconda fase, ad oggi ancora non
completamente attuata, detta anche «fase calda» o privatizzazione in
senso sostanziale, essa si sarebbe dovuta caratterizzare per la
cessione del pacchetto azionario ai privati con conseguente dismissione
da parte dello Stato dei relativi poteri di controllo effettivo del
soggetto privatizzato.
Inoltre, il proliferarsi del modello societario nel panorama
organizzativo della P.A. è stato sollecitato anche dall’avvio del
processo di esternalizzazione dei servizi pubblici, in un’ottica di più
efficiente, efficace ed economica gestione degli stessi, soprattutto da
parte degli enti locali.
Tutto ciò ha determinato, però, l’insorgere di una importante quaestio
iuris attinente alla disciplina giuridica applicabile ai beni pubblici
trasferiti e/o acquisiti da tali società partecipate.
Tale problematica non costituisce, però, una mera questione teorica, ma
comporta rilevantissime ricadute pratiche. Infatti, la disciplina
giuridica cui soggiacciono i beni pubblici e i beni privati è
notevolmente diversa.
Alla luce dei più recenti approdi interpretativi, elaborati con
riferimento a casi particolari attinenti ai «beni autostradali»,
«ferroviari» ed infine ai beni utili alla erogazione del servizio
idrico, è possibile ricavare dei principi che possono essere
generalizzati ed applicati a tutte le altre ipotesi similari.
A tale riguardo, sia la dottrina che la giurisprudenza sono pervenute a
qualificare i beni in esame come pubblici e, pertanto, ad assoggettarli
alla relativa disciplina giuridica, sia perché i soggetti loro titolari
sono solo formalmente privati, e sia perché, al di là della natura
giuridica dell’ente proprietario, i beni in questione sono strumentali
al perseguimento di bisogni collettivi, e quindi, sono avvinti da un
vincolo di destinazione di matrice pubblicistica.